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25 Gennaio 2021Cattivi Ragazzi
di Marko D’Abbruzzi
§ La recensione §
Cattivi Ragazzi
Title: Cattivi RagazziPublished by: IDEA Immagina di Essere Altro
Release Date: 21 maggio 2020
Genre: Narrativa
Pages: 350
Quando parole velenose e vessazioni si insinuano nell'animo di una persona, piantano semi. Da questi germogliano paure, dubbi e ansie. Un'anima giovane, nutrita da queste emozioni negative, non fiorisce, impara a nascondersi dietro maschere di falso benessere. Questo è il viaggio di un ragazzino timido e introverso che attraverserà l'inferno, in una Roma degli anni '90, per imparare ad apprezzare se stesso. "Quello che sarà di te, lo scoprirai quando meno te lo aspetti".
Indossare una maschera può essere utile. Può aiutare a nascondere imperfezioni, inestetismi, rughe, occhiaie. I nostri peggiori difetti. Indossare una maschera può essere un bel vantaggio anche quando vogliamo nascondere le emozioni. Esattamente come accade a Marko, un ragazzo timido, introverso, il tipico bersaglio dei bulli. Il protagonista di Cattivi Ragazzi, romanzo che apre la collana di narrativa della casa editrice IDEA Immagina di Essere Altro, è nato come una sorta di pensatoio ed è la storia quasi autobiografica di Marko D’Abbruzzi. L’autore si cimenta in un genere nuovo per lui e, nello specifico, in un viaggio all’interno di un pezzo di storia sociale che non tutti hanno il coraggio di raccontare.
Dopo aver costruito il fantastico mondo di Ansorac e aver raccontato una Roma futuristica – nemmeno tanto lontana da ciò che è oggi – con 2045, D’Abbruzzi ci porta indietro nel tempo. Racconta una Roma diversa, che sa di motorini e di panino dallo zozzone a mezzanotte. Che ricorda la serie de “I Ragazzi del Muretto“, i tempi belli e ormai andati, quando il “pischelletto” ti veniva a prendere con il motorino all’uscita dalla scuola con il motorino, quando cedi al primo amore e fai le prime esperienze o impari a prendere i primi schiaffi dalla vita e devi rialzarti. Il momento in cui inizi a crescere e a indossare maschere.
“Quello che sarà di te, lo scoprirai quando meno te lo aspetti”
Cattivi Ragazzi è una storia d’amore nata e cresciuta sulle note dei Bon Jovi. Un’esperienza che tutti prima o poi facciamo nella vita. Il piccolo grande amore, quello puro e casto, quello dolce e romantico, che ti incollava al cellulare ad aspettare lo squillo. Perché uno squillo mi pensa, due squilli mi ama. Anche Marko ha passato questo step, con Barbara, per poi vivere il dolore della separazione. Un sentimento che non riusciva a essere superato. Proprio qui inizia il viaggio dell’autore dentro se stesso. Strada facendo si incappa nel secondo aspetto da non negare mai a un adolescente: l’amicizia. Skia, Skeggia, Ludo e Chantal sono il piccolo mondo che aiuta Marko a capire come resuscitare. Da lì, grazie a loro, imparerà a ingannare e schivare quel dolore, alternando stati di rabbia, noia e aggressività, desiderando solo che il cervello e il cuore smettano di pensare e sanguinare.
La rottura con Barbara porterà Marko a esperienze che mai avrebbe immaginato: il fumo e la vicinanza alla droga. Cattivi ragazzi è un romanzo che si regge su amore e amicizia e che intorno a questi due pilastri fa ruotare altri aspetti della vita di tutti i giorni, come la famiglia, la scuola e il lavoro. Parla di ragazzi soli che riempiono i vuoti con una partita alla play station o con la musica ad alto volume. Esperienze di vita dal sapore d’incoscienza che solo l’adolescenza sa regalare.
Ma le maschere prima o poi vanno tolte, e questo vuol dire ritrovare quello che eravamo e vedere cosa siamo diventati. Tuttavia, anche la maschera più solida, prima o poi si sgretola. E rimaniamo noi. Nudi. Ecco Cattivi Ragazzi insegna proprio questo. È importante avere delle maschere, delle protezioni che facciano da barriera a noi stessi, ma è ancora più importante sapere chi siamo. Perché la sera, sul letto, poco prima di addormentarci, ci siamo solo noi, senza maschere né filtri. Noi e il nostro vissuto.