Bambinando cambia casa
30 Settembre 2018Imparare ad amarsi
2 Ottobre 2018Ar.Ma. Teatro inaugura la nuova stagione
L’Ar.Ma teatro spalanca il sipario sulla sua terza stagione. Lo spazio diretto da Daria Veronese anche quest’anno vede alternarsi sul suo palco tantissime compagnie provenienti da diverse zone d’Italia. Autori classici e contemporanei, testi conosciuti e inediti, musica, danza e rassegne saranno i protagonisti di questo nuovo e ricco cartellone. “Non è mai semplice selezionare gli spettacoli per la stagione” afferma la direttrice “ma sono certa di aver scelto lavori di spessore che possano trasmetteranno bellissimi messaggi al pubblico di questo teatro”
Dal 5 al 7 ottobre Fausta Manno e Gianni Silano propongono uno spettacolo di narrazione che recupera la radice popolare della memoria: Filicunti. Nella stanza del telaio e del dialetto propri della cultura meridionale e calabrese si raccontano i “nodi” del filo drammaturgico: la nascita, l’amore e l’abbandono, la fame, la morte e la festa… Il loro intreccio crea una ragnatela, simbolo dell’ordito che creano gli eventi nella vita degli uomini.
Dal 12 al 14 ottobre sarà in scena Reginella, di e con Manuela Rossetti, con musiche originali dal vivo di Laura Desideri. Lo spettacolo, caratterizzato da elementi di teatro narrativo, teatro-danza e dalla musica dal vivo, racconta la storia dell’ unica superstite donna del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, Settimia Spizzichino. L’intento è quello di avvicinare il pubblico alla tematica della Shoah e della memoria attraverso un lavoro emozionale oltre che storico.
Uno spettacolo sulle dipendenze e sull’urgenza del vivere quello scritto e diretto da Giada Villanova, che la vede protagonista insieme a Simone Boscarino dal 19 al 21 ottobre.
Cosacattiva è un grido sul bisogno di andare dentro noi stessi e vedere cosa realmente siamo oltre a quello che vediamo attraverso gli occhi degli altri. Cosacattiva è tutto quello che ci appaga e al tempo stesso ci intossica, è l’esplorazione di quel filo invisibile e misterioso che lega l’essere umano alla dipendenza perché, qualunque essa sia, nessuno può dirsi immune.
Dal 26 al 28 ottobre è in cartellone Quartett da H. Müller, adattamento e drammaturgia di Matteo Tarasco, con Livia Carli e Gianni Oliveri, diretti da Matteo Tarasco. Il quartetto di personaggi, la marchesa di Merteuil, e il visconte di Valmont, in primis, ma anche la giovane Volanges e madame de Tourvel, affidati, però, a due soli interpreti, sono condannati a ripetere in eterno il loro gioco erotico di seduzione attraverso continue metamorfosi, divenendo ora carnefici e ora vittime.
Buon Compleanno, scritto da Francesca Romana Miceli Picardi, e da lei diretto insieme a Valentina Ghiglia, è in scena dal 9 al 18 novembre. Un viaggio lungo un’ora, nella vita di un uomo qualunque, nel giorno del suo compleanno. Un uomo che viene dalla classe media e che non aspira a nulla se non allo stravolgimento delle classi sociali. Un uomo che ha visto troppo e da troppo in alto e che si è talmente distaccato dall’umanità da scegliere la luna. Si è scelto un posto tutto suo lontano dalla cattiveria e dalle miserie umane.
Composto in una sola notte nell’ottobre del 1913 da Fernando Pessoa, Il Marinaio, dramma in atto unico, sarà in scena il 24 e 25 novembre e l’1 e 2 dicembre, per la regia e il libero adattamento teatrale di Deborah Massaro, che sarà sul palco insieme a Sofia Boriosi, Debora Pisano. In una notte si assiste alla veglia funebre di una donna da parte di tre amiche, che, nel timore di dissolversi con la luce dell’alba, sono costrette e a parlare e a raccontare i propri sogni. Una di loro racconta la storia di un marinaio che, naufragato in un’isola deserta, comincia egli stesso a sognare di un passato e di una terra d’origine che non ha mai avuto, cullato nella necessità di costruirsi una nuova patria di sogno per poter sopportare il dolore di vivere. Il sogno diviene l’unica dimensione felice possibile. Ecco allora che le tre ragazze, creature che vivono in una dimensione senza tempo, sognano esse stesse il marinaio. Ed è solo a questo punto che il protagonista potrà abbandonare l’isola su cui ha fatto naufragio per dissolversi nel nulla.
Il 30 novembre sarà in scena Carmen, atto unico in due scene, tratto dalla novella CARMEN di Prosper Mérimée, musica dall’opera omonima di Georges Bizet, di Francesca del Carmen e Gianni Vitarelli, per la regia di Roberto Santi. Spogliata di tutti i suoi attributi classici, le gitane, i toreri, il folklore spagnolo, di Carmen rimane la storia cruenta, di un amore finito in tragedia. Lei, libera e passionale, capace di amare senza legarsi. Lui, geloso, possessivo e violento, incapace di accettare compromessi. Incontrandosi, trovandosi e amandosi arriveranno inevitabilmente a scontrarsi fino all’inevitabile, tragico, epilogo.
Dal 7 al 9 dicembre un testo di Stefano Terrabuoni una commedia tutta al femminile, Le Cassiere, con Carla Cardarelli e Elena Capparelli, dirette da Aurora Piaggesi. All’intervallo pranzo, due donne si siedono per caso sulla stessa panchina di un parco. Questa vicinanza rende loro molto sospettose e riservate anche nelle telefonate che ricevono. Carla, meticolosa e abitudinaria, è alle prese con un figlio grande che non riesce ad essere autonomo. Valentina, vulcanica e impulsiva, è reduce da una litigata con il suo fidanzato e cerca conforto negli incontri online. All’inizio il loro rapporto è freddo e diffidente per l’invasione della reciproca privacy. Giorno dopo giorno, però, le due donne si avvicinano, si conoscono, diventano amiche al punto d’aiutarsi l’una con l’altra.
