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25 Settembre 2018Una clinic con Aquiles Priester
Sapete cos’è una clinic? Non facciamo battute, non è una clinica e nemmeno un ricovero! Una clinic, che a volte erroneamente seminario, è un incontro informale tra un’artista musicale particolarmente talentuoso o famoso e degli appassionati del suo genere, che partecipano per ammirarlo o per cercare di imparare da lui.
Ieri sera ho avuto il piacere di assistere alla mia prima clinic con un batterista – ovviamente l’esordio si fa con lo strumento del cuore – di fama internazionale:Â Aquiles Priester!
CHI E’ AQUILES PRIESTER – Nato in Sudafrica e trasferitosi in Brasile sin dall’età di 5 anni, Priester si innamorò della musica nel 1985, corteggiato dalla prima edizione del festival di fama mondiale “Rock in Rio“, che da allora ebbe un notevole impatto sulla scena musicale brasiliana. Influenzato dalla musica heavy metal, avendo come punto di riferimento Nicko McBrain degli Iron Maiden, lavorò con molte band nella città di Porto Alegre, dove viveva. Iniziò ad essere notato come musicista quando la sua strada lo portò nella formazione della band locale degli Hangar, un punto di partenza per gli Angra in un ingaggio a Porto Alegre nel 1998. Nell’anno seguente, Priester fu invitato a registrare Nomad, l’album solista del primo cantante degli Iron Maiden Paul Di’Anno, registrato in Brasile
solamente con musicisti brasiliani, tra cui il futuro bassista degli Angra Felipe Andreoli. Partecipò inoltre al tour che seguì l’uscita di Nomad: questa esperienza, unita al grande talento, rese Aquiles il perfetto candidato per la nuova formazione degli Angra. Nel 2010 intraprese un tour europeo col chitarrista Vinnie Moore, entrando nel team di supporto come batterista. Nel 2007 si separò dagli Angra; mentre nel 2011 partecipò, insieme ad altri 6 tra i maggiori batteristi del mondo, all’audizione indetta dai Dream Theater per trovare un sostituto a Mike Portnoy, che aveva lasciato il gruppo improvvisamente. Nel 2014 viene ufficializzata una collaborazione tra continenti con i tedeschi Primal Fear, collaborazione che purtroppo sfuma nell’arco di pochi mesi e pochi show; a causa dell’enorme distanza infatti, le due parti decidono di comune accordo di interrompere i rapporti lavorativi. Successivamente collabora con Tony
Macalpine e resta attivo negli Hangar.
CLINIC – Il riassunto, davvero molto breve di chi è Priester dovevo farvelo. Adesso passiamo all’evento! Al Defrag di Roma è stato organizzato questo pomeriggio/serata davvero molto proficuo. Dalle 18.00 in poi si sono esibiti alcuni batteristi noti nell’ambiente locale: Giulio Galati (Hideus Divinity/Nero di Marte), Emiliano Cantiano (Shores of Null/Noumeno), Andrea De Carolis (5rand/Timestorm), Fausto JR Idini (Neid, Novomundo). Dopo l’alternanza di questi quattro batteristi è salito in cattedra l’artista principale ed ha dato inizio al momento topico della clinic. Ebbene è stato bello vedere all’opera e così da vicino un nome tanto importante a livello internazionale. La scaletta della sua esibizione è stata separata a metà per un piccolo contest, nel quale è stato anche possibile conoscerlo meglio. Attraverso alcune domande fatte proprio dal pubblico, abbiamo approcciato ad un uomo umile e molto simpatico che ha trasmesso energia e passione. E dire che arrivare a Roma per lui non è stato per niente semplice. Da Vercelli, dove aveva una serata anch’essa piuttosto complicata e terminata a notte fonda, si è imbarcato in un viaggio diventato odissea – ma lui non sa che noi in Italia siamo incazzati ma abituati a spostamenti/cancellazioni/ritardi e cambi di rotta dei treni – per arrivare nella capitale. Riposatosi un’oretta, è arrivato al locale con un sorriso contagioso ed energia da vendere, da grande professionista ha rispettato tutto l’impegno. Tant’è che una delle domande è stata abbastanza semplice da fare: dove trova la grinta
per picchiare lo strumento nonostante la stanchezza? “Io sono qui per voi! È una questione di rispetto verso il pubblico che mi sostiene e che viene a vedermi. Se non ci foste voi io non sarei qui a fare musica. Quindi io sono a vostra disposizione.” Ha raccontato suscitando applausi, risate e stima nella platea attenta e gremita. Anche se il Defrag è un locale piccolo, c’erano solo posti in piedi per la clinic di Aquiles, un bel risultato per gli organizzatori dell’evento Emiliano Cantiano e Stefano Cresti. Una delle domande più curiose è stato anche chiedere come affronta Priester il problema dei muscoli induriti o delle giornate non proprio in vena: “Bisogna tenere molta cura del proprio corpo. Per esempio io corro tutti i giorni, alleno le gambe e faccio molto esercizio fisico con e senza la batteria. Per preparare un evento live, mi alleno suonando consecutivamente sia il dvd che il live, per un totale di quattro ore senza sosta. In questo modo riesco a mantenere un certo ritmo dall’inizio alla fine. Sai quando sei da solo a fare le clinic, tutta l’attenzione è concentrata su di te, il pubblico non si distrae a guardare altre persone della band. Quindi tu devi metterci tutto te stesso. Anche quando suoni in gruppo, non esiste il giorno no, o meglio sono molto pochi. Devi sempre dare il massimo perché non è giusto pesare sugli altri membri del gruppo.” Ma Aquiles che genere preferisce suonare? “Tutto! Io suono qualsiasi cosa, per me l’importante è fare musica. Io adoro fare musica.” E se non fosse stato un musicista, che cosa sarebbe diventato Aquiles Priester? “Non lo chiedere, io sono nato per fare musica!”
“Organizzare il Drum Word Fest non è stato facile – racconta con soddisdazione Emiliano Cantiano –
Era il primo evento di questo genere per me, e ci tenevo a non deludere chi mi aveva accordato fiducia sponsorizzando l’evento con il proprio stand, chi è venuto ad assistere dalle Marche o da altre regioni. Purtroppo Roma non sempre brilla per la puntualità da parte del pubblico, o per gli orari inerenti alle esibizioni degli artisti (parlo in termini underground ovviamente). Domenica invece, con mia grande sorpresa, siamo riusciti a rispettare tutti gli orari e a soddisfare tutti i presenti con una manifestazione che sicuramente bisseremo! Intanto però voglio ringraziare il mio staff per l’enorme aiuto: Sara De Guidi per l’accoglienza, il coordinamento degli stand, e il lavoro alla cassa, Mauro Borioni e Andrea De Carolis per il lavoro di drum tech, aiuto fonico, e i vari transfer, e ovviamente Alex Belsito e tutto lo staff del Defrag per l’ospitalità . Ultimi, ma non meno importanti, tutti gli artigiani e liutai presenti alla expo, e lo splendido pubblico che ci ha accompagnato nel corso della giornata.”
Per il batterista sudamericano la serata non si è conclusa all’esibizione, infatti ha onorato tutti i presenti con un meet and greet in cui si è dimostrato disponibile verso tutti a dispensare autografi, fotografie e consigli!
Per le foto si ringraziano gli organizzatori e la pagina facebbok di Aquile Priester