Dolce attesa per chi?
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23 Ottobre 2019Lady Macbeth, scene da un matrimonio
La recensione
“Lady Macbeth, scene da un matrimonio” è un monologo molto particolare. Si parla di un uomo e di una donna. Attraverso l’interpretazione ottima di Maria Alberta Navello, lo spettatore compie un viaggio in quello che è il rapporto tra la coppia più solida di sempre i Macbeth.
Un cerchio di sale, due cumuli di cui uno più alto dell’altro, per introdurre le figure del barracuda e della mixinite. Dell’uomo e della donna. Interessante la similitudine adottata dal regista per far capire le figure in questione. Quasi non sembra che si stia parlando dei coniugi shakespeariani, ma semplicemente di un uomo e una donna e di una qualsiasi comune coppia.
Per questa classe di relazioni, chi ha bisogno di un cervello?
Tre momenti diversi per capire compiere un percorso che converge negli argomenti principali di Macbeth: follia, sangue e morte. Questa trilogia la ritroviamo solo nell’ultimo frangente, quello in cui la donna, stanca delle delusioni del marito e del non essere più partner, compie il sacrificio massimo, quello del suicidio.
Il maschio pensa di essere al timone, ma noi siamo è la nave.
“Lady Macbeth, scene da un matrimonio” è un’analisi matrimoniale che sembra più un’autopsia, cinica, fredda, il più delle volte negativa. Una sequenza di scene e di parole dove si mostra che al pessimismo non c’è mai fine. Ingegnosi gli oggetti di scena. Dal sale, che la fa da padrone, allo shaker che produrrà poi il cocktail mortale della protagonista. Rosso. Rigorosamente rosso. Come l’elemento collante del Macbeth di Shakespeare.
Per la mia depressione devo ricorrere alla mermetide