Torna anche quest’anno Il dono di Hitler. Terezin 1941-1945, testo e regia Daria Veronese, con Ramona Gargano, Marcello Gravina e Massimo Mirani, sul palco dal 10 al 15 dicembre. Un episodio poco noto, ma molto significativo dell’universo nazista, che sottolinea il perverso e, per certi versi, ancora misterioso rapporto tra il nazismo e l’arte, ed esplora, se possibile, un aspetto relativamente poco conosciuto dell’attività dei campi di concentramento. Lo spettacolo propone a contrappunto anche materiali testuali, tratti dai documenti poetici dei bambini rinchiusi nel ghetto di Terezin, e materiali documentari tedeschi, girati tra il 1942 e il 1944, per sottolineare l’aspetto propagandistico, appunto di dono, che Hitler aveva fatto agli ebrei.
Dal 21 al 23 dicembre il libero adattamento di Storia di una capinera diretto da Diego Placidi, Perchè amo il mio peccato. Non più bambina e non ancora donna, Maria, che il solo peccato che abbia mai commesso è stato amare, cammina lungo il viale dei ricordi. Compagno di viaggio un destino quasi umano, ormai nemico. Entrambi sono diretti verso la sola certezza della vita… Pur rimanendo aderente al testo dell’autore, sono stati aggiunti personaggi inesistenti nel testo originale, che rendono la storia molto più discorsiva. Maria, in questo viaggio dei ricordi, è accompagnata da un “Destino” che si concretizza con le figure mitologiche delle Moire. In “Perché amo il mio peccato” gli attori sono padroni della scena, fatta eccezione per un unico elemento scenografico. Una messa in scena cupa, piuttosto claustrofobica, quasi surreale e di chiara ispirazione ghotic dark.
Il Pianerottolo, luogo dove si incrociano, volenti o nolenti, la vita degli abitanti di tutto il palazzo, è il luogo in cui è ambientato lo spettacolo in scena dall’11 al 20 gennaio. Il testo di Stefano Terrabuoni, diretto dal Luca Pennacchioni, racconta la storia di Marta, una single di quarantacinque anni che vive in un condominio affollato di gente fantasiosa. La comparsa di Luca, un single affascinante, proprio nell’appartamento di fronte a quello di Marta, porta una ventata nelle abitudini del condominio. Marta cerca di attirare l’attenzione di Luca e, nei suoi approcci, Marta trova anche i suoi condòmini che prima la ostacoleranno, poi, nel tentativo di aiutarla, la ostacoleranno lo stesso. Luca, però, non la considera fino a quando si ritrova in un guaio non per colpa sua e riuscirà ad uscirne solo con l’aiuto di Marta. A quel punto Luca si accorge della sua vicina e delle sue qualità, ma, forse, è troppo tardi. Per Marta è venuto il momento di cambiare stile di vita.
Heirs – I Folli Eredi, una commedia contemporanea in un atto, che si può definire come il sacrificio ultimo agli dei del trash e del pop, è in scena dal 25 al 27 gennaio. Due fratelli e due sorelle in lotta per accaparrarsi l’eredità del defunto padre. Tra loro si scatenerà una folle guerra senza esclusione di colpi, tra situazioni paradossali dove i nomi dei mobili dell’Ikea nascondono parolacce in svedese, il fantasma del padre di Amleto è un feroce chihuahua, gli spot pubblicitari anni ‘80 si trasformano in storie da brivido e la musica degli Abba crea dipendenza.
Il 2 e 3 Febbraio sarà in cartellone Io Nazario Sauro, scritto e interpretato da Francesco Cevaro. Gli ultimi sessanta minuti di vita del marinaio istriano, imprigionato nel carcere di Pola e condannato a morte per alto tradimento. Egli, infatti, italiano di Capodistria, allora parte dell’impero austro-ungarico, era colpevole di aver disertato l’esercito imperiale e di aver varcato il confine per unirsi alle truppe nemiche italiane. Lungi da essere solo una semplice descrizione storica, lo spettacolo è soprattutto il racconto intimo del lato umano di questo personaggio, che mette in discussione le sue convinzioni, le sue idee e le sue scelte proprio nell’ultima puntata della sua vita.
E ritorna sul palco dell’Ar.Ma, dall’8 al 10 febbraio anche lo spettacolo Rip – Alla fine tutti muoiono, scritto e diretto da Diego Placidi, una commedia nera, grottesca, dalle atmosfere cupe e scure. Da qualche parte nella madre Austria, un non precisato tempo di “un giorno come questo che nemmeno Gesù Cristo vuole sul calendario”, la vita tradizional condominiale del nucleo popolar reietto verme, l’unità sotto borghese familiar Kovacic e quella dell’emerito signor professor Cazzafuoco, non sarà più governata dall’inevitabile incontro/scontro condivision esistenziale del buon vicinato. La preannunciata catastrofe si rivela in tutto il suo caos. Piuttosto crudo e duro nelle azioni e nel linguaggio, quest’ultimo spesso incomprensibile e “forse” privo di senso. In questo marasma una sola certezza, l’ovvio finale “Alla fine tutti muoiono”, come anticipa il sotto titolo, il pubblico sarà coinvolto e parte integrante nello svolgimento dello spettacolo.
Il 16 e il 17 febbraio si farà Terapia di coppia, con Nancy Citro e Roberto Tavella e con la collaborazione del dottor Gerry Grasso. In scena due attori e uno psicoterapeuta di coppia che muoverà i loro passi. Una storia d’amore in crisi. Una seduta di psicoterapia le cui domande sono pensate dal pubblico. Prende vita così sul palco una terapia di coppia completamente improvvisata, i cui protagonisti scopriranno sul palco, leggendo i suggerimenti del pubblico, quali sono i loro problemi, gli aneddoti più belli, le emozioni più nitide.
