Soliloqui poetici del mito: “le altre eroine”
25 Agosto 2020Ultima settimana di programmazione per il Cinema in Piazza!
26 Agosto 2020RevenHunt
di Bellard Richmont
§ La recensione §
La vita. La morte. L’aldilà . La politica. I sogni. L’amore. La vendetta.
Un balletto di tematiche importanti reali e surreali si intrecciano in quello che è l’esordio di Bellard Richmont con Idea Immagina di Essere Altro.
RevenHunt è un romanzo che ha poco a che fare con il fantasy, genere madre della casa editrice che ultimamente ha dato segnali concreti di cambiamento, ma abbraccia molto quella che è la realtà contemporanea fondendo passaggi poco concreti e tangibili in una storia dal fiato sospeso. Del resto l’autore stesso aveva detto che «RevenHunt è un appuntamento al buio molto trasgressivo» e mantiene la promessa. Fin dalle prime pagine il lettore entra in un mondo in cui il fantasy è una componente marginale. Perché ad investirti come un treno è la spirale cupa che coinvolge il protagonista Devon Hunt e, di riflesso, la sua ragazza Elise.
Una coppia normalissima è in cerca del nido d’amore perfetto per iniziare una nuova vita insieme. Amore, sogni, positività , desiderio di realizzarsi insieme e individualmente. Devon ed Elise inizialmente sono questo. Il prototipo iniziale di una vita meravigliosa. Un po’ come accadeva nella serie cult americana Desperate Housewife. Cross Road però ha in serbo un brusco cambiamento di programma, la casa dei sogni nasconde un segreto tremendo e il destino dei protagonisti è segnato. Proprio come accadeva dentro Wisteria Lane.
Mentre la narrazione scorre le vicende di coppia, di colpo ci si ritrova catapultati in un tempo passato, in una guerra, in mezzo a dei soldati. Destabilizzante, cupo, ma necessario. Indispensabile per capire la natura dei personaggi che incrociano la vita del redivivo.
Bellard salta tra presente e passato, tra la realtà e un limbo parallelo abitato da anime di passaggio. La costruzione della narrazione è una danza decisa, lineare, con un ritmo frenetico che difficilmente lascia respiro al lettore. In queste pagine si mischiano tutte quelle vicende che solitamente vengono nascoste sotto il tappeto. L’errore di un uomo, che può essere Devon, o Steven Walkott, o magari un altro personaggio. La fiducia mancata nelle autorità che dovrebbero svolgere il loro mestiere senza contaminazioni, ma anche nelle persone, pronte a pugnalarti appena si inciampa. Dentro RevenHunt viene svolto un lavoro certosino di psicologia del personaggio che va a includere anche un discorso più profondo come quello delle sette pericolose, che amano giocare con la psiche delle persone fragili e bramose di riscatto, con il solo obiettivo di isolarle e renderle ancora più deboli e manipolabili. La politica di un’istituzione clandestina che si regge sui pilastri del mercato nero: droga e sesso.
In un romanzo dove le persone sono spesso trattate come oggetti, l’autore cerca comunque una via d’uscita. Tutta la cupezza e la ricerca ossessiva di vendetta, unita alla profondità emotiva dei personaggi, ricordano molto la pellicola dark e maledetta “il Corvo” (1994). Nonostante questo, Bellard tenta comunque il riscatto in quei personaggi, rigorosamente di sesso femminile, che lottano con tutte se stesse per mantenere la retta via e non cadere nelle tentazioni. Il colpo di genio dell’autore è nelle ultime pagine, quando culmina il desiderio di vendetta nel punto più alto della narrazione e si giunge ad una conclusione. O forse no.
RevenHunt è un libro definito uno urban fantasy con sfumature horror. RevenHunt è un libro che rispecchia una delle facce più crude della realtà contemporanea, con la contaminazione di qualche elemento paranormale. RevenHunt è un romanzo geniale che per stile letterario difficilmente si trova in autori esordienti.