Commedia, classici e comicità per l’Arena EstateÂ
18 Luglio 2022Nuove commedie per la rassegna estiva di Tor Bella Monaca
25 Luglio 2022Mia moglie Penelope
La figura della donna e un Ulisse sottomesso per l’arena estate di Tor Bella Monaca
§ La recensione §
Penelope sarebbe stata così clemente con Ulisse se fossero vissuti in un’epoca contemporanea? Probabilmente no, per questo Mia Moglie Penelope ha suscitato grande successo nell’Arena Estiva di Tor Bella Monaca. Lo spettacolo di Luigi Malerba, ma diretto da Pino Quartullo, è una lettura contemporanea del ritorno in patria di Ulisse visto da entrambi i ruoli: da un lato c’è Penelope, sontuosamente bella nei panni di una regina, dall’altra c’è Ulisse, un vagabondo sconosciuto che non vuole rivelarsi.
Sotto il cielo stellato di Roma, complice un filo d’aria che permette di rilassarsi e smettere di sudare, Ornella Muti e Pino Quartullo raccontano e interpretano il momento più importante del l’Odissea : il rientro in patria di Ulisse. In questa rappresentazione, Ornella Muti è una Penelope molto elegante, composta, perfetta nel ruolo della regina di Itaca, forte e inflessibile, intoccabile perfino per i proci e per Antiloco.
Pino Quartullo è un Ulisse simpatico e alla mano. Racconta con una voce graffiata e priva di attesa le imprese di Ulisse e i vari momenti del suo travestimento. La formula adottata di reading letterario interpretato, piuttosto che rappresentazione teatrale, non fa crescere pathos tra gli spettatori in platea. Però permette allo spettatore di seguire le vicende calandosi nei panni del personaggio che sta leggendo. Così ci si ritrova nei panni di una gelida e diffidente Penelope, stizzita e irritata dalla decisione di Ulisse nel non rivelarsi. Oppure in quelli di un frustrato Ulisse che, incredulo della perfetta riuscita del suo travestimento, risponde al comportamento della sua unica amata tesse nella sua mente una tela di domande che regalano insicurezza e delusione nei confronti dell’unica donna che abbia mai avuto.
Il pubblico partecipa e risponde con fragorose risate, fa il tifo per Ulisse anche quando il microfono emette uno scoppio e l’attore esce dagli schemi per una battuta improvvisata. È divertito e apprezza questa formula di proporre i classici di Omero. La regia di Quartullo ci permette di assistere a un botta e risposta che sembra uscire fuori dal tempo mitologico ed entrare in quello contemporaneo mostrando semplicemente un uomo e una donna per quello che sono, con i loro sogni, le loro debolezze, i desideri e i pensieri più sinceri. «È una versione di Ulisse schiacciato, detronizzato e battuto alla grande da Penelope – analizza il regista e Ulisse Pino Quartullo – perché pensa di essere così furbo da non essere riconosciuto da sua moglie, ma la moglie dopo 20 anni riconosce il suo uomo e si altera molto perché pensa “guarda questo dopo 20 anni di tradimenti torna e fa pure finta di non riconoscermi”. Molti colpi si scena, molte sorprese e un testo di Malerba che è un piacere portare in scena. Valorizzato anche dalle musiche live di Oscar Bonelli, ho recitato con parrucca cachemire avevo 40 gradi addosso.»
Ad impreziosire questo reading contemporaneo omeriano ci sono le musiche live di Oscar Bonelli che, con strumenti meno convenzionali, arricchisce le letture di Quartullo e Muti con rumori e sonorità realistici. Un altro elemento che rimarca la personalità dei due personaggi sono i costumi di Caterina Celestino. «Ho aderito fin dall’inizio con convinzione a questo avvincente progetto artistico – racconta la portavoce dell’omonima casa di moda ai microfoni di Sky – Ho sempre amato i poemi omerici e la cultura classica in generale e questa pièce così speciale mi ha portato a tradurre sulla scena i valori di una femminilità così affine a quella in cui credo da sempre: quella di una donna coraggiosa, elegante che non scende a compromessi. Trovo che questa Penelope in fondo mi somigli un po’ e, indubbiamente, nessuno meglio di Ornella Muti, che ammiro da sempre, poteva sintetizzare in modo tanto efficace il mondo femminile contemporaneo.» È sempre più stretto il connubio tra teatro e moda, come anche quello tra teatro e musica, un segno che la pandemia ha solo rallentato ma non ha intaccato queste preziose collaborazioni.