Dal 22 al 24 febbraio ritorna Diego Placidi con Rip – Alla fine tutti muoiono, mentre dall’1 al 3 marzo Luca Avallone e Claudia Spedaliere diretti dal Luca Pennacchioni saranno i protagonisti di Bang. L’uno di fronte all’altro, il respiro affannato, l’adrenalina che scorre. L’attimo in cui tutta la vita ci passa davanti agli occhi, il cuore batte nella gola, siamo della stessa sostanza delle nostre azioni inconsapevolmente plasmati dalle esperienze vissute… tutto scorre nell’attimo prima di premere il grilletto.
Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, nel libero adattamento di Deborah Massaro, sarà in scena dal 9 al 17 marzo, protagonisti Deborah Massaro e Federico Ancillai. A Pietroburgo nel 1840 un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungo fiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell’amore, tanto che i due si incontrano di nuovo la notte dopo. La storia si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l’un l’altra, fino all’amaro epilogo.
E dal 4 al 13 aprile torna il DOIT FESTIVAL, che dal 2019 diversifica la sua proposta presentandosi nel panorama teatrale romano non più solo come un concorso destinato agli spettacoli, ma anche come vetrina di compagnie che hanno gravitato negli anni passati attorno al festival e al bando di drammaturgia L’ARTIGOGOLO, per sottolineare ancora di più il connubio tra la scrittura teatrale e la messinscena.Verrà proposta una selezione tra gli spettacoli più apprezzati del Festival e tra i testi che, vincitori del concorso di scrittura, sono stati messi in scena. La rassegna si concluderà con la consueta cerimonia di premiazione de L’ARTIGOGOLO 2019 e con la presentazione dei testi vincitori della passata edizione, pubblicati all’interno della collana teatrale “Le Nebulose” edita da ChiPiùNeArt S.r.l.s.
La commedia degli equivoci in tre atti Per amor di Gloria è in scena dal 26 al 28 aprile e rappresenta una sorta di “operazione nostalgia”. Ambientata negli anni 90, quando non c’erano smartphone, ma telefoni fissi (e bollette astronomiche), non c’era internet e si scrivevano ancora lettere d’amore, non esisteva Facebook ma amicizie in carne ed ossa, la commedia ha per protagonisti tre giovani artisti squattrinati. Un attore a caccia perenne di un ruolo importante, un musicista incompreso e un pittore che si ritiene la reincarnazione di Picasso… E poi c’è Gloria, una telereporter tutto pepe che porterà scompiglio nelle loro vite.
Farfalle di Wajdi Mouawad, con Luca Avallone e Diletta Masetti diretti da Emiliano Russo, sarà in scena dal 3 al 5 maggio. Un testo che parla di solitudine, di una sorella, un fratello, un suicido e milioni di farfalle La storia di un ragazzo che prima di morire, racconta dell’incapacità di vivere e della complessità dell’età adolescenziale.
La storia grottesca di un chitarrista impazzito che è convinto di essere Keith Richard sarà in scena il 10 e 11 maggio, con protagonista Massimo Mirani, diretto da Daria Veronese. Keith! è un monologo popolato da personaggi sopra le righe, inquietanti, ma anche buffi. Il ricordo, l’atmosfera, l’ambiente dei complessi beat degli anni 60, il miraggio del successo, la liberazione sessuale, la musica e poi l’enigma della morte di Brian Jones, ma soprattutto l’Italia di quegli anni con i suoi “complessi” musicali e non, questi e molti altri gli argomenti trattati.
Dal 24 al 26 maggio è in cartellone un esperimento teatrale che nasce dalla fusione tra letteratura di genere e teatro: Maschere meccaniche. Si tratta di una rassegna in cui verranno presentati alcuni corti teatrali ispirati ai romanzi pulp, alle weird tales all’horror ed alla fantascienza, con uno sguardo particolare verso i sottogeneri cyberpunk e steampunk.
Sympathy for the devil, di Ludovica Ottaviani, che sarà sul palco con Carlotta Guido e Alessandra Izzo, diretti da Andrea Pergolari, sarà in scena dal 31 maggio al 2 giugno. Lu, il Diavolo in persona, stanco e annoiato, decide di scommettere con Dio le anime dei Rolling Stones. Il prescelto della scommessa è Eli, uno psichiatra londinese dalla vita apparentemente perfetta, che Lu è pronto a rovinare. A patto di non toccarlo mai in prima persona, il Diavolo scende sulla terra pronto a vincere la sua scommessa, barattando – dopo una partita a carte – l’anima del turbolento fratello di Eli, Adam, e costringendo “l’uomo serio” che ha scelto a perire sotto i colpi della sua bizzosa volontà. Questo almeno finché non irrompe Zelda, una donna che metterà in crisi le certezze dei due uomini e che dimostrerà di saperne… una più del Diavolo stesso.
Non mancano gli spettacoli per i più piccoli. Anche quest’anno torna il CIRCOLANDO Festival di Clown e dintorni il fortunato format in scena le domeniche mattina, adatto ai più piccoli e non solo. Al via altri nuovi interessanti progetti come le SERATE IN LIBERTA’ un’idea di Mauro Perugini, che annulla formalismi o autoreferenzialità di sorta, per far riscoprire alle persone il piacere di andare a teatro, facendolo percepire per quello che è e dovrebbe essere: un piacevole luogo di incontro, di dialogo, di conoscenza, di divertimento.
“Puri come una bestemmia“, uno spettacolo di canzone teatro sugli “ultimi” con Rossella Seno, Lino Rufo e Yuki Rufo. Le tematiche affrontate sono: l’immigrazione, l’eutanasia, la violenza sulle donne e sui più fragili, il poco rispetto per l’ambiente e la Terra che abitiamo, la disuguaglianza in ogni sua forma, l’indifferenza sviluppata nel corso degli anni verso il prossimo e, peggio, la non accettazione del “diverso”.
