Siete piccini. Andate alle elementari e sui banchi di scuola, tra una merendina e una PaperMate, sognate “quello che farò da grande”. La ballerina, il pompiere, il poliziotto, la show girl, il dottore, l’astronauta, il calciatore…e così via….
Siete alle medie…pensate con terrore maggiore al momento in cui dovrete scegliere quale sarà la strada della vostra vita… Ci pensate e ripensate, cambiando spesso idea, o magari siete fisse sul vostro obiettivo, adesso sempre più reale e concreto.
Al liceo non hai nemmeno il tempo per pensare. Hai altre cose che distraggono la tua attenzione. Devi scegliere e in fretta per iscriverti all’università o per fare ciò che hai scelto.
E così arrivi catapultata nel mondo dei grandi, il mondo del lavoro. E non sai nemmeno tu come ci sei finita, ma ti stupisci della velocità con la quale passi dal pettinare le Barbie al compilare curriculum e fare colloqui.
Entri in quella dimensione particolare dove sei sola e indifesa. Dove non ci sono più le tue amiche a farti da spalla nei momenti più brutti e pesanti. Dove impari presto a metterti una maschera per difendere chi sei veramente, quella la riservi a coloro che se lo meritano di più.
Il mondo del lavoro. Tosto, complicato, difficile da vivere, ma che sa regalarti ogni tanto qualche soddisfazione pura. Quella piccola gioia che ti fa andare avanti.
Io ho sempre adorato scrivere. Da piccola, mentre leggevo il mio primo romanzo “Piccole Donne”, pensavo di diventare una scrittrice come Jo. Poi ho deciso al liceo la mia professione per la vita: il giornalismo sportivo.
Peccato aver sbagliato era… Nel 2012 è molto più facile vincere un concorso regionale o comunale (e anche lì se non hai il dovuto calcione in culo, non entri da nessuna parte), che firmare un contratto di lavoro anche come semplice collaboratore.
Questa pagina nasce proprio per questo: mi piacerebbe raccontarvi come mi sono affacciata io al mondo del lavoro. Le mie conquiste, i miei problemi, dove sono inciampata e come mi sono rialzata. Gli errori e le riparazioni, ma anche le soddisfazioni perché quelle non vanno dimenticate, sono state proprio loro a portarmi dove sono ora. Ma sono davvero soddisfatta e felice?