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Le maschere e l'influenza!
Le maschere e l’influenza!
1 Marzo 2020
De Maio e Cossa - I codici umani
2 Marzo 2020
Pubblicato da Sara Colangeli on 1 Marzo 2020
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Sweet Home - la recensione

Sweet Home - la recensione

Sweet Home

 

La recensione

 

Sweet Home - la recensione

Sweet Home – la recensione

Sweet Home un’espressione internazionale ideale per indicare “casa”. Casa non è solamente l’edificio dove si vive. Nel caso dello spettacolo in scena al Teatro Abarico, è l’ambiente formato dalle persone che lo vivono.

“Home, mi piace come parola

Sweet, mi piace suona bene”

Sweet Home è un testo di Luca Di Pierno che, in collaborazione con Vasco Meddi, punta il focus su un luogo senza tempo nè spazio: le isole Tremiti. Insieme a Stefano Dattrino e David Lecca, sotto la regia attenta e precisa di Umberto Bianchi, parlano di uno scorcio sociale e storico che ha avuto poca risonanza nel corso del tempo. Si parla di omosessuali e di persecuzioni, diverse da quelle che le SS ci hanno lasciato nella storia internazionale. Si parla di una sessualità non conforme alla norma, vietata, considerata depravata e lontana dal significato che ha oggi. Si parla di quelle persone che sono confinate in queste isole perché “diversi”.

Quattro sedie, una per ogni attore, per delineare un personaggio, una storia, una linea di pensiero, un momento intimo. Gli attori impegnati in questo spettacolo rendono il tutto realistico. Catturano l’attenzione de pubblico e lo portano in un mondo fatto a volte di sotterfugi e a volte di tristi realtà. Di momenti esilaranti e di ilarità, che servono e aiutano i residenti dell’isola ad andare avanti in una vita fatta di reclusioni. Le prigioni, con o senza sbarre, si sa sono difficili. Tutto viene ristretto ai minimi termini, del resto non è una vacanza. Le isole Tremiti non fanno eccezione. Sono utilizzate come “discarica” per quelle persone che coltivavano una sessualità diversa da quella indicata dalla comunità. In quell’ambiente, quattro anime imparano a sentirsi a casa. Imparano a trascorrere le giornate con quel poco che gli rimane, una stoffa per cucire un paio di pantaloni; un cestino con una tovaglia per immaginare di fare dei pic nic all’aperto anche se il cibo scarseggia e l’acqua è razionalizzata.

Il tema trattato è cupo e non lascia molta immaginazione. Il piano luci utilizzato e il palco del teatro Abarico, sono un’aggiunta preziosa per una storia che colpisce nel profondo. Il quartetto attoriale composto da Luca Di Pierno, Vasco Meddi, Stefano Dattrino e David Lecca è formidabile a passare da un momento di massima serietà ad uno di allegria e risate; da un dramma a un divertimento. È così che viene descritto lo stato d’animo di coloro che, in vesti diverse, vivevano le isole dei deportati sessuali. Bravissimi nel generare nel pubblico presente in sala, il teatro era sold out, reazioni miste: dal pianto alla risata.

“Il tema dell’omosessualità – racconta il regista Umberto Bianchi – di accettare sé e gli altri, di vivere la propria vita secondo criteri di scelta soggettiva è solo un pretesto per riportare a galla un pezzo di storia della nostra terra che in pochi conoscono. È il pretesto giusto per renderci conto che si fa ancora fatica a trovare il centro di noi; si fa fatica a mostrare la nostra “sedia”, alla quale rimaniamo ancorati per paura di perderci: siamo tutti capaci di essere carnefici da seduti, vittime di noi stessi e delle nostre emozioni più profonde. E se quella sedia la ribaltassimo? Se fossimo capaci di scegliere la libertà, anche in prigionia, e rendere casa ogni luogo in cui dobbiamo vivere e, famiglia ogni persona con cui siamo costretti ad interagire? E se potessimo amare, imprescindibilmente, ed essere amati, liberamente? Se non ci fossero, sedie o barriere? La risposta è solo una: sapremmo sempre dov’è casa e la strada per tornarci, ovunque essa sia, qualunque essa sia, comunque essa appaia.”

Sweet Home è uno spettacolo importante che denuncia uno stralcio di vita difficile per una sfera sociale che ancora oggi fatica ad essere accettata per quello che è: gli omosessuali. Sweet Home andrà in tournèè per l’Italia, con la speranza che la mente di tante persone si apra e che venga compreso il concetto base che diverso non vuol dire sbagliato, generando riflessioni e nuove considerazioni che altro non sono che una mentalità nuova e aperta.

 

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Sara Colangeli
Sara Colangeli
Sono Sara, professionista poliedrica nel campo della comunicazione. Specializzata in giornalismo, consulenza per autori e case editrici, social media manager e Wordpress. Inseparabile da libri e cani!

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