Progetto permanente Ariel Saga Movie è una saga post moderna indipendente su tutte le facce dell’amore divisa in diversi generi, tra lungometraggi, spettacoli teatrali e progetti fotografici e multimediali sull’uomo e il sentimento. Ideata dal giovane regista Francesco Olivieri è sempre in costante evoluzione e alla ricerca di giovani talenti emergenti di teatro e cinema.
Una grande novità anche nel settori “corsi e formazione” dell’Ar.Ma Teatro. Da quest’anno lo spazio sarà la sede di Teatron Accademia Professionisti Spettacolo. Il corso è organizzato in lezioni quotidiane dal lunedì al venerdì. La durata del corso è un biennio, con l’aggiunta di un terzo anno integrativo-master (facoltativo).
Dopo il biennio, si consegue l’attestato di diploma. La direzione artistica è affidata a Pino Insegno mentre la direzione didattica a Vito Caporale.
Non mancano altri corsi dedicati a grandi e piccini.
Corso di teatro diretto da Mirella Mazzeranghi; Corso di improvvisazione teatrale diretto da Sara Valerio; Corso di tecniche teatrali a cura dell’Associazione TeatrantiTraTanti; Corso di teatro a cura dell’Ass. Assi del Palcoscenico; Corso di teatro a cura di Diego Placidi; Corso di teatro bambini a cura dell’Ass. Assi del Palcoscenico; Corso di teatro bambini a cura della Compagnia Endaxi; Corso di inglese per bambini da 1 a 11 anni a cura dell’Associazione Nati per le lingue; Laboratorio teatrale per bambini “Il raccontaio” a cura di Deborah Massaro.
GLI SPETTACOLI IN SINTESI:
Dal 5 al 7 ottobre
FILICUNTI
di e con Fausta Manno e Gianni Silano
Immagini di Fiber Art: Lydia Predominato
Collaborazione alla regia: Marina Zanchi
Elementi scenografici: Italo Frigerio
Fausta Manno e Gianni Silano propongono uno spettacolo di narrazione che recupera la radice popolare della memoria, dei racconti che nascevano nella stanza del telaio e del dialetto propri della cultura meridionale e calabrese. La nascita, l’amore e l’abbandono, la fame, la morte e la festa sono i “nodi” del filo drammaturgico, le cui sfumature emozionali e di colore si materializzano su canapi sciolti in scena. Il loro intreccio crea una ragnatela, simbolo dell’ordito che creano gli eventi nella vita degli uomini.
Dal 12 al 14 ottobre
REGINELLA
di e con Manuela Rossetti
musiche originali dal vivo di Laura Desideri
Settimia Spizzichino unica superstite donna del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, è lei la protagonista di questo spettacolo nato dall’intenzione di avvicinare la popolazione alla tematica della Shoah e della memoria attraverso un lavoro emozionale oltre che storico. La scelta della vita della Spizzichino deriva dall’intenzione della regista di parlare delle donne della Shoah e in particolar modo delle donne romane. Lo spettacolo è caratterizzato da elementi di teatro narrativo, teatro-danza e musica dal vivo. Ogni elemento scenico sublima in metafore e immagini la dolorosa esperienza della deportazione.
Dal 19 al 21 ottobre
COSACATTIVA
scritto e diretto da Giada Villanova
Con Simone Boscarino e Giada Villanova
Musiche originali di BOD
Direttore di produzione Daniele Dall’Armellina
Uno spettacolo sulle dipendenze, sull’urgenza del vivere, un grido sul bisogno di andare dentro noi stessi e vedere cosa realmente siamo oltre a quello che vediamo attraverso gli occhi degli altri. COSACATTIVA è tutto quello che ci appaga e al tempo stesso ci intossica. Allora perché la cerchiamo, la desideriamo? Perchè ci lasciamo intossicare? Perchè siamo disposti a barattare tutto quello che abbiamo per un solo momento di godimento pur sapendo che poi sarà l’inferno? Cosa ci manca? Cos’è il vuoto che sentiamo?Tra scienza, visioni paradisiache ed horror trip, COSACATTIVA è l’esplorazione di quel filo invisibile e misterioso che lega l’essere umano alla dipendenza, perché qualunque essa sia, nessuno può dirsi immune. “Quella COSACATTIVA scopriva il vuoto d’amore in cui ognuno di noi ha paura di affogare.
Dal 26 al 28 ottobre
QUARTETT
da H. Müller
adattamento e drammaturgia di Matteo Tarasco
con Livia Carli e Gianni Oliveri
aiuto regia Iole Dibernardo
regia Matteo Tarasco
I due protagonisti ovvero la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont sono condannati a ripetere in eterno il loro gioco erotico di seduzione attraverso continue metamorfosi, divenendo, in un crudo vortice di identità perdute e ritrovate, ora carnefici, ora vittime, ora uomo, ora donna. I due agiscono attraverso una girandola di personaggi e un continuo scambio di ruoli, dapprima Merteuil e Valmont, successivamente Valmont, Madame de Tourvel e la giovane Volanges, per poi riprendere i ruoli dei due protagonisti; un continuo gioco delle parti, che accresce l’ambiguità di un rapporto che è anche uno scontro tra i sessi.
Dal 9 al 18 novembre
Buon Compleanno
Scritto da Francesca Romana Miceli Picardi
Diretto Valentina Ghiglia e Francesca Romana Miceli Picardi
Un viaggio lungo un’ora nella vita di un uomo qualunque, nel giorno del suo compleanno. Un uomo che viene dalla classe media e che non aspira a nulla se non allo stravolgimento delle classi sociali. Un uomo che ha visto troppo e da troppo in alto e che si e’ talmente distaccato dall’umanità da scegliere la luna. Si è scelto un posto tutto suo lontano dalla cattiveria e dalle miserie umane. Una voce amica ogni giorno, da lontano, lotta per riportarlo alla realta’, per riportarlo da lui.
