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Ecco perché dovete essere sempre gentili con chi vi consegna i pacchi!
Esiste un codice etico. Un insieme di regole tacite che insegnano fin da piccoli – probabilmente che insegnavano almeno fino a un paio di decenni fa – e che governano il vivere civile. Queste regole sono presenti ovunque, ordinano il vivere comune e tentano di proteggere il rispetto per l’individuo.
La libertà di un individuo finisce dove inizia quella dell’altro
Il corriere questo tipo di rispetto non ce l’ha. Anzi il più delle volte, il rispetto verso questa categoria di lavoratori è calpestato da un settore di clienti che acquistano on line e che pretendono, solamente perché hanno comprato on line. In realtà il corriere non è altro che:
- un povero disgraziato, che si alza presto la mattina (tipo intorno alle 4),
- ha la responsabilità di un furgone che carica lui stesso di merce a lui ignota – quindi non sa se sta consegnando cellulari di ultima generazione, gioielli o libri di valore. Lui consegna e basta. –
- percorre al giorno chilometri e chilometri, a piedi e con il mezzo in dotazione, sotto il sole o sotto l’acqua, al freddo o a contatto con 40°.
- sotto pandemia non ha la possibilità di ristorarsi con un caffè, un panino acquistato sul momento (quindi fresco), un bagno accessibile.
Il tutto perché esiste l’e-commerce e le persone acquistano on line.
Il corriere è stato uno di quei lavoratori in prima linea che ha rischiato abbastanza il contagio per covid in quest’ultimo anno, in particolare sotto lockdown. In questo periodo ha permesso alle persone di stare in casa, avendo la possibilità di acquistare QUALSIASI COSA (cibo, libri, vestiti, mobilio, medicinali, box doccia, lavatrici, asciugatrici, cucine, camere, accessori e mobilio per il giardino…) e riceverla comodamente al proprio domicilio. Proteggendo gran parte della popolazione da questo virus che sta dilaniando in primis l’economia mondiale.
Il corriere però non ha il rispetto del cliente. Esattamente come non lo hanno le commesse all’interno dei negozi. Ma per il corriere forse è un pelino peggio. Diviso tra il volere dell’azienda, che se parliamo di Amazon vuol dire che devi schiattare in mezzo alla strada se stai male ma devi comunque completare le consegne nei tempi prestabiliti, e la presunzione del cliente che non è in grado nemmeno di fare mezza rampa di scale per prendere un pacco. E così se ne sentono di tutti i colori, come per esempio:
- “Ho il bambino e non posso scendere” = e non puoi mettere una copertina o un cappottino al bambino e scendere a prendere quello che tu hai ordinato?
- “Sono in pigiama che me lo metti in ascensore?” = non mi interessa se sei nudo, metti un cappotto e scendi!
- “Sono in call con l’ufficio non ti posso stare a sentire” = mmm…ok me ne vado, mi porto via il pacco se non so a chi lasciarlo!
- “ma per chi è il pacco?” = secondo alcune persone, il corriere si diverte a citofonare random consegnando a chi capita capita!
- “ma c’è da pagare?” = ma tu sai se hai già pagato quando lo hai acquistato, o no!?
- “eh ma io lo aspettavo per il giorno xxx. Non è che puoi ripassare?” = (faccia perplessa) ma sono qui ora! Non puoi prenderlo e nasconderlo?
Le scuse sono davvero creative, ma poi si passa alla sfera dei prepotenti che invece esordiscono così:
- “io ho pagato e tu devi consegnare alla porta di casa mia” = scusa ma il covid c’è solo per te? Da quando c’è questa situazione di emergenza, il corriere è autorizzato a lasciare il pacco al portone e andare via. Se non lo sai, è un tuo problema.
- “oh ma quanto ci metti a consegnare un pacco?” = eh scusa se per portare un collo più grosso di me per tutto il giardino condominiale mi sto distruggendo fisicamente.
- “io ho pagato e quindi ho diritto” = ehm… è un po’ come quel detto che fa «il cliente ha sempre ragione»…si certo, a casa sua o quando porta rispetto!
Sapete invece chi rientra in quelle categorie di clienti che il corriere aiuta più che volentieri? I disabili in primis e le persone in quarantena forzata che non hanno problemi a dirti “ti prego sono in quarantena, non posso muovermi, puoi aiutarmi?”. Gli impossibilitati per cause di forza maggiore. Di certo non quelle persone che non riescono a far mettere sul tavolino il joystick di una consolle a figlio per scendere a prendere una consegna.
Insomma. Siate gentili con il corriere. Perché è quella persona che vi sta salvando da una situazione di disagio che, se fossimo impossibilitati a ricevere merce, sarebbe davvero impossibile da gestire. Non ve la prendete con le aziende che si affidano agli e commerce se il servizio è scadente. Il più delle volte, non è il servizio a essere scadente, ma il cliente a pretendere fuori dai limiti, anche umani, di una consegna per un acquisto on line.