Terapia di Gruppo con Chiara Becchimanzi
9 Marzo 2022Al Sistina per Rugantino
9 Marzo 2022Coppia Aperta…quasi spalancata e il trionfo della donna innamorata
La commedia con la Francini e Federico narra come la donna è sempre l’eroina di se stessa, colei che riesce a destreggiarsi con abilità all’interno delle dinamiche di coppia
È l’8 marzo e sempre, e solo, in questa giornata si pone il focus sulla figura psicologicamente più forte e longeva dell’umanità: la donna. Il concetto di resistenza del sesso “debole” viene espresso molto bene all’interno della commedia “coppia aperta…quasi spalancata” che ha fatto tappa nella capitale proprio l’8 marzo, in un quasi esaurito teatro Sala Umberto.
La commedia, scritta da Dario Fo e Franca Rame, che interpretava la protagonista femminile Antonia, è un testo che oggi festeggia i suoi 40 anni ma che riesce straordinariamente a mantenere un’attualità quasi imbarazzante. Chiara Francini è un’Antonia moderna e giovane, madre ma soprattutto moglie che vive una relazione di coppia statica e stanca, monotona. Un po’ la fotografia di molte coppie che vivono almeno una decade di convivenza. Dall’altra parte c’è un marito che rientra nei più classici degli stereotipi maschili: infedele e sempre bisognoso di “nuove avventure”. Resta nella mente e crea riflessioni importanti la frase must di “coppia aperta…quasi spalancata”, pronunciata proprio da Antonia: “perché la coppia aperta funzioni deve essere aperta da una parte sola quella del maschio. Perché se la coppia è aperta da tutte e due le parti ci sono correnti d’aria.”
“Coppia aperta…quasi spalancata” è il trionfo del percorso psicologico di una donna attraverso tutte le fasi di una relazione di coppia. Avere un marito infedele, che inventa ogni manovra piscologica possibile per intortarti in tutti i modi immaginabili – solo per raggiungere il proprio tornaconto personale e ottenere in questo modo quello che un proverbio famoso decanta sempre: avere la botte piena e una moglie ubriaca – è probabilmente la cosa più distruttiva a livello mentale che una donna possa ereditare in una relazione. L’amore è rappresentato spesso dalla dedizione e dalla devozione che una donna mette in campo per il proprio uomo, dall’innamoramento passando per la tradizionale formula finché morte non ci separi, fino a che non viene premuto il tasto psicologico adatto: il distacco. Cambiare il punto di vista e osservare la situazione in cui ci si trova con occhi diversi è l’unico modo che una donna possiede per prendere coscienza della propria condizione. È da qui che nasce una nuova consapevolezza di di se stesse, che va a interrompere la catena di compromessi che spesso vengono fatti in una coppia. Compromessi solitamente effettuati a senso unico. È da qui nasce un nuovo individuo di sesso femminile. Dalle ceneri risorge una fenice che rivolge il focus su se stessa, impiega le energie in maniera diversa, e conduce una lenta e faticosa trasformazione parallela sotto due aspetti importanti: il fisico e la mente. Un processo che l’uomo approva solo apparentemente. Perché nel momento in cui il maschio ha il “permesso” di fare ciò che vuole, inizia a sentire la mancanza e l’assenza della sua partner storica. Un processo che a lungo andare lo porta alla stessa distruzione che ha subito la donna. Come uscire quindi da questo processo?
Sfavillante, carismatica ed energica sul palco, Chiara Francini è questa donna Antonia stanca delle bugie del marito e di essere messa sempre in secondo piano, incastrata in una vita di compromessi per l’amore verso il marito fedifrago e infedele seriale. Nel percorso di rinascita di Antonia, viene fuori una grande abilità attoriale dell’attrice toscana, che è egregiamente supportata dal partner sul palco Alessandro Federico. È stupefacente la sincronia che la coppia di attori esibisce, soprattutto nelle parti di dialogo che da due piani diversi si intrecciano fino ad arrivare alla stessa frase. Completa il tutto la gestualità, esposta in perfetto sincrono, e una mimica comica. Scoppiettanti, divertenti, carismatici e tecnicamente perfetti sono una coppia attoriale vincente per una commedia che pone nel testo e nell’interpretazione la parte fondamentale della commedia. Una scenografia basica, i costumi colorati, le luci idonee sono quel plus che perfezionano la performance.
“Coppia aperta… quasi spalancata” segna un abilissima vittoria per la donna nella relazione di coppia: «Ma sei sicura che è così? – scherza Alessandro Federici sorridente e soddisfatto al termine della prima romana – Io non un perdente, la fragilità non è sempre una debolezza.» Ride la Francini, esattamente dietro di lui, analizza la figura della donna affermando: «Io lo so! È semplicemente un affresco di quello che dovrebbe essere e che ricercano tutti gli esseri umani ma soprattutto le donne: prendere contezza di ascoltarsi, di prendere consapevolezza di se stesse e quindi poi risorgere come fa la fenice dalle proprie ceneri» e risponde al partner con una frase spoiler: «Ma tanto lui è morto!»