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I Bugiardini tornano al Brancaccio di Roma per far ridere tutti con l’improvvisazione teatrale
Una storia che nasce in tempo reale
Si parte sempre con le solite domande al pubblico. Si crea un titolo. Si cerca un luogo dove ambientare la storia. E via…si parte verso uno spettacolo inedito e costruito mentre si recita. Senza nemmeno un momento di pausa, i Bugiardini creano uno spettacolo musicale vero e proprio con tanto di band live esposta sul palcoscenico a supporto.
Il palco? Basta il talento
Ai Bugiardini non servono scenografie tutto lo spettacolo si concentra sulla loro bravura nell’improvvisare. Le uniche cose che correlano la prestazione attoriale sono: le luci, un mini supporto grafico che proietta delle immagini generate durante lo spettacolo stesso e qualche oggetto di scena, scelto in base all’argomento che si sta affrontando e sempre pronti dietro le quinte. Del resto la forza dei Bugiardini è proprio l’improvvisazione teatrale. In ogni rappresentazione, gli attori e i musicisti creano dal vivo un musical inedito, basandosi esclusivamente sui suggerimenti del pubblico riguardo al titolo e all’ambientazione. È proprio questa la caratteristica di questa produzione, particolare che fa si che ogni spettacolo sia irripetibile e sorprendente.
“Non aprite quella borsa”: quando il musical nasce da oggetti quotidiani
Nel tour del 2025, prima tappa di due del teatro Brancaccio, “non aprite quella borsa” è stato il tema che ha generato una sequenza di risate talmente potenti da coinvolgere anche la band sul palco. L’immagine di Eleonora Beddini, direttore musicale del gruppo, che ride alle lacrime mentre suona, la dice lunga su quanto imprevedibile sia stato lo sviluppo di una storia che ha avuto come oggetto una borsa e come protagonisti gli oggetti all’interno. Un profumo, un mazzo di chiavi, un pacchetto di fazzoletti, un portafoglio con l’immancabile preservativo scaduto – che anche se non è ben chiarissimo se la borsa appartiene a una donna o a un uomo, è un must – un pacchetto di Golia, insomma gli oggetti che tutti abbiamo all’interno delle nostre borse hanno reso questa storia speciale e divertente. I Bugiardini hanno creato un musical di quasi un’ora e mezza passando dal crimine, la morte del pacchetto di Golia, al romance, storie d’amore e di corna che si creano inevitabilmente; dal bullismo, profumo che viene rapito e bullizzato dai profumi di classe, al remake sbagliato di “in fondo al mar” quando gli oggetti vengono buttati nel gabinetto e si ritrovano nel viaggio delle fogne.
“Non aprite quella borsa”: quando il musical nasce da oggetti quotidiani
Il pubblico che ride e applaude è la vera medaglia per il successo di questi attori e musicisti che creano spettacoli irripetibili e, anche se come in questo caso c’era l’alta possibilità di inciampare in qualche cliché, riescono a risultare divertenti, originali e mai banali. Questo è un segnale molto forte che il gruppo è ben affiatato – lavorano insieme dal 2008 – e mette in campo un alto livello di professionalità, oltre che esperienza, generando sempre un esperimento ben riuscito.
Un teatro che fa riflettere… ridendo
Anche in uno spettacolo così imprevedibile può succedere di tornare a casa con delle riflessioni e delle idee da sviluppare. Quando si programma una stagione, i teatri dovrebbero tenere presente soprattutto questo genere di spettacoli. Non si può sempre vivere di grandi nomi che portano il pubblico in platea, perché il teatro italiano è pregno di figure professionali in gamba e valide che meritano di essere calendarizzate.