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Chi sono i fantasmi di Questi Fantasmi?
Sotto la regia di Mario Antinolfi va in scena un must di
Eduardo De Filippo
I fantasmi non esistono
I fantasmi siamo noi
I fantasmi li abbiamo creati noi
Quali sono davvero i fantasmi di cui dobbiamo avere paura? Sarà uno degli interrogativi maggiori della pièce messa in scena al teatro degli Audaci, tratta dal testo famoso di Eduardo De Filippo: Questi fantasmi.
Era il 1945 quando il noto autore italiano scrisse Questi Fantasmi, solo pochi mesi fu portato in scena al teatro Eliseo di Roma – luogo che oggi è in vendita per l’ennesimo fallimento, per carità parte della colpa è della pandemia ancora in corso, ma altri teatri si sono salvati, però questa è un’altra storia. “Questi fantasmi” è un testo che, nonostante sia stato scritto nel secondo dopoguerra, mette in risalto alcuni aspetti dell’uomo e delle sue fantasie mentali. A partire dal protagonista, Pasquale, che ha diverse chiavi di lettura. Un uomo dai grandi progetti che vive sognando di poterli portare a termine per mezzo dell’inganno, frodando la gente per un proprio tornaconto economico. Una delle scene simbolo di questi giochetti ed espedienti è ben rappresentato quando il portiere gli chiede di saldare alcuni conti rimasti in sospeso e lui, tramite delle abili manovre, gli fa credere che i soldi li ha presi il fantasma dell’appartamento in cui vivono. Un altro fantasma è rappresentato dal personaggio che tirerà fuori Pasquale dalla rovina definitiva e dalla perdita della moglie.
Nel secondo e terzo atto ci sono anche altre situazioni che vengono alla luce, o risolte, tramite l’escamotage dei fantasmi. Una fra tutte è la famiglia, rappresentata dalla moglie di Alfredo, venuta nell’appartamento di Pasquale sotto le spoglie di fantasmi con l’intento di riprendere suo marito e farlo desistere dall’abbandonare il tetto coniugale e i figli.
All’interno di “questi fantasmi” firmato dalla regia di Mario Antinolfi ci sono tantissime dinamiche che prendono spazio grazie all’escamotage del fantasma. Una fra tante è l’aspetto femminile. Si sa che nel secondo dopoguerra la donna non aveva risalto al contrario era anche molto relegata nei suoi compiti e nella figura di madre e moglie casalinga. In questa versione, troviamo una donna più partecipe che prova a far sentire la sua voce e, come nel caso della moglie di Pasquale, addirittura prova a trovare una via d’uscita, una soluzione permanente ai propri problemi. Perché in un modo o nell’altro, tutti desideriamo una vita agiata e confortevole, con zero problemi e benefici. Esattamente come Pasquale e Maria, o anche come Alfredo e Armida. Ma alla fine chi sono questi fantasmi? Esistono davvero entità soprannaturali che aiutano il povero Pasquale nella sua impresa? Oppure sono solamente degli spettri che i protagonisti si proiettano l’un l’altro per trovare soluzioni ai propri problemi? non è un po’ quello che facciamo tutti i giorni nella nostra sfera sociale mentre viviamo la nostra vita? Non siamo tutti un po’ opportunisti, traditori, impegnati a focalizzare solo noi stessi senza vedere l’effettiva realtà delle cose? Abbiamo davvero sempre bisogno di un Deus Ex Machina che ci permette di uscire dai nostri problemi così come potrebbe essere per Pasquale?
Lo spettacolo viene completato da una grande lavoro di scenografia e costumi. In tre atti si vedono delle scenografie particolari e che riprendono quegli ambienti casalinghi che erano propri della metà degli anni ’40. In più, il cambio delle scenografie nei 3 atti che compongono lo spettacolo, rispecchiano perfettamente lo stato di grazia/disgrazia del protagonista. I costumi sono particolari, riprendono le perfette condizioni economiche di chi li indossa e anche in questo caso, nei diversi atti che compongono lo spettacolo, ci sono diversi cambi per ogni singolo attore. Una menzione speciale va data all’attrice che interpreta sia Carmela, la sorella impazzita del portiere, che Armida, la coniuge dell’amante di Maria, per le sue interpretazioni davvero divertenti e ben caratterizzate.
Questi fantasmi è un’opera che attraverso la risata e il dialetto napoletano fa pensare a quanto davvero ogni essere umano sia alla ricerca di se stesso e del suo benessere, spesso a scapito delle persone che gli sono vicine. Questi fantasmi è un testo che ci porta a riflettere su cosa davvero sia importante nelle relazioni e cosa davvero dovremmo lasciare andare.