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– La recensione –
Tre uomini. Tre vite. Tre amici. Banda disarmata è una di quelle storie che portano a riflettere sull’importanza dell’amicizia, ma, ancor di più, sul concetto di famiglia. In scena troviamo tre personaggi che dibattono circa le proprie disabilità, fisiche o mentali, per trovare quello stato di vita normale che tutti bramano.
Tito, Iaio e Damiano sono rispettivamente un non vedente, un paralitico e un demente. Andando oltre l’apparenza, si mostrano tre uomini soli e con delle precarietà, che hanno fatto dell’amicizia il punto cardine della loro vita. Sono tre personalità completamente diverse; Damiano è l’ingenuo per natura, e anche per patologia, il credulone che guarda sempre tutto con semplicità e ottimismo. Iaio è il più cinico, sempre in conflitto con Tito, che a volte non riconosce come amico. Tito, il non vedente, è la via di mezzo tra i due. Ma cosa accadrebbe se quest’amicizia si incrinasse? Che fine farebbero i tre amici?
Monica Falconi torna sui palcoscenici romani con una commedia tutta da ridere, ma che lascia quel retrogusto dolce amaro della riflessione sull’uomo. Non solo, Banda Disarmata è il primo spettacolo di una lunga serie in programma al teatro Dafne per questa nuova stagione ancora piena di incertezze. In quest’occasione la Falconi veste i panni di regista, assistita da Eleonora Allegretti, e lascia i riflettori al trio Germano Germani, Fabrizio Pallotta ed Emiliano Lana. I tre hanno l’arduo compito di veicolare i messaggi di amicizia e, soprattutto, l’importanza del sentirsi una famiglia, attraverso degli sketch divertenti, situazioni paradossali di vita quotidiana e battute scherzose.
Un palco scarno nella scenografia, con solo due sedie e pochi oggetti di scena, per incentrare tutta l’attenzione sugli artisti e sui personaggi che interpretano. La risata spontanea e di cuore del pubblico è la risposta migliore che la compagnia Palcoscenici poteva ottenere da uno spettacolo difficile da interpretare. Falconi e Allegretti dirigono Germani, Pallotta e Lana puntando sulla semplicità e sul dialogo, generando un lavoro piacevole e divertente.