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Una grande Fiesta per Raffaella
La grande icona degli anni 80-90, celebrata in uno spettacolo con Fabio Canino
Raffaella Carrà non ha mai saputo come mai fosse così idolatrata dalla comunità gay, ma la cosa le è sempre andata benissimo. Lei che per la comunità , oggi definita, LGBTQ+ sarebbe a combattere in prima fila per i diritti della categoria. Lei che ha sempre lottato per tutti coloro che non riuscivano a difendersi da soli ed erano vittima delle ingiustizie. Lei che avrebbe provato lo stesso disgusto non tanto nel vedere una legge bocciata (il DDL Zan), ma nel vedere la reazione del Senato di fronte a questa votazione. Del resto anche Pedro Almodovar parlando della Carrà sostiene che “no es una mujer, es uno estilo de vida.”
Lo stile Carrà è il fulcro di Fiesta, la commedia che approda al teatro Sala Umberto fino al 26 novembre. È il 18 giugno, giorno del compleanno di Raffaella, e più precisamente in casa di Luca (Fabio Canino) fremono i preparativi per festeggiare la regina. Un appartamento eccentrico con la presenza di Raffaella in ogni angolo, con tanto di nicchia nella quale troneggia la statuetta della conduttrice stessa. Al compleanno sono invitati i due migliori amici di Luca: Renato (Diego Longobardi) e Ivano (Sandro Stefanini) perché “il compleanno della Diva è da festeggiare tutti insieme come fosse Natale“. In un secondo momento arriva anche Giuseppe (Simone Veltroni) che invita un suo amico etero Massimo, che sarà l’oggetto da contendere fra tutti. Il finale è a sorpresa e il Freeze moment che Canino attua per coinvolgere il pubblico è una trovata molto simpatica e decisamente fuori dagli schemi.
Fra canzoni celebrative, costumi colorati e scenografie eccentriche, vengono fuori confessioni di quattro ragazzi gay. L’accettazione è indubbiamente il primo argomento che viene affrontato in questo spettacolo, ma anche l’amore ha uno spazio importante. Non manca un potente riferimento alla religione cattolica, ma trovano spazio anche l’attualità , la satira, l’ironia – tantissima – e il sociale. Le tematiche dei ragazzi sono sostenute da dialoghi serrati, divertenti nei quali si ride tanto, spesso e di cuore.
Fiesta torna su palcoscenico pochi mesi dopo la scomparsa della Carrà , è uno spettacolo che Fabio Canino ha scritto con Roberto Biondi e Paolo Lanfredini, portandolo in scena grazie alla regia di Piero Di Blasio in un momento storico duro per la comunità LGBTQ+. Se ben 20 anni fa Fiesta collezionò sei mesi consecutivi di sold out, oggi è sicuramente un momento di aggregazione e di unione. È proprio Fabio Canino a caricarsi sulle spalle il peso della responsabilità e con questo spettacolo fa da portabandiera alla comunità : «C’è bisogno di spettacoli leggeri come il nostro per rasserenarci in un momento come questo.»