Jesus Christ Superstar
30 Novembre 2018Anderson .Paak And The Free National
3 Dicembre 2018Low
VENERDÌ 5 APRILE @ HALL – PADOVA
SABATO 6 APRILE @ TEATRO ANTONIANO – BOLOGNA
LUNEDÌ 8 APRILE @ AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA – ROMA
Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation dalle ore 10:00 di lunedì 3 dicembre; su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10:00 di martedì 4 dicembre
Il Double Negative Tour, dopo l’emozionante show di Milano, farà il suo ritorno nel 2019 a Padova, Bologna e Roma!
I Low, considerati fra i grandi poeti del rock americano, hanno dato un nuovo significato al rock lento e intimista esaltando la proprietà del suono e del canto e ridimensionando la proprietà del ritmo e del riff. La poesia sonora del gruppo cattura anima e corpo.
Le atmosfere create durante le loro performance live appartengono a mondi lontani, possibili unicamente nei sogni.
I Low si sono costruiti, con pazienza e gradualità, un seguito di culto tra i fan della scena slow-core americana. C’è voluto l’ex cantante dei Led Zeppelin Robert Plant, includendo nel proprio album “Band Of Joy” due cover pescate da “The Great Destroyer”, settimo album della band, a portarli all’attenzione di un pubblico più vasto.
Il primo album “I Could Live in Hope” (1994) è tuttora considerato da molti critici uno dei capolavori del genere slow-core, undici canzoni che scorrono come altrettante poesie.
La band, che quest’anno ha festeggiato 25 anni di carriera, non ha mai messo in fila due dischi uguali, in ogni disco c’è qualcosa di diverso e peculiare che lo contraddistingue dal precedente e lo rende inimitabile ed inconfondibile. Ciò è dimostrato anche nell’ultimo capolavoro della band “Double Negative” pubblicato lo scorso 14 settembre.
Per la sua realizzazione, il gruppo si è affidato al produttore B.J. Burton, già al lavoro con gli stessi Low oltre che con Bon Iver, James Blake e Sylvan Esso.
L’album acclamato dalla critica di tutto il mondo, è stato definito come uno dei dischi emotivamente più intensi degli ultimi mesi nonché uno dei più belli del 2018.
I Low, considerati fra i grandi poeti del rock americano, hanno dato un nuovo significato al rock lento e intimista esaltando la proprietà del suono e del canto e ridimensionando la proprietà del ritmo e del riff. La poesia sonora del gruppo cattura anima e corpo.
Le atmosfere create durante le loro performance live appartengono a mondi lontani, possibili unicamente nei sogni.
I Low si sono costruiti, con pazienza e gradualità, un seguito di culto tra i fan della scena slow-core americana. C’è voluto l’ex cantante dei Led Zeppelin Robert Plant, includendo nel proprio album “Band Of Joy” due cover pescate da “The Great Destroyer”, settimo album della band, a portarli all’attenzione di un pubblico più vasto.
Il primo album “I Could Live in Hope” (1994) è tuttora considerato da molti critici uno dei capolavori del genere slow-core, undici canzoni che scorrono come altrettante poesie.
La band, che quest’anno ha festeggiato 25 anni di carriera, non ha mai messo in fila due dischi uguali, in ogni disco c’è qualcosa di diverso e peculiare che lo contraddistingue dal precedente e lo rende inimitabile ed inconfondibile. Ciò è dimostrato anche nell’ultimo capolavoro della band “Double Negative” pubblicato lo scorso 14 settembre.
Per la sua realizzazione, il gruppo si è affidato al produttore B.J. Burton, già al lavoro con gli stessi Low oltre che con Bon Iver, James Blake e Sylvan Esso.
L’album acclamato dalla critica di tutto il mondo, è stato definito come uno dei dischi emotivamente più intensi degli ultimi mesi nonché uno dei più belli del 2018.