Il 24 e 25 novembre e 1 e 2 dicembre
Il MARINAIO
Di Fernando Pessoa
Con Deborah Massaro, Sofia Boriosi, Debora Pisano.
Regia e libero adattamento teatrale di Deborah Massaro
Composto in una sola notte nell’ottobre del 1913 da Fernando Pessoa, Il Marinaio è un dramma in atto unico. In una notte si assiste alla veglia funebre di una donna da parte di tre amiche. Prive di identità e di memoria sono destinate a vivere solo la breve parentesi di quel crepuscolo e per potersi credere reali e nel timore di dissolversi con la luce dell’alba, sono costrette e a parlare e a raccontare i proprio sogni, le visioni di una vita possibile. Tra i tanti racconti, una di loro racconta la storia di un marinaio che, naufragato in un’isola deserta, comincia egli stesso a sognare di un passato e di una terra d’origine che non ha mai avuto, cullato nella necessità di costruirsi una nuova patria di sogno per poter sopportare il dolore di vivere. Il sogno diviene l’unica dimensione felice possibile. Ecco allora che le tre fanciulle, creature che vivono in una dimensione senza tempo, sognano esse stesse il marinaio. Ed è solo a questo punto che il protagonista potrà abbandonare l’isola su cui ha fatto naufragio per dissolversi nel nulla.
30 novembre
CARMEN
Atto unico in due scene, tratto dalla novella CARMEN di Prosper Mérimée, musica dall’opera omonima di Georges Bizet,
di Francesca del Carmen e Gianni Vitarelli, regia di Roberto Santi
Carmen e Don Josè, spogliata di tutti i suoi attributi classici: le gitane, i toreri, il folklore spagnolo. Di Carmen rimane la storia, cruenta, di un amore finito in tragedia. Lei libera e passionale, capace di amare senza legarsi. Lui geloso, possessivo e violento, incapace di accettare compromessi. Incontrandosi, trovandosi e amandosi arriveranno inevitabilmente a scontrarsi fino all’inevitabile, tragico, epilogo.
Dal 7 al 9 dicembre
LE CASSIERE
Di Stefano Terrabuoni
Con Carla Cardarelli e Elena Capparelli
Regia di Aurora Piaggesi
All’intervallo pranzo, due donne si siedono per caso sulla stessa panchina di un parco. Questa vicinanza rende loro molto sospettose e riservate anche nelle telefonate che ricevono. Carla, meticolosa e abitudinaria quasi maniacale nei suoi riti per il pranzo, è alle prese con un figlio grande che non riesce ad essere autonomo. Valentina, vulcanica e impulsiva, è reduce da una litigata con il suo fidanzato e cerca conforto negli incontri online. All’inizio il loro rapporto è freddo, diffidente, quasi scostante per l’invasione della reciproca privacy. Giorno dopo giorno, però, le due donne si avvicinano, si confidano, si conoscono, diventano amiche al punto d’aiutarsi l’una con l’altra. È una commedia tutta al femminile. Le cassiere è una commedia lieve che farà ridere, sorridere ed emozionare.
Dal 10 al 15 dicembre
Il dono di Hitler. Terezin 1941-1945
Con Ramona Gargano, Marcello Gravina, Massimo Mirani
Testo e regia Daria Veronese
Disegno luci Massimo Sugoni
Un episodio poco noto ma estremamente significativo dell’universo nazista, che sottolinea in modo eclatante il perverso e per certi versi ancora misterioso rapporto tra il nazismo e l’arte, ed esplora, se possibile, un aspetto relativamente poco conosciuto dell’attività dei campi di concentramento. Lo spettacolo propone a contrappunto anche materiali testuali tratti dai documenti poetici dei bambini rinchiusi nel ghetto di Terezin e materiali documentari tedeschi girati tra il 1942 e il 1944 per sottolineare l’aspetto propagandistico appunto di dono che Hitler aveva fatto agli ebrei.
Dal 21 al 23 dicembre
PERCHE’ AMO IL MIO PECCATO
libero adattamento di Storia di una capinera Adattamento e regia Diego Placidi
Non più bambina e non ancora donna Maria, che il solo peccato che abbia mai commesso è stato amare, cammina triste, spaurita, disperata e quasi folle, lungo il viale dei ricordi. Compagno di viaggio, un destino quasi umano, ormai nemico. Entrambi sono diretti verso la sola certezza della vita. Pur rimanendo aderente al testo dell’autore, è stata messa da parte la costruzione epistolare. In “Perché amo il mio peccato” sono stati aggiunti personaggi inesistenti nel testo originale che rendono la storia molto più discorsiva. Lo spettacolo è ovviamente incentrato sulla protagonista Maria, sulla sua scoperta di una vita differente da quella a cui è abituata, ad un amore diverso da quello che pensava di conoscere. Ma in più, in questo viaggio dei ricordi, è accompagnata da un “Destino” che si concretizza con le figure mitologiche delle MOIRE. In “Perché amo il mio peccato” gli attori sono padroni della scena, fatta eccezione per un unico elemento scenografico. Una messa in scena cupa, piuttosto claustrofobica, quasi surreale e di chiara ispirazione ghotic dark.
