Kinky Boots – la recensione
27 Gennaio 2020Cantigola
30 Gennaio 2020We Will Rock You
La recensione
We will rock you è tornato a Roma più esplosivo che mai. La storia di come la musica abbia un potere oltre l’immaginabile, raccontata sulle note dei più famosi brani dei Queen, ha conquistato il pubblico presente alla prima romana di questa edizione 2019-2020. In una serata così energica, anche il pubblico è “salito sul palco” partecipando con grande trasporto ed entusiasmo, del resto come si fa a stare seduti ed in silenzio sulle note di “I want to break free“?
Alla base di We Will Rock You c’è il messaggio più significativo, quello che fa da collante a tutto: il rock è intramontabile. Qualsiasi cosa venga posta in chiave rock, sarà sempre riproponibile in quanto evergreen. Le canzoni dei Queen non sono da meno, vista la loro versatilità. Forse era stato previsto già 10 anni fa che il mondo sarebbe stato vittima della tecnologia e schiavo dei telefonini o di qualsiasi dispositivo sia dotato di uno schermo e onde wii fii, visto che la trama base non è stata toccata in questo restyle. A segnalazione di quanto la tecnologia ci stia facendo male, è stato fortemente voluto dalla produzione la totale assenza di schermi o pannelli sul palcoscenico, l’unica eccezione è un vecchio televisore tubo catodico che ripropone una piccola parte di Bohemian Rapsody. Un momento bellissimo, con un effetto ottico davvero suggestivo. Con curiosità si scopre che tutto ciò che staziona sul palcoscenico ha un forte richiamo a quelli che sono le società di dominio internazionale e che stanno “guidando” la società verso l’apparire piuttosto che l’essere: Apple, Google, IBM, Microfost, HP, Facebook, eBay… tutto richiama quello che è oggi la società: un massa divisa tra il marketing sfrenato da un lato e i consumatori dall’altra. Tutte insegne che stazionano su una balconata alta, nascondendo la band live che solitamente è collocata in una buca, stavolta è a vista con Roberta Raschellà che fa i numeri con la sua chitarra. Gail Richardson autrice delle coreografie ha implementato e modificato alcune delle stesse creando una nuova “A Kind of Magic”, la scenografia di Colin Mayes è stata arricchita di alcuni nuovi oggetti scenici. Nunzia Aceto ha ri-disegnato i costumi e Maurizio Roveroni ha truccato tutto il cast.
Si conferma il lavoro corale di Valentina Ferrari, magistrale. Sul palcoscenico si alternano voci piene, corpose che danno profondità a canzoni destinate a diventare secolari. I brani, rigorosamente riprodotti in lingua originale – altro punto fermo della produzione di questo We Will Rock you – hanno fatto da cronistoria in questo mondo. Il pianeta Mall, dove tutto è fortemente controllato dalla perfida Killer Queen, tanto da lobotomizzare chiunque disobbedisca. La musica è bandita, repressa, distrutta, perché è vista da sempre come fonte di aggregazione e genera confronto, di conseguenza sviluppa un pensiero critico, nemico di ogni sistema totalitarista. In una società dove tutti siamo controllati e l’immaginazione è un’eresia, spuntano fuori i sognatori come Galileo Figaro e Scaramouche che, insieme ai Bohemians, invertiranno la rotta e faranno esplodere il rock in tutta la sua potenza. Se lo scorso anno avevamo apprezzato molto le potenze canore di Alessandra Ferrari, quest’anno si resta affascinati da quello che Martha Rossi, scelta e voluta per questo ruolo da Brian May in persona già dal 2009, riesce a tirare fuori: energia, profondità vocale, intonazione perfetta sempre e una simpatia unica. Accanto ad una presenza simile, c’è Luca Marconi, che nella sua esibizione si dimostra un performer a tutto tondo (cantante, songwriter, musicista e attore). Accanto a loro sono stati riconfermati la “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen con un nuovo look più cattivo e dominante, di Paolo Barillari sempre più “crudele” nel ruolo del comandante Kashoggi, di Claudio Zanelli poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, della fenomenale Loredana Fadda nelle vesti di Oz e del “saggio” e Massimiliano Colonna interprete di Pop.
In scena fino al 2 febbraio e poi nuovamente in tour per l’Italia, We will rock you è quello spettacolo che ti fa godere si aper l’aspetto teatrale che per quello musicale. Un musical che ti arricchisce non solo per le tematiche trattate di riscatto e aggregazione, ma soprattutto per la conoscenza dei brani dei Queen, aderenti come un guanto alla trama teatrale.