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C'è qualche sportivo tra i miei follower? Questo post è per voi!
C’è una cosa che solo uno sportivo può capire: LA PASSIONE!
Va oltre qualsiasi cosa: un infortunio, un problema congenito, un problema scolastico, un guaio familiare…
Non c’è nulla al mondo che può fermare la passione di uno sportivo.
Esistono moltissimi film che documentano quello che ho appena scritto, coinvolgendo diverse realtà sportive. Dai più famosi come il rugby (Invictus), il calcio (Fuga per la vittoria), la formula uno (Rush), il basket (Space Jam) per poi andare verso quelli che in Italia sono sport di nicchia come il pattinaggio artistico (Due per la vittoria) oppure la ginnastica artistica (Stick It) o il curling (La mossa del pinguino – di produzione interamente italiana) e così via…
Quando hai questa passione, non ti ferma nessuno. Non importa a che livelli tu sia.
Io ho questa passione per la pallavolo.Â
Ho messo le prime ginocchiere a 13 anni, non le ho più tolte fino ai 22. Fino all’incidente che per poco non mi paralizzava la schiena. Quando ho iniziato ad avere turni di lavoro incompatibili con gli allenamenti e le partite.
Questo sport per me è stato tutto: un amore a prima vista, una salvezza, un passatempo, una crescita personale e professionale, un’opportunità di carriera, un modo per fare nuove amicizie e per imparare a rispettare gli altri e le regole.Â
Pochi mesi fa mi sono accorta che i palazzetti mi mancavano. Che mi mancava palleggiare. Vestire una maglia.
Correre sotto rete. Buttarmi appresso ad un pallone per non fargli toccare terra. Esultare con un gruppo per un punto, un set, una partita. Mi mancava lo spogliatoio: le amiche di battaglia, la “caciara” che si genera in campo, la compagnia che si forma a cena fuori o a casa di qualcuno della squadra.
Mi sono accorta di ciò quando ho iniziato a posizionare le mani a cuore e far finta di palleggiare… mentre portavo a spasso i cani la sera. A volte mi ritrovavo anche a ripassare la schiacciata – anche se non sono mai stata alta e non ho mai avuto doti salterine, ho avuto anche un passato da schiacciatore.
Il mio ruolo era il libero: ricezione e difesa erano i miei fondamentali.
Così…ho cercato su internet la prima palestra vicina al mio posto di lavoro. Li ho contattati. Gli orari sono perfetti, come anche la distanza dei punti di ritrovo. Ho accettato un allenamento di prova.
Ero felicissima dopo quelle due ore in cui ho fatto di tutto. Non ero sicura di potercela fare – il peggio è arrivato quando mi sono svegliata per andare a lavoro il giorno dopo…sembravo Frankenstein – Il mio corpo aveva immediatamente risvegliato tutti i fondamentali, sapeva come doveva stare e dove, seguiva tutte le indicazioni senza nessun aiuto. L’occhio era una saetta. Vedeva la palla e sapeva perfettamente dove sarebbe andata a finire. “Si chiama memoria fisica” mi ha spiegato la coach. “Il corpo ha risvegliato quelle tecniche che tu hai appreso tempo fa. E devo dire che hai anche una buona tecnica. Adesso ti rimettiamo in forma noi”. Ero felice. Non sentivo fatica o stanchezza. Non sentivo dolori al collo o alla schiena. Mi sentivo una bomba in esplosione.
Ho fatto bene a tornare dopo 12 anni di fermo. E ora vedremo come va a finire!
 pppssss: Sapete cosa non vi ho detto???
La mia è una squadra mista!
3maschi e 3femmine nello stesso sestetto!
Divertimento puro!