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26 Maggio 2025Delitti allo specchio di Roberta Bruzzone
Roberta Bruzzone porta la criminologia in scena: al Teatro Brancaccio di Roma la 20ª tappa di Delitti allo specchio
Non un semplice spettacolo, ma una vera lezione di criminologia nei meandri della mente criminale: approda a Roma, sul palcoscenico del Teatro Brancaccio, Delitti allo specchio – I grandi casi raccontati da Roberta Bruzzone. Un appuntamento imperdibile per appassionati di cronaca nera e scienze forensi, arricchito dalle suggestioni musicali di Massimo Marino alla chitarra e Maurizio Gulinelli al basso. In programma non c’è finzione, ma una vera e propria lectio magistralis di criminologia, in cui la celebre profiler conduce il pubblico tra analisi, verità nascoste e riflessioni che potrebbero cambiare prospettiva anche ai più scettici.
Oltre ogni ragionevole dubbio
La Dottoressa Bruzzone ci porta indietro fino all’anno 2007, a casa di due ragazze Chiara e Meredith, precisamente nei mesi di agosto e novembre, di mattina e di sera. Due ragazze che non si sono mai incontrate ma le cui vicende hanno purtroppo molto in comune. E siamo tutti lì, a Garlasco prima e a Perugia dopo, senza fiato, con gli occhi lucidi e la mente attenta a guardare immagini, a leggere atti, ad ascoltare nomi e cognomi di tutti coloro che hanno danzato nella danse macabre di casa Poggi e di casa Kercher.
Non è uno spettacolo, anzi non lo è per nessuna cosa al mondo, perché la Dottoressa Bruzzone ci mostra crudamente cosa è successo in quei luoghi sicuri, le loro case, ci racconta le testimonianze e ci fa ascoltare telefonate e interviste, ma soprattutto ci mostra solo gli atti di due processi indiziari, srotolati in assenza di prove e di alcuna ammissibilità. Ebbene sì, per entrambe le ragazze, Chiara e Meredith, non è uscita alcuna prova regina, tantomeno un colpevole redento che si è dichiarato, perché finora tutti gli attori di queste due strazianti scene del crimine sono innocenti fino a prova contraria.
Ogni errore è fatale
Possiamo dire che se da un lato per Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, si è arrivati a una piena assoluzione nel terzo grado di giudizio (che nella realtà di corsi e ricorsi, sarebbe un 5° grado) e la condanna solo per Rudy Guede, pena che è stata ridimensionata nell’ultimo appello a 16 anni solo per violenza sessuale e concorso in omicidio (Con chi? Gli altri sono stati tutti scagionati…); dall’altro, nel caso di Chiara Poggi, Alberto Stasi – il suo fidanzato e unico soggetto indiziario – sta scontando la pena a 16 anni. Ci riserviamo commenti, in quanto negli ultimi giorni il caso è tornato alla cronaca e sta suscitando diverse polemiche, oltre alla scoperta di nuove prove.
Luce e ombra di Garlasco e Perugia
Cosa rimane al termine di questa serata? La consapevolezza che il sistema giudiziario italiano spesso non è in grado di “lavorare” casi così complessi, che si sono fatti tanti errori di valutazione ma soprattutto di contaminazione delle scene. Resta l’amarezza per ciò che rimane della vita di due ragazze, ridotte a mere foto sui social e a brutte liti nelle più gettonate trasmissioni televisive. Ma emerge anche un quadro più ampio e inquietante: in ogni famiglia – anche in quelle brave, le più tranquille – ci sono dei segreti che spesso vengono messi sotto la sabbia e gli amici sono tali, ma fino a un certo punto. Potremmo continuare all’infinito. Delitti allo specchio non offre solo risposte, ma solleva domande fondamentali su giustizia, comunicazione e coscienza collettiva.
Verità e giustizia per Chiara e Meredith, e non solo…
Al termine di riflessioni così profonde, cosa vorremmo? Vorremmo che ogni persona venisse trattata allo stesso modo e se, una donna o un uomo, brave persone, educate, studiose, con una vita tranquilla e abitudinaria vengono associate alla parola delitto oppure omicidio, venga fatto tutto il possibile per arrivare a un colpevole vero oltre ogni ragionevole dubbio, passando sopra i media, i sentimenti, le regole e il Dio denaro.
Vorremmo che la giustizia fosse davvero bilanciata e che si lavorasse con uno specchio dai mille frammenti che possa rivelare indizi e particolari per darci le risposte.
Vorremmo che ci fosse professionalità in tutto, come se ogni caso toccasse il nostro privato e fosse accaduto in casa nostra.
E infine, vorremmo che non si possano mai dimenticare le storie e i volti di Meredith, Chiara, Melania, Roberta, Denise, Angela, Ilaria, Sara, Lucia, Teresa…
A chiusura dell’incontro, le parole della dottoressa Roberta Bruzzone riecheggiano come un monito etico e civile:
«Seguendo gli insegnamenti di Voltaire, mio ispiratore, vi dico che ai vivi si deve rispetto, ai morti la verità.»
Una frase che sintetizza il senso più profondo di Delitti allo specchio: non solo un’analisi dei fatti, ma un impegno a restituire dignità alle vittime e consapevolezza alla collettività.