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22 Febbraio 2023Le più belle frasi di Osho
Al teatro Sala Umberto due ore di risate con i meme geniali di Federico Palmaroli
“Sono passati otto anni da quando ho iniziato, per noia, con le più belle frasi di Osho”. L’esordio di questo spettacolo in data secca è stato proprio un racconto del successo di Federico Palmaroli, in arte #lepiùbellefrasidiOsho, a partire dalle origini. Al teatro Sala Umberto di Roma c’è una platea d’eccezione con politici, ministri e persone di spicco per due ore di risate a tutto tondo, dove Palmaroli non si risparmia colpi, nessuno escluso per un visibilmente emozionato giornalista che collabora con le migliori testate giornalistiche nonché programmi tv come per esempio Porta a Porta di Bruno Vespa.
“Un remake di Osho non lo facciamo, altrimenti staremo qui chissà fino a quando” continua Palmaroli, però struttura a questo spettacolo c’è. Si parte dalla politica post covid, che definisce piatta e senza grandi guizzi da cui prendere spunto, alle elezioni travagliate che portano al Mattarella Bis. Il tutto passando per l’argomento di punta: la guerra, infilando quell’attualità che naviga tra il gossip e il trash come l’Italia del calcio fuori dai mondiali per il secondo anno consecutivo, le forniture di gas che schizzano alle stelle, i cinghiali che invadono il centro urbano. Non possono mancare i personaggi presi di spicco e quindi la notizia del secolo: il divorzio tra Hilary Blasi e Francesco Totti. Per poi tornare alla politica e alle gag di Papa Francesco. “Perdere Brunetta è stato un colpo al cuore.” ammette con grande rammarico. In effetti l’ex ministro è un mirino infallibile per satira e comicità . Ma non è il solo, Palmaroli nel suo hashtag #lepiùbellefrasidiOsho prende di mira anche Di Maio: “ho perso l’85% di creatività ”. Senza scadere nel volgare, nel razzismo o nel politically correct che oggigiorno ha davvero appesantito ogni ambito, #lepiùbellefrasidiOsho ha utilizzato anche la Vicenda Soumahoro come un grandissimo talk show a puntate.
Lo spettacolo è stato correlato da una serie di slide e diapositive che proiettate in teatro hanno fatto rivivere le migliori vignette, in gergo nerd detti meme, che dal 2015 riempiono il web e colpiscono soprattutto la politica, nazionale e internazionale.
Ad ogni cambio tematica, c’era uno stacchetto musicale che il quartetto musicale composto da quattro elementi classici moderni: Antonio Bruno al sax soprano, Matteo Quitadamo sax alto, Alberto Napolitano sax tenore e Marco Destino sax baritono. I quattro hanno riproposto dei grandissimi classici della musica classica e anche di quella italiana, inserendo qualche riferimento anche ai più noti brani internazionali. In pratica, il quartetto Furano Saxophone Quartet ha fatto quello che Osho Palmaroli afferma di non poter fare: “non farò un medley come si fa in musica e non spaccherò nemmeno nessuno strumento sul palco”, con l’unica eccezione che gli strumenti a fine spettacolo erano intatti.