Dall’11 al 20 gennaio
PIANEROTTOLO
Di Stefano Terrabuoni
Cast in via di definizione
Regia Luca Pennacchioni
Marta è una single di quarantacinque anni che vuole a tutti i costi uscire da questa situazione; vive in un condominio affollato di gente fantasiosa come Alberto, un signore amante della canzone lirica che cambia fidanzata una volta a settimana; o come Ludovica una signora ancora giovane che non si rassegna a fare la nonna. La comparsa di Luca, un single affascinante, proprio nell’appartamento di fronte a quello di Marta, porta una ventata nelle abitudini del condominio. Marta cerca di attirare l’attenzione di Luca, circondato da giovani e affascinanti pretendenti che stroncherà abilmente una dopo l’altra. Nei suoi approcci, Marta trova anche i suoi condòmini che prima la ostacoleranno, poi, nel tentativo di aiutarla, la ostacoleranno lo stesso. Luca, però, non la considera fino a quando si ritrova in un guaio non per colpa sua e riuscirà ad uscirne solo con l’aiuto di Marta. A quel punto Luca si accorge della sua vicina e delle sue qualità, ma, forse, è troppo tardi. Per Marta è venuto il momento di cambiare stile di vita. Accade tutto sul pianerottolo dove abita Marta. È quello il luogo dove si incrociano, volenti o nolenti, la vita degli abitanti di tutto il palazzo. Ci si parla e ci si conosce nello spazio-tempo di pochi gradini. Tanto basta per farsi un’idea dell’altro, giusta o sbagliata. Nel pianerottolo nascono le abitudini, dei condòmini e le etichette che si danno l’un l’altro. Eppure, questo muro granitico di riti antichissimi sarà sgretolato da Marta. L’elemento scatenante è la presenza di Luca, ma sarà lei a dare l’ultima spallata per cambiare le cose sul suo pianerottolo.
Dal 25 al 27 gennaio
HEIRS – I FOLLI EREDI
Compagnia Sipario 7
Una commedia contemporanea in un atto che possiamo definire come il sacrificio ultimo agli dei del trash e del pop. La trama è semplice. Due fratelli e due sorelle in lotta per accaparrarsi l’eredità del defunto padre. Tra loro si scatenerà una folle guerra senza esclusione di colpi tra situazioni paradossali dove i nomi dei mobili dell’Ikea nascondono parolacce in svedese, il fantasma del padre di Amleto è un feroce chihuahua, gli spot pubblicitari anni 80 si trasformano in storie da brivido, una donna sfoggia la sua collezione di tic, un uomo diventa moglie di se stesso, la musica degli Abba crea dipendenza ed altre scene demenziali che si susseguono fino alla Grande Rivelazione Finale.
2 e 3 Febbraio
IO NAZARIO SAURO
Scritto e interpretato da Francesco Cevaro
Gli ultimi sessanta minuti di vita del marinaio istriano, imprigionato nel carcere di Pola e condannato a morte per alto tradimento. Egli infatti, italiano di Capodistria, allora parte dell’impero austro-ungarico, era infatti colpevole di aver disertato l’esercito imperiale e di varcato il confine per unirsi alle truppe nemiche italiane. Lungi da essere solo una semplice descrizione storica, “Io, Nazario Sauro” è soprattutto il racconto intimo del lato umano di questo personaggio, che mette in discussione le sue convinzioni, le sue idee e le sue scelte proprio nell’ultima puntata della sua vita.
Dall’8 al 10 febbraio
Rip – Alla fine tutti muoiono
scritto e diretto da Diego Placidi
Da qualche parte nella madre Austria, un non precisato tempo di “un giorno come questo che nemmeno Gesù Cristo vuole sul calendario”, la vita TRADIZIONAL CONDOMINIALE del nucleo popolar reietto VERME, l’unità sotto borghese familiar KOVACIC e quella dell’emerito signor professor CAZZAFUOCO, non sarà più governata dall’inevitabile incontro/scontro condivision esistenziale del buon vicinato. La preannunciata catastrofe di rivela in tutto il suo caos. Stalli alla messicana un po’ “pulp”. Situazioni al quanto surreali e piuttosto improbabili. Una commedia nera, grottesca, dalle atmosfere cupe e scure. Piuttosto crudo e duro nelle azioni e nel linguaggio, quest’ultimo spesso incomprensibile e “forse” privo di senso. In questo marasma una sola certezza l’ovvio finale “Alla fine tutti muoiono”, come anticipa il sotto titolo, il pubblico sarà coinvolto e parte integrante nello svolgimento dello spettacolo.
Il 16 e il 17 febbraio
TERAPIA DI COPPIA
Di e con Nancy Citro e Roberto Tavella con la collaborazione del. Dott. Gerry Grasso
Due attori in scena e uno psicoterapeuta di coppia che muoverà i loro passi. Una storia d’amore in crisi. Una seduta di psicoterapia le cui domande sono pensate dal pubblico. Prende vita così sul palco una Terapia di coppia completamente improvvisata, i cui protagonisti scopriranno sul palco, leggendo i suggerimenti del pubblico, quali sono i loro problemi, gli aneddoti più belli, le emozioni più nitide. Ricordi, incomprensioni, primi appuntamenti, lacrime, sorrisi, sorprese, delusioni, tracollo, dolore… Un amore cercherà di essere salvato davanti agli occhi di un pubblico che rivedrà in quelle storie le proprie storie. I protagonisti rivivranno passo per passo ciò che li ha fatti innamorare e ciò che sembra averli divisi per sempre. Solo alla fine comprenderanno se quell’amore è autentico e se vale la pena di provarci ancora.
Dal 22 al 24 febbraio
Rip – Alla fine tutti muoiono
scritto e diretto da Diego Placidi
Da qualche parte nella madre Austria, un non precisato tempo di “un giorno come questo che nemmeno Gesù Cristo vuole sul calendario”, la vita TRADIZIONAL CONDOMINIALE del nucleo popolar reietto VERME, l’unità sotto borghese familiar KOVACIC e quella dell’emerito signor professor CAZZAFUOCO, non sarà più governata dall’inevitabile incontro/scontro condivision esistenziale del buon vicinato. La preannunciata catastrofe di rivela in tutto il suo caos. Stalli alla messicana un po’ “pulp”. Situazioni al quanto surreali e piuttosto improbabili. Una commedia nera, grottesca, dalle atmosfere cupe e scure. Piuttosto crudo e duro nelle azioni e nel linguaggio, quest’ultimo spesso incomprensibile e “forse” privo di senso. In questo marasma una sola certezza l’ovvio finale “Alla fine tutti muoiono”, come anticipa il sotto titolo, il pubblico sarà coinvolto e parte integrante nello svolgimento dello spettacolo.
