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Il cuore è il centro dello spettacolo di
Massimo Wertmuller
La recensione dello spettacolo in scena al teatro Vittoria
Il cuore è il vero protagonista del debutto di “A cuore aperto” lo spettacolo di Massimo Wertmuller che ha debuttato ieri sera al teatro Vittoria di Roma.
Una vera e propria dichiarazione di guerra da parte di un romano che la città l’ha vissuta in lungo e in largo, attraversando diverse generazioni e vivendo molte trasformazioni soprattutto sociali, che hanno reso la città quello che è oggi.
“Io mi pento di essere romano” ripete più volte Wertmuller e in effetti in molti oggi sono d’accordo non solo con l’affermazione sopra citata, ma anche con il comportamento dei propri concittadini. Massimo si è organizzato calandosi nei panni di un viaggiatore che muovendosi nello spazio e nel tempo ha raccontato per un’ora e mezza circa una città ad oggi in decadenza. Un po’ come sa fare un nonno, che prende i nipoti vicini e racconta, Wertmuller con grande abilità e ritmo ha toccato diverse tematiche. Esattamente come un romano vero saprebbe fare, ha raccontato di come la spazzatura sia da sempre un problema di Roma: “sapete che dentro Roma c’è la più grande discarica della storia?” In effetti in tanti dimenticano che il monte dei cocci, del quartiere testaccio, fu proprio una discarica durante il periodo dell’antico splendore. Suscita grande ilarità generale, il momento in cui si studiano le parolacce e gli insulti romani, involgariti dall’accento marcato che fa passare per sguaiata anche la regina del galateo. Un breve spaccato di come sono cambiate anche le generazioni attraverso le pubblicità, lo sport, l’estetica, fino ad arrivare a quello che Roma rispecchia oggi.
Ad accompagnare il protagonista in questa Roma che viaggia tra il cinismo e la generosità ci sono il Maestro Pino Cangialosi e Mario De Meo, che incalzano i ritmi attoriali con musiche e sonorità.
Il cuore è il fulcro di questo spettacolo. Il cuore sanguinante dei romani che ricordano lo splendore della città eterna e che oggi vedono il suo decadere sotto l’influenza di diversi fattori. Il cuore è messo a dura prova da queste mutazioni. Non solo! La scommessa di Massimo Wertmuller è doppiamente vinta anche quando si pensa che è reduce da un intervento chirurgico molto delicato e importante, in platea per la prima è presente anche il medico che ha seguito l’attore romano. Quando si tratta di cuore, è impossibile evitare di fare un pensiero per Gigi Proietti, scomparso esattamente il 2 novembre di un anno fa, soprattutto se negli ultimi anni di vita è stato molto vicino a Massimo che, dopo averlo menzionato anche nell’etimologia della parola “stronzo”, recita una poesia bellissima che termina con uno dei pensieri che hanno sfiorato la mente di tutti quella triste mattina appresa la notizia: “E ora noi come facciamo senza Gigi?“