Il cuore a gas
6 Novembre 2021Una grande Fiesta per Raffaella
9 Novembre 2021Safonov porta a Roma le Omeophonie
La delicatezza e l’ironia pungente di Arianna sono la base di uno spettacolo leggero ma ficcante allo stesso tempo
Una romana errante è approdata in città e porta con sé le sue Omeophonie. Arianna Porcelli Safonov arriva per la prima volta al teatro Sala Umberto di Roma e, insieme ai due musicisti Michele Staino e Renato Cantini, snocciola una serie di racconti.
Omeophonie è uno spettacolo particolare, non per tutti. Per apprezzarlo bisogna essere un pizzico amanti del jazz e di quelle voci delicate e sopraffine che penetrano nell’animo prima ancora di arrivare alle orecchie. Arianna Porcelli Safonov presenta così questi otto racconti da lei scritti e interpretati, commuovendosi sul palco nel ricevere la risposta, più che positiva, che il pubblico della sua città natia le regala. Pian Piano, con morbidezza e in punta di piedi, quasi come a cantare una ninna nanna ad un bambino, Arianna guida lo spettatore attraverso quelli che sono racconti specchio della realtà contemporanea: dura, inquisitoria, senza lieto fine. Lo strumento che utilizza è la sua voce: modulata su basse frequenza, morbida, limpida quasi a ipnotizzare chi sta ascoltando. Così angelica che anche le parolacce scivolano via come fossero normale routine pronunciarle.
Omeophonie è composto da otto gabinetti delle meraviglie, otto piccole storie che disegnano caratteri quotidiani potenti e psicotici: l’ossessione per l’approvazione altrui di All that Jazz, la cattiveria sfrontata con cui la società si accanisce contro gli studenti preparandoli al supplizio sempiterno che spetta ai creativi di tutto il mondo di Così muore un giovane designer. E poi il culto morboso che ancora oggi accompagna i defunti nelle provincie italiane celebrato da Benito e il gusto per le esequie, l’amara rivelazione che si venga pagati col niente di La nuova moneta, il gusto al fiele dell’opportunismo in amore di Furesta, la telecronaca di un atto criminale bulimico di Strabel e la sinfonia consolatoria per tutti gli adulti che, come Richi si trovano ogni giorno a dover combattere eroicamente contro i bambini, perdendo miseramente.
Con il sottofondo musicale che arricchisce questo messaggio comunicativo, Arianna riporta lo spettatore a quello che erano una volta le favole: dei racconti dal lieto fine con una morale che lasciava un insegnamento. Un esempio? Il racconto della nuova moneta: “Perché, se tutti mi pagano in visibilità io non posso farci la spesa?“