
Addio all’IVA sui libri: la Danimarca salverà i giovani?
22 Agosto 2025
Teatroincontra 2025: la quarta edizione di Pino Strabioli
4 Settembre 2025Caro libri scolastici 2025/2026: aumenti contenuti, ma la spesa resta alta
Caro libri 2025/26: per le famiglie sono tempi duri, gli aumenti sono circa del 2% circa, ma il kit scolastico supera i 1.000 € alle superiori
Il caro libri scolastici 2025/2026 torna al centro del dibattito pubblico con l’avvio del nuovo anno scolastico. Sebbene gli editori parlino di rincari contenuti e in linea con l’inflazione, le famiglie si trovano ancora una volta a dover affrontare una spesa complessiva molto pesante, soprattutto per gli studenti della scuola secondaria di II grado. Dai dati forniti dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e dalle associazioni dei consumatori emerge un quadro articolato: i prezzi dei libri crescono in media dell’1,7–1,8%, ma la spesa reale per il “kit scuola” aumenta tra il 2,8% e il 3,8%.
Gli aumenti secondo gli editori
Secondo l’AIE, i listini dei libri scolastici registrano un aumento medio dell’1,7% per la scuola secondaria di primo grado e dell’1,8% per la scuola secondaria di secondo grado. Si tratta di percentuali sostanzialmente allineate al tasso d’inflazione programmata per il 2025, pari all’1,8%. Inoltre, i prezzi di copertina restano bloccati per l’intero anno scolastico: una volta fissati a inizio stagione, non possono subire rialzi successivi. Questi dati sembrano rassicuranti se confrontati con l’aumento generale dei prezzi che ha caratterizzato gli anni passati. Tuttavia, la fotografia cambia se si considera la spesa effettiva che le famiglie devono sostenere.
La voce delle associazioni dei consumatori
L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) e il Codacons rilevano un incremento più consistente, stimato tra il 2,8% e il 3,8% rispetto al 2024. Questo perché i dati degli editori tengono conto solo dei listini, mentre il costo reale dipende da una serie di fattori: nuove adozioni, frequente rinnovo delle edizioni, obbligo di acquistare dizionari e strumenti aggiuntivi, scarsa reperibilità dell’usato.
Secondo le stime più aggiornate, la spesa media per libri e corredo varia dai 600–700 euro per le scuole medie fino a 1.000–1.200 euro per la prima superiore. I dizionari possono far lievitare ulteriormente il conto, soprattutto nei licei linguistici e classici.
I nuovi tetti di spesa e le regole 2025/2026
Per contenere il caro scuola, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto alcune novità. Il Decreto Ministeriale 58 del marzo 2025 ha aggiornato i tetti di spesa per i libri della secondaria, applicando un aumento dell’1,8% e ampliando il margine massimo di sforamento dal 10% al 15%. Questo significa che le scuole hanno un po’ più libertà di scelta nelle adozioni, ma anche che le famiglie potrebbero trovarsi a spendere cifre leggermente più alte.
Per la scuola primaria resta confermata la gratuità dei testi, interamente a carico dei Comuni. I prezzi di copertina, aggiornati con il D.M. 73/2025, sono stati adeguati del +1,8%, ma ciò non incide direttamente sulle famiglie.
Un ulteriore incentivo riguarda l’adozione di versioni digitali: se la scuola sceglie testi in formato misto (cartaceo + digitale), i tetti si riducono del 10%; se opta per testi solo digitali con contenuti integrativi, il risparmio teorico sale al 30%.
Confronto con gli anni precedenti
Per comprendere meglio il peso del caro libri scolastici 2025/2026, occorre guardare indietro. Tra il 2021 e il 2024 i prezzi dei libri sono cresciuti del 7,5% nella scuola media e dell’8,2% alle superiori, a fronte di un’inflazione cumulata del 14,7%.
Nel 2024/25, Federconsumatori stimava una spesa media di circa 591 euro per studente solo per i libri obbligatori più due dizionari, con un incremento generale del 6,6% rispetto al 2023. L’anno in corso segna quindi un rallentamento nei rincari, ma i costi complessivi restano elevati.
Il ruolo dell’IVA e il confronto europeo
In Italia l’IVA sui libri scolastici è ferma al 4%, una delle più basse in Europa. Solo la Spagna applica la stessa aliquota, mentre la Francia prevede il 5,5% e la Germania il 7%. La Danimarca rappresenta invece un caso a parte: con un’IVA al 25% sui libri, il governo ha annunciato l’intenzione di azzerarla per incentivare la lettura.
Il mantenimento dell’IVA al 4% contribuisce a contenere parzialmente il caro libri in Italia, ma non basta a ridurre in maniera significativa il peso della spesa totale, che resta condizionata da nuove adozioni e accessori non coperti da agevolazioni fiscali.
Il caro libri scolastici 2025/2026 evidenzia un paradosso: i dati ufficiali parlano di aumenti contenuti e in linea con l’inflazione, ma le famiglie continuano a percepire la spesa come insostenibile. Tra kit scolastici, dizionari, edizioni nuove e corredo, i costi possono facilmente superare i 1.000 euro, soprattutto alle superiori.
Il dibattito resta aperto: basteranno tetti di spesa più flessibili, incentivi al digitale e IVA ridotta per alleggerire il portafoglio delle famiglie italiane?




