2 donne in fuga

La recensione

2 donne in fuga…

Cosa porta due donne, ben vestite, a trovarsi su una strada desolata? La fuga.

2 donne in fuga, in scena al teatro Manzoni fino al 21 aprile, è la storia di Clo e Margherita che si conoscono in piena notte, in una situazione decisamente insolita e saranno una salvezza l’una per l’altra. Margherita, ovvero Marisa Laurito, è una donna stanca della sua routine e della classica vita da casalinga che lascia marito e figli per cercare di dare un senso alla sua vita e soprattutto vuole ritrovare se stessa. Clo, Fioretta Mari, è un’ottantenne che invece la vita l’ha vissuta eccome, ma ha tutte le intenzioni di continuare a muoversi e divertirsi, andando contro le volontà del figlio che la rinchiude in un ospizio.

Un pò come Thelma e Louise, ma dal finale decisamente meno drammatico, le due donne si trovano a effettuare un viaggio verso l’ignoto, dalla meta finale non precisata. Il viaggio stesso sarà, tra una risata e l’altra, con situazioni goliardiche come il pic-nic sulla tomba nel cimitero, la salvezza di entrambe le donne ormai diventate amiche. Il testo francese di Pierre Plamde e Christophe Duthuron, “le fuggitive“, è riadattato in chiave italiana da Mario Scaletta e grazie alla regia di Nicasio Anzelmo, lo spettatore si gode la trasformazione di due donne molto diverse tra loro ma bisognose l’una dell’altra. Con il senso umoristico e la presenza scenica di due pietre miliari del teatro italiano come Marisa Laurito e Fioretta Mari, 2 donne in fuga è un momento di svago e di riflessione, nel quale si osservano diverse sfaccettature di due donne in diversi momenti della vita.

L’amicizia è il fondamento base che unisce personalità diverse e porta al fine comune che è quello della libertà. Entrambe le protagoniste vogliono la stessa cosa: liberarsi dalle catene sociali che gli sono state imposte, mettendo al primo posto se stesse e i propri desideri, utilizzando l’amicizia come arma verso la libertà. 2 donne in fuga, ci insegna quello che è un pò il desiderio comune della società odierna. Questo spasmodico bisogno di libertà individuale e di realizzazione dei propri desideri, inconsci di quelle catene invisibili che la contemporaneità e la tecnologia stanno diffondendo.