Figlie di Eva – la recensione
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L’amore. Per sempre
Oh, my love (Oh mio amore)
my darling (mio tesoro)
I’ve hungered for your touch (ho bramato il tuo tocco)
a long lonely time (un lungo solitario periodo)
and time goes by so slowly (e il tempo passa così lentamente)
and time can do so much (e il tempo può fare così tanto)
are you still mine? (sei ancora mia?)
I need your love (Ho bisogno del tuo amore)
Da tenere a mente la colonna sonora di Ghostil musical, tratto dal film cult americano uscito nel 1990, la storia d’amore più ricordata di tutti i tempi tra Sam e Molly. Perché l’amore eterno raccontato da Patrick Swayze e Demi Moore fa ancora battere i cuori, emozionare e versare qualche lacrima. Sciogliendo anche il più duro dei cuori.
PAROLA AL REGISTA – Federico Bellone firma la regia e porta in scena al teatro Sistina, il debutto vero e proprio avviene al teatro EuropAuditorium di Bologna, il thriller romantico che ha regalato a Whoopi Goldberg un Golden Globe e un Premio Oscar come attrice non protagonista. La scommessa è molto difficile, ma Bellone è fiducioso e snocciola le sue idee, raccontando come ha pensato di costruire lo spettacolo concentrando l’attenzione sulla musica e sui personaggi, con l’intento primario di mantenere viva nello spettatore quell’emozione che fa correre dalle braccia della persona amata. “Nelle precedenti edizioni, il musical era rappresentato con grossi schemi LED ed era ambientato al giorno d’oggi, non funzionava. Perché? Perché il pubblico conosce quello che ha visto la cinema, quando va a teatro non vuole trovare la copia esatta del film, ma vuole il ricordo e l’essenza di ciò che la storia trasmetteva. Noi abbiamo lavorato proprio su questo.” Riproporre in teatro quelle sensazioni emozionali trasmesse attraverso i primi piani, una lacrima sul volto di Demi Moore, lo sguardo di Patrick Swayze innamorato e disperato, non è facile. “Ghost ci comunica ciò che è importante nella vita. Che bisogna avere il coraggio di saltare sul treno che sta passando, di fare delle scelte. Ghost è la storia di un ragazzo innamorato che ha il problema di non saper dire quelle parole e dice “idem”. Trova il suo riscatto da fantasma, quando è ormai troppo tardi. Quando siamo stati in Spagna, ci siamo accorti che la nostra scommessa era stata vinta. Abbiamo visto lo spettatore correre dal proprio corrispondente e dire ‘ti voglio bene’, ‘ti amo’. Abbiamo visto nel pubblico le grossi emozioni e crisi emotive rappresentate in un bacio e in un prendersi la mano.”
IL COMMENTO DEGLI ATTORI – In un musical dove tutto è incentrato sulle emozioni e i sentimenti, gli attori hanno un ruolo chiave. Perciò sono stati scelti dei protagonisti di tutto rispetto: Mirko Ranù nei panni di Sam e Giulia sol nei panni di Molly. “Ghost è uno spettacolo che mi mette alla prova come cantante, in quanto le canzoni sono difficili, e come attore – racconta Ranù in conferenza stampa – È una scommessa ardua in quanto diventa una prova non solo per me ma per tutto il cast. Nel momento in cui divento fantasma non mi è più concesso dare retta a quelli che sono istinti primordiali come toccare, guardare… Tutto è accompagnato da un’urgenza attoriale di salvare Molly, vivo in ansia quasi tutto il musical perché devo salvarla.” “Molly è un’enorme responsabilità e una sfida grande, impegnativa – afferma Giulia Sol con un sorriso disarmante, che ricorda molto la Demi Moore anni 90 – La bellezza del ruolo sta nel fatto che lei è un’artista. Penso che gli artisti sono più inclini a essere vulnerabili. E la particolarità di questo ruolo è sentirmi nuda in scena, soprattutto quando devo unire il tutto al vocale. I pezzi sono molto impegnativi. Ma abbiamo fatto un buon lavoro! Federico mi ha dato direttive chiave per il ruolo di Molly che diventa interessante se si alternano momenti di disperazione e tristezza a momenti più luminosi. È un ruolo difficile anche dal punto di vista psicologico ed emotivo perché ogni volta devo affrontare drammi del genere.” Se da un lato Ranù e Sol sentono la pressione emotiva di due ruoli protagonisti, dall’altro Gloria Enchill ha l’arduo compito di vestire i panni di Oda Mae e reggere il confronto con Whoopi Goldberg – come ha già fatto nei panni di Deloris Van Cartier in Sister Act : “Io sono una scommessa e il mio impegno da quando abbiamo iniziato l’allestimento è in primo luogo nei confronti della produzione che ha creduto in me. Woopi è una delle mie eroine. Quello che mi ha rapito nello studio del personaggio è lavorare sulla comicità che rende unica la Golderg. Lei prima di tutto è de stessa e poi un personaggio. Nel mio caso al di là dell’aspetto comico, mi è piaciuto lavorare sulla crescita del personaggio nella storia, inizialmente Oda Mae è una truffatrice e poi invece mette a disposizione il suo dono per una cosa più grande: l’amore. Un aspetto coperto dalla comicità dell’attrice originale e io credo sia doveroso dargli risalto. Mi sono impegnata tanto perché è un ruolo fondamentale, un anello di congiunzione tra i protagonisti e se in un certo senso devo sviluppare la trama Oda è il tramite per mandare avanti. Spero di farlo al meglio e di strapparti risate, ho avuto difficoltà io a rimanere seria.”
Thomas Santu è l’antagonista: “Carl è colui che muove i fili della storia con le sue azioni, dalle quali non si torna più indietro. È miglior amico e collega di Sam e di Giulia! Ghost è uno spettacolo complicato perché restituiamo al pubblico l’amore che trionfa. Ed è sempre più difficile dire ti amo alla persona che si avvicina. L’amore a qualsiasi età in qualsiasi forma e verso tutti.” Guest Star internazionale è Ronnie Jones, che torna al teatro sistina, nei panni del fantasma dell’ospedale. “Quella fu la seconda volta che in Italia si faceva musical, perché nessuno credeva si potesse cantare su un palco. Oggi sono molto felice di essere insieme a dei giovani e poter dare qualcosa della mia esperienza. La musica non è come in Dirty Dancing, dove ci sono stati diverse tracce che hanno fatto successo. Qui c’è una canzone sola protagonista e abbiamo cercato di mantenere il feeling tra soul e blues, del resto è un momento eclatante. L’intento è quello di dare un’anima alla canzone italiana. Io sono pessimo a cantare in italiano ma Federico mi ha assicurato che ce la farò e se lo dice lui… Ci credo. Spero di dare una profondità musicale. Il mio compito è quello. Insegnare a voi di ascoltare la buona musica“.
Al di là di un grande lavoro attoriale, Ghost è in buona parte anche un grande lavoro di effetti di scena, affidati a Paolo Carta, protagonista degli effetti speciali anche in Mary Poppins. “La seconda grande scommessa del musical si è vista nel momento in cui c’è un attore che è visibile solo dal pubblico. C’è un fantasma che deve passare in mezzo alle porte, apparire e scomparire l’anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica. Quando il produttore del musical è venuto a dirci che gli effetti speciali sono più forti di quelli originali, Ci siamo tranquillizzati, perché abbiamo sia la sfera emotiva che visiva.”
Ghost il musical è il trionfo dell’amore e prima di partire per una lunga tournée, fa tappa nella città eterna, al Sistina fino al 9 febbraio.