La rivoluzione delle sedie
20 Ottobre 2018A luce spenta
22 Ottobre 2018Segreti e cipolle in un condominio di piazza Vittorio
§ La recensione §
Roma. Piazza Vittorio. Un condominio, quattro mura, una cucina e un tavolino.
Intorno a quel tavolino, con sole tre sedie, si snocciolano le storie dei protagonisti di “Segreti e cipolle in un condominio di piazza Vittorio“. Tra una partita a tre sette col morto e la pulizia dei fagiolini, verranno fuori tutti i personaggi di quello che può essere il condominio che ognuno di noi abita. E un grande applauso va a tutto il cast che con grande naturalezza e simpatia porta in scena un grande calderone di argomenti.
PERSONAGGI – Marisa è la protagonista della nostra storia, una donna infelice, in difficoltà economiche, con un segreto da custodire, sposata con Umberto da poco disoccupato e con un peso sul cuore grosso come una casa, ma nel suo piccolo felice e innamorato della sua dolce metà . C’è Cesare, imprenditore/self-made-man, innamorato nemmeno tanto segretamente di Marisa che conosce dai tempi della giovinezza, e che aiuta il suo miglior amico Umberto. Poi c’è Giorgio, un signore troppo buono di cuore, nei guai con la legge, che si divide tra il lavoro di dog sitter e karaoke nei ristoranti cinesi. C’è Lea, o Leandro, un parrucchiere gay molto bravo che combatte con il bigottismo esplicito che lo circonda. Non è finita qui, perché nel palazzo multietnico, come sono oggi la maggior parte dei condomini di Roma, c’è anche un ragazzo cinese, nativo di Roma, che parla un dialetto al pari di Brigano e di Proietti. Ve l’ho lasciata per ultima perché è stata la mia preferita insieme a Marisa, sto parlando di Arula, la squillo greca. Lei è l’unica che i segreti non li deve reprimere, ma deve custodire quelli degli altri. È l’unica che osserva e carpisce al volo le sottigliezze di tutti gli inquilini dai loro racconti e dai loro comportamenti.
TEMATICHE – Al di là della grande influenza romana, che si denota nel linguaggio di tutti i personaggi, il segreto è il minimo comun denominatore della storia. Ognuno di loro ne custodisce uno e sta attento a non renderlo di pubblico dominio. Ma gli amici veri sono pronti a tirartelo fuori, perché si sa che un segreto svelato pesa sempre molto di meno se condiviso. Non starò qui a dirvi quali sono i segreti di tutti, ma piuttosto mi soffermo sulle problematiche che gli autori Monica Lugini e Paolo Pioppini hanno tirato fuori: omofobia, integrazione, pregiudizio, la ricerca ostinata dell’amore, la cecità di fronte ai problemi di coppia (e non solo).
Marisa e Umberto sono l’unica storia che nella trama volge al termine. Un matrimonio che dura da molti anni, fino a che Marisa inizia a diventare insoddisfatta e a cercare al di fuori della coppia la felicità . Umberto dal canto suo cerca di comprare l’affetto e la felicità della moglie con i beni materiali, rischiando il posto di lavoro. Tra i due è in atto un allontanamento sempre più netto. Fino al confronto finale. Bello. D’impatto. Ti lascia senza respiro attraverso i toni alti e le parole molto dure dei dialoghi scritti con maestria, che spesso rispecchiano la realtà quotidiana. Ma a differenza della vera vita, dove nelle coppie contemporanee impera l’orgoglio e la supremazia del singolo, i nostri protagonisti riescono a venirsi incontro e a trovare una linea comune sul quale porre le basi per un futuro insieme.
In scena fino al 4 novembre, “Segreti e cipolle in un condominio di piazza Vittorio” è una commedia che va vista, perché il messaggio finale che sedimenta dentro è la chiave per cambiare quello che è un società che va troppo verso l’individualismo.
Per le foto e la gallery si ringrazia Danilo Giovannangeli