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10 Marzo 2021Sanremo e il fenomeno Maneskin
La band romana vince il festival con il bramo “Zitti e buoni”
Le lacrime sono obbligatorie questa volta. L’emozione si taglia con un coltello tanto è visibile. I Maneskin hanno vinto il 71esimo Festival di Sanremo con una canzone che non rientra proprio negli standard sanremesi: Zitti e buoni. «Siamo stati in una bolla per tanto tempo, adesso non ci resta che capire come sia cambiato il mondo fuori. Un progetto c’è ed è quello di rimanere più saldi che mai» Queste erano le parole di Damiano David, vocalist dei Maneskin, a Vanity Fair. Due anni fa, il frontman della band romana, al termine dell’esperienza di XFactor vedeva il mondo davanti a sé ed era pronto ad aggredirlo. Non da solo, ma con una band di cui si sente parte e non il capo. Vincere Sanremo è un risultato che i Maneskin non avrebbero mai pensato di raggiungere. «Già partecipare per me era impensabile, vincere … Per noi è cambiato il mondo. È il segnale di un cambiamento importante.»
Chi Sono i Maneskin – Di strada i Maneskin ne hanno fatta tanta, in due anni. I pochi seppur presenti passi falsi sono stati minimi, visto che di polemiche non ce ne sono state fino a oggi. Tutto giusto, tanto da permettere a Damiano di diventare anche l’icona di una sessualità fluida. Il gruppo è sempre orientato verso l’obiettivo di farsi conoscere ed essere una delle band più importanti del panorama internazionale. L’amicizia con Manuel Agnelli, mantenuta anche dopo l’esperienza nel talent RAI, ha solamente giovato a questi ragazzi, maniaci del controllo e studiosi. Eh già , perché se non studi, non unisci più generi creando una tua identità . Se non studi, non produci musica da professionista. I Maneskin studiano. Battono la timidezza iniziale del provino a XFactor e puntano all’obiettivo finale. Arrivare secondi non crea problemi alla band, che dimostra un grande senso di maturità nonostante la giovane età e la poca esperienza. Da lì è un’escalation verso il successo. Chosen è il loro brano di punta, che viene certificato doppio disco di platino dalla FIMI e, successivamente, vince il premio CD Platino e Singolo Platino ai Wind Music Awards. Stessa sorte anche per Morirò da Re, il secondo brano pubblicato dalla band che, il 6 settembre scorso partecipa agli Idays di Milano aprendo il concerto degli Imagine Dragons. Torna a casa è il terzo singolo, arriva in vetta alla TOP Singoli della FIMI e viene certificato quintuplo disco di platino. Il ballo della vita è il primo disco dei Maneskin e viene presentato nei cinema italiani con il documentario This is Maneskin. La fama non si ferma ai confini italiani, infatti la band parte per un tour europeo e registra il tutto esaurito in ogni tappa, tanto da aggiungere nuove date nel periodo estivo. Fear for Nobody è il terzo estratto dell’album; L’altra dimensione diventa la loro quarta top ten nella Top Singoli della FIMI. Il video di Le parole lontane, ultimo estratto, si posiziona subito nelle tendenze di YouTube Italia. Sarà la stessa band a identificare il brano come uno dei più vicini al loro progetto e a cui sono maggiormente legati.
Zitti e Buoni – Il brano che li ha portati a vincere la kermesse sanremese è un mix di generi. Di stampo prettamente rock, i Maneskin sono riusciti ad accontentare tutte, o quasi, quelle categorie di persone che guardano Sanremo. La chitarra di Thomas Raggi dai riff che conosciamo bene nel mondo rock, potenziata dal supporto dell’orchestra, ha dettato legge dal primo all’ultimo minuto dell’esibizione. La batteria ha un groove potente, che entra dentro e ti porta ad alzarti dalla poltrona in preda all’euforia da concerto, cosa che da un anno non sappiamo più cosa sia. A volte potrebbe si avvicina al prog, di certo Ethan Torchio avrà sicuramente studiato i grandi interpreti internazionali come Mike Portnoy, ma non arriviamo a sentire le influenze metal in un brano come Zitti e Buoni. Chissà l’album, in uscita il 19 marzo, quali sorprese può riservarci. La profondità e il volume del brano sono opera del basso di Victoria De Angelis, l’altra perfezionista che non lascia nulla al caso. Le parole di Damiano David sono la ciliegina sulla torta per conquistare tutti quelli che alla trap non sanno rinunciare. “La gente purtroppo parla” è il tormentone che ha regalato ai Maneskin un successo tale riconosciuti anche da quelle generazioni restie ai generi musicali moderni. Inserito in un testo orecchiabile, che entra nel cervello grazie anche al ritmo della cassa di Ethan, è già diventato un mantra. Del resto, è una frase che tutti almeno nell’ultimo anno abbiamo ripetuto esasperati più e più volte. Marlena finalmente ha lasciato il posto a un protagonista più attuale e nel quale tutti si riconoscono, dai più piccoli ai più grandi. Erano più di 10 anni che in Italia la musica rock aveva lasciato i palcoscenici più importanti. Il fatto che anche Vasco Rossi si sia espresso in favore dei Maneskin, reputando “fantastica” la canzone e scrivendo sul suo profilo di Instagram che “Il Popolo del Rock ha Votato. Complimenti.” Questo è segno che in Italia c’è bisogno di rispolverare vecchi mondi. Probabilmente a quelli del primo Piero Pelù o del primo Vasco, alle origini del rock italiano, perché i follower sono lì che scalpitano e aspettano una band degna di tale stile. Saranno i Maneskin? Staremo a vedere.
Menzione Speciale – È un anno che sentiamo parlare solo di Covid. Il popolo ne ha le tasche piene. Se l’ansia e la depressione hanno contagiato la società più prepotentemente del virus in sé, è soprattutto grazie agli organi di informazione e alla tv satura di questa tematica. Fiorello e Amadeus, da una parte il capo animatore e dall’altra la pacatezza e l’ordine, oltre a confermarsi un duo di professionisti che sanno tenere il palco, hanno il pregio di aver saputo distrarre la gente per giorni. Si parla di comportamento da villaggio turistico, ma intanto hanno tenuto il palco con sobrietà parlando a una platea vuota, senza un pubblico che restituisca l’energia e l’attenzione che i conduttori hanno saputo generare in un’edizione così particolare e difficile. Con la speranza che non ce ne siano altre.