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27 Ottobre 2021Le favolose 11
La Astolfi porta a teatro la storia del calcio femminile
La recensione
Le favolose 11 di Anastasia Astolfi è uno degli spettacoli più ricchi di storia e significato. Liberamente tratto dal romanzo di Stefano Massini, “Ladies Football Club”, è uno dei punti storici di femminismo internazionale. 11 operaie, 11 donne lavoratrici, in tempi di guerra, sono le portavoci di emancipazione e desiderio di parità di diritti. È il 6 aprile 1917 quando gli americani entravano in guerra, quando Lenin preparava la Rivoluzione Russa e quando le operaie della Doyle & Walker Munizioni di Sheffield calciano un pallone per la prima volta durante la pausa pranzo, nel cortile della fabbrica. La Astolfi parte proprio da qui. Inquadrando la noiosa pausa pranzo di 11 donne che all’improvviso, vedendo il pallone, hanno un guizzo di orgoglio e un pensiero prende il sopravvento: creare una squadra di calcio. L’attrice e regista di questo spaccato storico ha deciso di non portare con se la palla sul palco, ma di utilizzare solamente una valigia e un foglio giornale. «Il mio obiettivo è quello di creare un terreno di gioco invitante per lo spettatore che seppur immobile si muove con lo sguardo e le idee e si avvicini a me. La scelta degli elementi scenici è venuta in sala prove. Ci sono tante parole e tante azioni fisiche in questo spettacolo che non mi è venuto di usare la palla. È diventata solo un portafortuna.»
Le 11 donne avevano dei talenti sportivi, ma il loro intento non era proprio quello di giocare effettivamente a pallone. Piuttosto quello di portare l’attenzione sulla condizione della donna e dimostrare che, nonostante non fosse consentito, la donna era in grado di svolgere le stesse mansioni degli uomini e pertanto doveva avere gli stessi diritti. Anastasia Astolfi è davvero impeccabile sul palco. Lei si cala nelle 11 personalità mentre racconta a ritmo serrato la storia di un anno di campionato: la nascita della squadra, le divise, le partite, le gioie e le sconfitte. Ma soprattutto i pensieri di ogni donna e il desiderio che ognuna celava dentro se stessa. Lo spettatore è ipnotizzato dalla Astolfi e fa fatica a distoglierle lo sguardo. Dal romanzo al palcoscenico vengono riprodotte anche quelle note ironiche e divertenti che caratterizzano sia le situazioni imbarazzanti – come ad esempio la scelta delle divise – che i caratteri dei personaggi. Attraverso il racconto e i dialoghi emerge potente l’urlo silenzioso di queste donne che non ne possono più della loro condizione e che vorrebbero molto più spazio.
Se Sara Prian afferma che Ladies Football Club è un libro di cui ti innamori, Anastasia Astolfi ti porta a innamorarti della trasposizione teatrale, desiderando di poter rivedere ancora questa piece.