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10 Febbraio 2015I Beatles al Piper di Roma
Quando ti prepari per andare in discoteca, hai sempre dell’adrenalina addosso.
L’ormone cresce ogni minuto che passa ed ogni chilometro che ti separa dalla meta.
Quando poi sei lì davanti e aspetti in fila, non stai più nella pelle. Specie se la discoteca dove stai per entrare è il Piper. Il locale storico di Roma mette sempre una certa fibrillazione, ancora di più quando pensi che in quei locali hanno trovato fortuna alcune delle voci più importanti del panorama italiano, quali Patty Pravo e Caterina Caselli (la ragazza “tutto Piper”) e non sto qui ad elencare tutte le band, i gruppi italiani, i personaggi più importanti…..vabbè la smetto.
Giovedì scorso, l’eccitazione saliva per il progetto di Angeletti ed Angelelli, che non è uno scioglilingua e nemmeno una trovata pubblicitaria, ma insieme ad Aleks Ferrara è il duo ideatore del live multimediale interamente dedicato ai The Beatles.
Noi siamo arrivati presto. Molto presto. Abbiamo visto il Piper riempirsi piano piano. Abbiamo visto tantissime persone che il Piper l’hanno vissuto, che hanno vissuto i Beatles, qualcuno avrà anche visto i Beatles…quelli veri. Abbiamo visto il Piper diventare sold out, i divanetti delle aree privè popolarsi. Abbiamo sentito tutta la musica internazionale possibile e immaginabile degli anni ’70-’80-’90, nell’attesa che lo spettacolo iniziasse.
E poi…
Si accendono le luci e parte il proiettore. In attesa della band, il pubblico rivive grazie al video, quelli che erano gli inizi della magia dei Beatles, i loro primi passi da band statunitense a idoli internazionali incontrastati del rock. E poi…Quattro giovani musicisti (Patrizio Angeletti – John Lennon, cantante e chitarrista; Claudio Jemme –
Paul McCartney, cantante e bassista, Roberto Angelelli – George Harrison, chitarrista; Armando Croce – Ringo Starr, batterista ed Aleks Ferrara tastierista) si mettono all’opera con la discografia dei Fab Four, per oltre 40 canzoni e più di due ore di concerto interamente dal vivo. Lo Show comincia con le grandi hits radiofoniche e i frenetici rock and roll dei primi anni ‘60 come “I Wanna Hold Your Hands”, “Twist and Shout” e “Love Me Do”, tratta dal 45 giri d’esordio. Nella setlist anche moltissime canzoni tratte dal periodo cruciale della loro parabola artistica: quello compreso fra ‘66 e ‘70, gli anni del “Sgt. Pepper”, del “White Album” e del celebre “Abbey Road”, che contiene pietre miliari del rock come “Come Together”, “Something” e “Here Comes the Sun”, ma che segna anche la fine di una strepitosa carriera.
La cosa più divertente è stata nel vivere un concerto un pò come fosse un musical. Cambi d’abito, trucchi, scenografie che cambiano in continuazione mentre il proiettore mandava la moltitudine di eventi legate ai Beatles. Gli stadi pieni per i concerti live e la follia delle fan, la moda che cambiava, il rock che contagiava le “brave ragazze”.
Una nota di merito vorrei farla per la band che ha voluto fare questa impresa molto ben riuscita e soprattutto ai ragazzi, alle voci, al tentativo ben riuscito di impersonarsi nei veri Beatles in tutto e per tutto (trucchi, parrucchem abiti e perfino l’accento di Liverpool), alla professionalità nel mettere in scena questo show musicale, una cosa che riesce esclusivamente agli attori di teatro. Personalemente io segnalerei Claudio Jemme: mi è piaciuto davvero tanto.
Se vi capita di avere TheBeatles Story nella vostra città andate a vederlo e magari date uno sguardo anche al sito web http://www.thebeatlestory.com/index.htm