L’uomo dei sogni
Uno spettacolo viaggio tra sogno e realtà che aiuta l’uomo a tornare nel presente e a riscoprire la voglia di vivere
“Spegnete i cellulari, perché stiamo per partire e qui si parla solo di sogni.” Inizia così, con uno steward e una hostess di volo che invitano il pubblico a rilassarsi e a godersi un viaggio con destinazione ignota, lo spettacolo “L’uomo dei sogni” in scena al Sala Umberto. Un viaggio particolare dove il protagonista è Joe, un disegnatore di fumetti molto famoso ma che sta attraversando un grande momento di crisi.
La depressione è uno stato d’animo che ha diverse forme e diverse manifestazioni, “L’uomo dei sogni” ci pone davanti a una di queste, illustrandoci quanto può essere difficile uscire dal “guscio” che inconsciamente costruiamo quando siamo colpiti da questa malattia.
Il gioco realtà-sogno dell’uomo dei sogni
L’uomo dei sogni è una meravigliosa rappresentazione in cui il sogno e la realtà si fondono in un gioco di alternanze sonno veglia che non sono nette e distinguibili, ma che lasciano al pubblico il dubbio di capire quando si abbandona la realtà per iniziare il sogno. In questo spettacolo la scenografia basica è tattica: una parete dove si possono ammirare i personaggi più importanti del disegnatore, una tenda dove si alternano le diverse fasi della vita di Joe. Il gioco di luci a volte aiuta a comprende i luoghi in cui siamo, oppure il momento di risveglio dal sonno, ma l’abilità di Gianluca Cappelletti è quella di accompagnare la narrazione, rendendo difficoltoso lo stacco tra la realtà e il sogno.
Quattro attori fondamentali per L’uomo dei sogni
Uno spettacolo corale dove intorno alla bravissima figura centrale di Giovanni, alias Joe Black ovvero Nicola Pannelli, ruotano altri tre personaggi. Elisabetta Mazzullo è la figlia di Joe che torna dalla Nuova Zelanda e porta scompiglio con delle novità destabilizzanti. È una donna che ha bisogno dell’aiuto del padre e lo sprona a uscire da questa sua condizione di stasi perché c’è una vita che lo aspetta e che ha bisogno di lui. Andrea Di Casa ed Elisa di Eusanio sono bravissimi a portare sul palco l’alternanza dei personaggi che Joe vede nei suoi sogni. Dall’uomo nero, all’uomo bianco, dal monaco alla detective, i due attori mutano abiti e personalità con una velocità disarmante. Sono proprio loro a far si che i personaggi di Joe prendessero vita nei suoi sogni. Sono loro che portano sul palco da un lato le paure e dall’altra la speranza di emergere da questa situazione di stasi combattendola.
Il significato che assumono questi due attori nei vari personaggi che portano in scena è molto importante perché è proprio grazie a loro che il pubblico vive il viaggio di Joe. Un viaggio dalla meta ignota: stiamo andando in Nuova Zelanda dalla figlia? Stiamo uscendo dalla depressione che ha relegato Joe in casa, in pausa dal suo amato lavoro e lontano dai suoi amati studenti? Questo non è molto chiaro, possono essere entrambi come solo uno. Il bello di “L’uomo dei sogni” sta nella leggerezza di un testo ricco e dinamico, che con grande scioltezza porta lo spettatore alla destinazione finale: un evoluzione di sentimenti e di stati d’animo tali per cui si può tornare alla vita di tutti i giorni con serenità.