Una Pasqua diversa dal solito
1 Ottobre 2019Nonni ci si nasce o ci si diventa?
3 Ottobre 2019Non si uccidono così anche i cavalli?
La recensione
Non si uccidono così anche i cavalli è lo spettacolo apri pista della stagione 2019-2020 del teatro Sala Umberto. Esattamente come nella passata stagione, il prodotto diretto da Giancarlo Fares incanta e porta lo spettatore ad interrogarsi su quello che è la società oggi. Bene o male siamo tutti orientati ad una società rivolta più all’apparenza e all’appartenenza al gruppo, piuttosto che al bisogno reale del singolo. Non si uccidono così anche i cavalli rispecchia un pò quello che il marketing sta facendo alla società.
Senza divagare da quello che è lo spettacolo e il suo intento, torniamo a sottolineare quello che davvero lascia esterrefatti nella pièce di Giancarlo Fares. Per vedere la recensione completa dello spettacolo, clicca qui!
La primissima cosa che va sottolineata è un gruppo di ballo che fa la differenza. Il team di performers è composta per la maggior parte dagli stessi membri dello scorso anno, fatta eccezione per un paio di elementi. I nuovi arrivati però danno un tocco in più grazie ad una bella capacità di interpretazione. Una caratteristica fondamentale per far passare la sequenza di messaggi di cui lo spettacolo è pieno. Da sottolineare ancora una volta la straordinaria capacità del corpo di ballo nel tenere dall’inizio alla fine un ritmo molto alto.
A differenza della scorsa stagione, non troviamo più Sara Valerio nei panni della protagonista Gloria. Al suo posto c’è la cantante Silvia Salemi. Per carità, buona la sua presenza sul palco, ha in assolo due canzoni che la fanno salire in cattedra con naturalezza e disinvoltura. Purtroppo pecca nella danza e, anche se fa il suo compito a dovere, in platea arriva un pò poco sul piano dell’interpretazione e della comunicazione non verbale. Al contrario invece, Giuseppe Zeno appare più a suo agio, sciolto e disinvolto, nei panni del responsabile di questa gara senza fine. Anche i ragazzi della Piji Electroswing Project sono molto più a loro agio sul palco e lo stesso Piji spesso si lascia trasportare dalla situazione, mostrando doti attoriali.
Il dilemma che lascia tutti un pò perplessi alla fine della replica, è sempre lo stesso: Cos’è disposto a fare un essere umano per arrivare al successo? Si passerebbe davvero sul cadavere di un amico o addirittura del nostro compagno/a per raggiungere notorietà e visibilità? Ma poi questi punti di “arrivo” sono davvero così definitivi? O sono solamente una tappa di tutto il percorso? Esci dal Teatro Sala Umberto, dopo aver visto “non si uccidono così anche i cavalli” con un peso sul cuore, perché realizzi davvero quanto la giostra della vita sia diventata dura in certe circostanze. Ma la presenza della danza e della musica, alla quale va il mio applauso più forte, ti fa alleggerire questo fardello e sorridere per affrontarlo.