Dall’1 al 3 marzo
BANG
Con Luca Avallone e Claudia Spedaliere
Regia di Luca Pennacchioni
L’uno di fronte all’altro, il respiro affannato, l’adrenalina che scorre. L’attimo in cui tutta la vita ci passa davanti agli occhi, il cuore batte nella gola, siamo della stessa sostanza delle nostre azioni inconsapevolmente plasmati dalle esperienze vissute…tutto scorre nell’attimo prima di premere il grilletto.
Dal 9 al 17 marzo
LE NOTTI BIANCHE
Di Fëdor Dostoevskij
Con Deborah Massaro e Federico Ancillai
Regia Diana Davak.
Libero adattamento teatrale di Deborah Massaro
Pietroburgo 1840. Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungo fiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell’amore, tanto che i due si incontrano di nuovo la notte dopo. La storia si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l’un l’altra, fino all’amaro epilogo.
Dal 4 al 13 aprile
DOIT FESTIVAL
Dal 2019 il DOIT diversifica la sua proposta presentandosi nel panorama teatrale romano non più solo come un concorso destinato agli spettacoli, ma anche come vetrina di compagnie che hanno gravitato negli anni passati attorno al festival e al bando di drammaturgia L’ARTIGOGOLO, per sottolineare ancora di più il connubio tra la scrittura teatrale e la messinscena. A fronte della crescente partecipazione ai bandi, la Direzione Artistica intende riservare maggiore cura alla selezione delle opere in concorso senza interrompere l’appuntamento annuale con le compagnie e con il pubblico. Nel 2019, dal 4 al 13 aprile, presso l’Ar.Ma Teatro di Roma, il Progetto DOIT | L’ARTIGOGOLO proporrà una selezione tra gli spettacoli più apprezzati del Festival e tra i testi che, vincitori del concorso di scrittura, sono stati messi in scena. La rassegna si concluderà con la consueta cerimonia di premiazione de L’ARTIGOGOLO 2019 e con la presentazione dei testi vincitori della passata edizione, pubblicati all’interno della collana teatrale “Le Nebulose” edita da ChiPiùNeArt S.r.l.s.
Dal 26 al 28 aprile
PER AMOR DI GLORIA
Compagnia Sipario 7
Per Amor di Gloria è una commedia degli equivoci in tre atti che rappresenta una sorta di “operazione nostalgia” poiché è ambientata nei mitici anni 90. Non ci sono smartphone ma telefoni fissi ( e bollette astronomiche), non c’è internet e si scrivono ancora lettere d’amore, non esiste facebook ma amicizie in carne ed ossa. Protagonisti tre giovani artisti squattrinati: un attore a caccia perenne di un ruolo importante, un musicista incompreso e un pittore che si ritiene la reincarnazione di Picasso. E poi c’è Gloria, una telereporter tutto pepe che porterà scompiglio nelle loro vite. Uno spettacolo brillante e divertente che strizza l’occhio alle sit-com di quel periodo, prima su tutte la serie Friends.
Dal 3 al 5 maggio
FARFALLE
Di Wajdi Mouawad
Con Luca Avallone E Diletta Masetti
Regia Emiliano Russo
Produzione Capsa Service
Una sorella, un fratello, un suicido e milioni di Farfalle. Un testo che parla di solitudine. La storia di un ragazzo che prima di morire, racconta dell’incapacità di vivere e della complessità dell’età adolescenziale.
Il 10 e 11 maggio
KEITH!
Di e con Massimo Mirani
Regia Daria Veronese
La storia grottesca di un chitarrista impazzito che è convinto di essere Keith Richard. Il ricordo, l’atmosfera, l’ambiente dei complessi beat degli anni 60. Il miraggio del successo, “la liberazione sessuale”, la musica e poi l’enigma della morte di Brian Jones, ma soprattutto l’Italia di quegli anni con i suoi “complessi” musicali e non. Un monologo popolato da personaggi sopra le righe, inquietanti, ma anche buffi.
Dal 24 al 26 maggio
MASCHERE MECCANICHE
Compagnia Sipario 7
Maschere meccaniche è un esperimento teatrale che nasce dalla fusione tra letteratura di genere e teatro. Si tratta di una rassegna in cui verranno presentati alcuni corti teatrali ispirati ai romanzi pulp, alle weird tales all’horror ed alla fantascienza, con uno sguardo particolare verso i sottogeneri cyberpunk e steampunk. L’idea di fondo è quella di rappresentare qualcosa di nuovo che potrebbe evolversi prossimamente in opere teatrali più complesse. “E così passiamo oltre l’occhio rosso del grande Dio Marte, mentre viaggiamo nell’universo…”
Dal 31 maggio al 2 giugno
SYMPATHY FOR THE DEVIL
Di Ludovica Ottaviani
con Ludovica Ottaviani, Carlotta Guido, Alessandra Izzo
regia di Andrea Pergolari
Lu – il Diavolo in persona – è stanco, frustrato e annoiato; decide così di scommettere con Dio le anime dei Rolling Stones. Il prescelto della scommessa è Eli, uno psichiatra londinese dalla vita apparentemente perfetta, che Lu è pronto a rovinare fino a spingerlo alla bestemmia. A patto di non toccarlo mai in prima persona, il Diavolo scende sulla terra pronto a vincere la sua scommessa, barattando – dopo una partita a carte – l’anima del turbolento fratello di Eli, Adam, e costringendo “l’uomo serio” che ha scelto a perire sotto i colpi della sua bizzosa volontà. Questo almeno finché non irrompe Zelda, una donna che metterà in crisi le certezze dei due uomini e che dimostrerà di saperne… una più del Diavolo stesso.
