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§ La recensione §
“Il miracolo di Marcellino” è uno spettacolo natalizio che fa battere i cuori di grandi e piccini. Un insegnamento di vita e una dimostrazione d’amore a tutti gli effetti nato dalla pellicola spagnola del 1955, che in Italia arriva nel 1991 con il nome di “Marcellino pane e vino”.
LA STORIA – All’interno del musical prodotto dalla Direzione Spettacolo e Darec Academy è stata rispettata fedelmente la storia del neonato abbandonato dalla madre morente in fasce davanti al convento di frati francescani. I preti tentano di trovare una famiglia adottiva al piccolo Marcello, ma non ottengono successo. Così il bambino cresce all’interno del convento con l’amore dei frati che lo hanno accolto come una benedizione, nonostante la vivacità e le marachelle che caratterizzano la giovane età . La curiosità di un bambino sveglio lo porta a fare sempre domande sulla mancanza della madre e sulla differenza tra lui e i suoi amici. L’unica consolazione la trova in un amichetto immaginario, Manuel, e nell’amicizia con un crocifisso sito nella soffitta, stanza a lui vietata da tutti gli abitanti del convento. Per niente spaventato dalla presenza di questo crocifisso, che in questa edizione ha la voce di Giò di Tonno, Marcellino instaura un’amicizia particolare con Gesù al quale porta ogni giorno del pane del vino rubati dalla cucina di Fra Pappino. Negli incontri in soffitta emerge la bontà e la generosità di un bambino con un vissuto particolare e molto difficile, fino alla richiesta del desiderio più grande di Marcellino: rivedere la sua mamma. Il buon Signore accontenta il bimbo che muore per raggiungere la sua mamma in cielo.
IL MUSICAL – Sotto la regia associata di Riccardo Trucchi e Antonio Melissa, viene rispettata la storia ed arricchita con canzoni ed armonizzazioni appropriate. Molto belle le voci presenti in questa produzione, in particolar modo quelle femminili di Myriam Somma e Veronica Di Giacobbe rispettivamente la madre di Marcellino e la perpetua del convento. Anche tra le voci maschili ci sono stati aspetti interessanti nella figura di Giovanni De Filippi. Un applauso anche al piccolo Marcellino interpretato da Giorgio Marchegiani, ancora un pò acerbo ma ha strada davanti per migliorare. Altra nota positiva dello spettacolo sono le scenografie: curate e attente soprattutto nelle scene affollate, come l’apertura e la scena della fiera di paese. Certo il crocifisso poteva venire meglio, ma in compenso a tutto il lavoro meticoloso sul palco e dietro le quinte è possibile chiudere un occhio. Se da una parte i costumi sono un capolavoro, perfetti in ogni veste dai frati al sindaco, dalle famiglie ai bambini ensemble, dall’altra ci sono le coreografie troppo sottotono rispetto al piano generale, quasi a stonare con tutta l’armonia circostante.
Il miracolo di Marcellino è una di quelle favole che andrebbero riprodotte più spesso. Attualmente troppo dimenticate dagli occhi della comunità indaffarata in politicismi e consumismi superflui, una favola che soprattutto sotto il periodo natalizio potrebbe aprire gli occhi e il cuore a quelli che sono davvero le esigenze dei più piccoli e che spesso vengono calpestate.