Il bar sotto il mare
26 Luglio 2019Ineuroff
28 Agosto 2019La forma della luce
La recensione
Siamo tutti figli della stessa luce.
È attraverso il messaggio di base di “La forma della luce” che introduco questa storia, un romanzo che tutti dovremmo leggere. Dai più piccoli ai più grandi. O magari i grandi potrebbero leggerlo insieme ai più piccoli, non sarebbe una cattiva idea.
La penna di Arianna Calandra camuffa egregiamente tematiche attuali ed eterne, che ritroviamo ciclicamente nel corso della storia e della società contemporanea. Attraverso una storia fantastica, veniamo a contatto con la guerra più antica del mondo: la lotta tra il bene e il male. L’originalità di questa giovane autrice sta nel dare ai due emisferi un vestito particolare. Così da un lato troviamo “Le Luci” ed il suo esatto opposto “Le Ombre“. In perfetta convivenza nel ventunesimo secolo, contaminano quelle che sono le anime pure e quelle meno brillanti. “La forma della Luce” racconta la contemporaneità di quattro differenti parti del mondo perché i protagonisti vengono da culture diverse, società diverse, che a seconda del vissuto maturato affrontano la vita in maniera diversa.
All’interno del primo volume di “La Forma della Luce” ci sono quattro personaggi: Adam, Luna, Daniel e Keo. Quattro portatori di Luce pura che hanno il compito di risvegliarsi e ripristinare l’equilibrio in un mondo in cui prevaricano solamente le ombre. Il destino di questi ragazzi è segnato dal loro compito, sono i prescelti per risolvere l’eterna lotta tra il bene e il male. L’elemento fantastico è proprio il risveglio di queste anime e il loro cammino nel ripristinare l’equilibrio. Le quattro personalità sono proprio l’elemento stilistico che alleggerisce tutto il romanzo, oltre a portare avanti quattro messaggi diversi e tematiche diverse. Luna è una giovane ragazza romana, adolescente, liceale, un’estranea nel mondo di sedicenni che frequenta quotidianamente andando a scuola, emarginata sociale che trova solamente nella sua guida spirituale un amico e un confidente. Lei è la spinta iniziale al cambiamento e rappresenta la speranza di un futuro migliore da sempre presente nei suoi sogni. Adam è figlio di una famiglia ebraica molto ricca di Gerusalemme, inserito dall’autrice per l’influenza subita da quella cultura, futuro medico non approva quello che è la tradizione di famiglia, anzi è propenso ad abbattere i confini ed andare oltre. Daniel è un indiano d’america ed appartiene ai Lakota, una piccola riserva dell’Oklahoma; rappresenta quello che l’autrice intende come fede e spiritualità pura e buona, è colui che si abbandona di più alla spiritualità. Keo è una ragazza del Laos, un piccolo stato tra Vietnam e Cambogia, è colei che maggiormente raffigura la cultura buddista e rappresenta la sfida-coraggio per andare oltre i confini e alla libertà.
“La forma della Luce” è un testo da leggere perché trova nelle ricerche filosofiche e spirituali dei punti di forza mai visti in un fantasy. In questo romanzo, Arianna Calandra sconvolge la tradizione fantastica e partendo dagli elementi reali arriva ad una narrazione fantastica formativa, leggera e scorrevole grazie all’uso particolare dei personaggi. In maniera velata, delicata e discreta, Arianna Calandra ti mette davanti a pregiudizi importanti, senza maliziare o giudicare, spiegando aspetti diversi di un bene comune che dovrebbe appartenere a tutti noi.
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