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Si, è vero, avevo giurato tempo fa di non informarmi più sulla pallavolo. Eppure questa cosa mi ha colpito moltissimo per due motivi:
- può diventare un caso d’appello anche per altre società , per altri sport e far scadere ancora di più il movimento;
- ha a che fare anche con il mondo del lavoro, che invece seguo costantemente.
Nel mare di articoli che leggo al giorno, oggi ho trovato questo comunicato stampa:
Solidarietà per Andrea Pistola
Un gruppo di Allenatori delle squadre partecipanti al Campionato di Serie A Femminile, con il sostegno dell’A.I.A.PAV., Associazione Italiana Allenatori di Pallavolo, desiderano esprimere pubblicamente la loro solidarietà al Collega Andrea Pistola esonerato in data 9 gennaio 2018 dalla SAB Legnano S.S.D.R.L. con motivazioni che ledono la Sua professionalità e l’autonomia decisionale fisiologicamente connessa agli incarichi di conduzione tecnica conferiti agli allenatori.
Come è noto la suddetta Società ha pubblicamente tentato di giustificare il proprio operato e la propria morosità nei confronti del proprio tecnico asserendo di aver subito danni di natura economica a causa delle Sue decisioni relative all’utilizzo delle Atlete nel corso delle gare disputate.
Senza entrare nel merito delle circostanze lamentate dal Club con intenti che appaiono meramente defatigatori, l’A.I.A.PAV. e gli Allenatori della Serie A1 Femminile non possono esimersi dall’evidenziare come i comunicati della SAB Legnano S.S.D.R.L. relativi alla vicenda rappresentino, sotto il profilo concettuale, una grave minaccia per la libertà intellettuale dei tecnici e un’inaccettabile ingerenza nelle sfere di competenza istituzionalmente riservate al loro ruolo.
In rappresentanza di tutta la categoria, i firmatari della presente nota, desiderano pertanto manifestare la loro vicinanza ad Andrea Pistola e la più viva preoccupazione per la diffusione di tesi che, seppur singolari e palesemente prive di fondamento, sviliscono la professionalità , il ruolo e l’autonomia intellettuale degli Allenatori.
Daniele Santarelli, Daniele Turino, Davide Baraldi, Filippo Schiavo, Gianni Caprara, Lorenzo Micelli, Marcello Abbondanza, Marco Fenoglio, Marco Mencarelli, Massimo Barbolini, Matteo Bertini, Mauro Chiappafreddo, Stefano Lavarini, Stefano Micoli e Stefano Saja con il sostegno dell’A.I.A.PAV.Â
Scusate la lunghezza, ma era obbligatorio metterlo tutto per farvi capire.
Ora il mio commento a caldo è: MA STIAMO SCHERZANDO? Un’azienda non paga un suo dipendente perché fa male il suo lavoro…
Mi fa venire da ridere! Ma seriamente da ridere! Ovviamente sono ironica. Oggigiorno ogni azienda sportiva che si applichi ad ogni livello, sa perfettamente che la scelta dell’allenatore è fondamentale per la costruzione, il progressivo crescere e il successivo successo di una squadra. A meno che alla dirigenza non vi siano mostri sacri del settore allenatori (ovviamente mi riferisco anche al femminile), come accidenti si permette un dirigente di dire “non ti pago perché hai utilizzato le tue risorse per farci precipitare”. Su quali basi possono dire una cosa del genere?
Questo parallelismo calza a pennello: immaginate lo scenario identico nel calcio. Ora tutti sanno, anche le pietre che l’Italia non andrà ai mondiali in Russia per la mancata qualificazione. Il povero Ventura è stato il timoniere di questa disfatta storica senza precedenti. Ora, secondo voi, la FIGC, lo ha esonerato senza pagarlo accusandolo di non aver svolto il suo lavoro? No. Lo ha accusato sicuramente, ma lo ha liquidato.
Ebbene, questa è l’ennesima dimostrazione che non c’è una cosa giusta all’interno del movimento pallavolistico. Che le cose sono marce da anni e nessuno riesce a mettere mano per dare almeno un segnale di speranza.
Esattamente come nella nostra povera Italia…