CIRCOLANDO Festival di Clown e dintorni…. un piccolo coraggioso esperimento!
Circolando nasce nel gennaio 2017 dalla detrminazione di Laura Donzella della Compagnia Endaxi e dalla complicità dell’Ar.MaTeatro. Lo scopo del Festival è stato quello di fornire uno spazio e tempo di qualità alle famiglie in un territorio sprovvisto di attività culturali per i bambini. E contemporaneamente di offrire a giovani o affermati artisti circensi romani uno spazio alternativo alle strade per proporre e sperimentare la loro arte. Dopo 3 edizioni lanciate all’Ar.MaTeatro, il Festival quest’anno sarà ospitato in 3 teatri e la sua filosofia è rimasta sempre la stessa: un esperimento nutrito dalle sole forze degli organizzatori,dalla condivisione e supporto dei teatri che hanno deciso di crederci ed imbarcarsi in questa avventura, dalla disponibilità degli artisti che vi stanno partecipando e vorranno farlo in futuro, dal passaprola di chi è venuto le scorse domeniche ed è uscito ringraziandoci perchè si è proprio divertito. Non ci saranno mai grossi nomi in cartellone perchè l’intento resta sempre dare spazio e possibilità alternative agli artisti circensi di Roma e dintorni. Non ci saranno mai più di 70 persone a data, non ce ne stanno di più nei teatri ma se si spellano le mani applaudendo e urlando di felicità tutti insieme, sarà come avere lo stadio olimpico traboccante di gioia! Per cui venite a divertirvi con noi, vi aspettiamo!
Altri progetti
SERATE IN LIBERTA’ un’idea di Mauro Perugini
Se è vero che un teatro semivuoto è il luogo più triste che ci sia, allora è tempo di ragionare su come riportare il pubblico a teatro!
Bando quindi a formalismi o autoreferenzialità di sorta, per far riscoprire alle persone il piacere di andare a teatro, facendolo percepire per quello che è e dovrebbe essere: un piacevole luogo di incontro, di dialogo, di conoscenza, di divertimento.
Ecco da dove nasce l’idea delle mie Serate in Libertà
” Puri come una bestemmia“, uno spettacolo di canzone teatro sugli “ultimi” con Rossella Seno, Lino Rufo e Yuki Rufo. Le tematiche affrontate sono: l’immigrazione, l’eutanasia, la violenza sulle donne e sui più fragili, il poco rispetto per l’ambiente e la Terra che abitiamo, la disuguaglianza in ogni sua forma, l’indifferenza sviluppata nel corso degli anni verso il prossimo e, peggio, la non accettazione del “diverso”.
Progetto permanente Ariel Saga Movie è una saga post moderna indipendente su tutte le facce dell’amore divisa in diversi generi, tra lungometraggi, spettacoli teatrali e progetti fotografici e multimediali sull’uomo e il sentimento. Ideata dal giovane regista Francesco Olivieri è sempre in costante evoluzione e alla ricerca di giovani talenti emergenti di teatro e cinema
Corsi Ar.MaTeatro 2018/2019
Teatron Accademia Professionisti Spettacolo
Da quest’anno l’Ar.Ma Teatro diventa la sede di TEATRON, Accademia Professionisti Spettacolo. Un progetto di formazione teatrale completo ed articolato, per intraprendere l’attività di attore a 360 gradi.
Il corso è organizzato in lezioni quotidiane dal lunedì al venerdì. La durata del corso è un biennio, con l’aggiunta di un terzo anno integrativo-master (facoltativo).
Dopo il biennio, si consegue l’attestato di diploma. La direzione artistica è affidata a Pino Insegno mentre la direzione didattica a Vito Caporale.
Le materie dei corsi sono indirizzate nell’ambito della recitazione teatrale e cinetv, improvvisazione teatrale, regia, dizione, canto e danza per attori.
Durante gli anni accademici, sono previsti inoltre stage specifici, con docenti ospiti dell’accademia.
TEATRON ha iniziato la sua attività nel 2013 e ha contribuito in questi anni alla formazione di tanti aspiranti attori. TEATRON dà molto rilievo alle attività lavorative retribuite, spettacoli e produzioni, che gli allievi cominciano a realizzare già dal primo anno di corso.
Le lezioni sono previste in circa 80 ore mensili di base, più gli orari destinati ai seminari.
Da quest’anno, oltre alla sede romana, si sta lavorando all’apertura di una sede di TEATRON Campania. Vi è inoltre la possibilità di iscriversi ad un corso specifico, che prevede due ore di lezioni serali a settimana: TEATRON Performers, con l’allestimento di spettacoli teatral musicali, messi in scena da una compagnia stabile di attori e cantanti.
Corso di teatro diretto da Mirella Mazzeranghi
Training e insegnamento di tecniche teatrali. E’ previsto uno spettacolo finale
Corso di improvvisazione teatrale diretto da Sara Valerio
Lavoro sulle improvvisazioni tetrali. Sono previsti spettacoli durante il corso
Corso di tecniche teatrali a cura dell’Associazione TeatrantiTraTanti
Corso basato sull’insegnamento di tecniche teatrale
Corso di teatro a cura dell’Ass. Assi del Palcoscenico
Corso base di recitazione a cura di Edoardo Ciufoletti. Classe aperta di metà anno e saggio finale
Corso di teatro a cura di Diego Placidi
Corso di teatro bambini a cura dell’Ass. Assi del Palcoscenico
Corso per bambini a cura di Simone Caporossi
Corso di teatro bambini a cura della Compagnia Endaxi
Corso di inglese per bambini da 1 a 11 anni a cura dell’Associazione Nati per le lingue
Metodo Hocus & Lotus
Laboratorio teatrale per bambini “Il raccontaio” a cura di Deborah Massaro