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Si ride di cuore nella commedia Il padre della sposa in scena al teatro Sala Umberto, ma emergono con grande potenza le preoccupazioni di un padre che lascia andare la figlia nelle mani di un altro uomo!
“Io prima pensavo che il matrimonio fosse una cosa semplice. Due ragazzi che si incontrano, e che si innamorano. Lui compra l’anello, lei compra l’abito e dicono il SI. Sbagliavo di grosso! Quello è sposarsi. Un matrimonio è una faccenda assolutamente diversa. Solo voi padri potrete capirmi. Tu hai una adorabile creatura, tutta amore per te e che ti ammira in un modo che non avresti mai immaginato”

Il padre della sposa
Ma quando lei arriva da te e annuncia l’idea di volersi sposare perché innamorata, comprendi che per i papà è arrivato il momento di mettersi da parte. Questa è la tematica maggiore che emerge dalla commedia in scena al Sala Umberto con Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi. La commedia è divertente e strappa risate di continuo. Ricalca molto i passaggi principali del film cult americano del 1991 con Steve Martin e Diane Keaton, ma è adattato ai nostri tempi e al nostro modo di vivere. Sarebbe stato molto difficile per la Francesco e Virginia Bellomo, i produttori, mettere in scena il remake del film ma Gianluca Guidi è stato abile nel dirigere un adattamento degno di una commedia all’italiana.
Gianfranco Jannuzzo è il dentista Giovanni che si trova nella condizione di dover aiutare la figlia Alice a convolare a nozze. Padre geloso e molto possessivo, non lascerebbe mai la figlia in mano a nessuno. Ma Ludo, Lucandrea MArtinelli, è un giovane di famiglia benestante e molto innamorato della ragazza. Scontri, risate, battibecchi, situazioni esilaranti ma anche tanto amore e tanta gelosia si succederanno nell’appartamento di casa Giovanni. Complice di tutto il divertimento è anche la coppia di consuoceri che, al limite del grottesco, creano situazioni imbarazzanti esattamente come accade nella pellicola americana di inizio novecento. Ad arricchire la situazione tragicomica è anche la figura stravagante di Boris il wedding planner russo, incaricato di realizzare tutti i desideri della coppia di sposi. Non mancano le tensioni, alimentate da incomprensioni e difficoltà generazionali che caratterizzano la scena con note drammatiche.
Il vero fulcro della commedia è quello di tirare fuori da un personaggio navigato come Jannuzzo tutte quelle perplessità e reticenze che caratterizzano il delicatissimo momento della vita padre-figlia nel passaggio del matrimonio. I padri diventano possessivi, terribilmente gelosi, maniaci del controllo. Tutto pur di riuscire ancora a esercitare il ruolo di protettore della creatura che lui vede ancora piccola ma che in realtà è una donna navigata. Jannuzzo riesce perfettamente nel suo ruolo. Prima fa ridere, a tratti commuovere, ma soprattutto riflettere. Complice di quest’altalena di emozioni è una partner di lusso come Barbara De Rossi. Brava e amorevole è colei che, da brava mamma, ha il compito di tenere il coniuge con i piedi per terra, prenderlo per mano e guidarlo verso questa difficile transizione.
Un grande applauso al regista Gianluca Guidi che è riuscito in un compito per niente facile di riadattare questa commedia da piccolo schermo a un palco live, guidando anche l’aspetto musicale. Carlo De Martino è stato un braccio destro valido nella creazione di scenografie e costumi, trovando una via di mezzo tra il tradizionale e il moderno sia nel primo che nel secondo aspetto.
“Si dice che un giorno guarderai indietro a tutto questo con dolcezza e nostalgia… Io me lo auguro!” Ed è proprio con questa nota di malinconia che tutti i padri, accompagnano le figlie all’altare per lasciarle andare al futuro sposo.