
Mia cara Shonda stavolta hai toppato.
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30 Maggio 2015Un programma… una voce… il lavoro della vita!
Un programma… una voce… il lavoro della vita!Â
Ce ne hanno propinati di tutti i tipi e per tutte le età . Per la cucina, per il bricolage, per distruggere e rifare casa, per cantare, ballare, recitare – forse anche per rendersi ridicoli in tv. Sono esistiti quelli per gli sportivi, per i pigri, per dimagrire, per avere un corpo tonico, per cucinare, per mangiare… Ultimamente addirittura per rifare giardini oppure per diventare DJ famosi.
Mancava solo lui. Nella grande famiglia dei talent show – oh mio dio se la Pettinelli vede che l’ho chiamato Talent mi denuncia! Anna chiedo umilmente perdono! – a farci “vedere” come si diventa speaker radiofonici, ci ha pensato lei, la madre di tutte le radio: RDS. Così è uscita un’accademia che accoglie dei concorrenti in corsa per una cuffia nella radio più ascoltata d’Italia, nel posto di lavoro più ambito d’Italia. Di persone che vogliono diventare speaker ce ne sono tantissime, lo dimostrano i fiumi di provini che in due edizioni sono arrivati alla segreteria dell’accademia.
Un programma… una voce… il lavoro della vita! – Mentre i concorrenti della seconda edizione tentano l’impresa, io ho voluto contattare colei che ascolto tutti i giorni.
Mi appassiona, mi cattura incollata con l’orecchio alla radio, mi diverte, la cerco ogni volta che ascolto RDS. Lei è una voce calda, una voce accogliente, una voce che hai voglia di ascoltare sempre, una voce che difficilmente annoia.
Una personalità forte e dolce allo stesso tempo. Una ragazza morbida nei modi e molto disponibile, un carattere rock e determinato.
Lei è Giuditta Arecco e con questo mix di caratteristiche ha conquistato il primo RDS Accademy.
Il racconto della puntata finale di Giuditta Arecco!
Giuditta approda ai provini già ricca dell’esperienza decennale a Radio Skylab, ma una persona umile sà che c’è sempre da imparare.”Stare in un network, e soprattutto in una radio di flusso è molto difficile – racconta la speaker varazzina – e molto diverso rispetto ad una radio locale di programmi. Ho imparato il dono della sintesi, a stare nei tempi, a non sbagliare gli intro, e poi ho avuto la fortuna di intervistare parecchi personaggi della musica, cosa che credo sia un grande arricchimento.”
Avere Anna Pettinelli, una donna puntigliosa ed un insegnate rigido, come giudice non è facile. E’ una persona che pretende molto dai propri concorrenti e fa anche bene visto per chi lavora. Quanto grava l’apporto della Pettinelli in un anno di contratto e in accademia? “Io le devo moltissimo, mi ha insegnato ad usare meglio la voce. A come rendere una notizia interessante ed appetibile per gli ascoltatori. Soprattutto mi ha insegnato a credere in me stessa.”Â
E’ già passato un anno, a Roma, dopo una vita passata in Liguria, sarà stato un trauma? Come vive Giuditta la vita capitolina? “In realtà non mi ha traumatizzato più di tanto. Probabilmente avevo un che di romano già mentre stavo in provincia nella mia piccola regione. Roma mi ha accolto a braccia aperte, è una città calda, carica di storia e di storie, solare ed un po’ caotica, esattamente come me. L’unica pecca forse potrebbe essere il traffico ed i parcheggi, ma devo sforzarmi per trovarle un difetto.”
Dopo un anno passato ad intervistare, condurre, partecipare a vari incontri, quali sono stati i momenti più belli, quelli da tenere nel cuore? “Forse l’intervista a Luciano Ligabue è la cosa che mi ha emozionato di più, anche perchè eravamo io e lui da soli, e lui è una persona profondamente intelligente e colta.” E’ mai capitato di dover rimediare a qualche pasticcio? “Pasticci fortunatamente non ne ricordo, a parte magari qualche intro sbagliato o qualche impappinamento, cose normali insomma.”
Trent’anni compiuti e Giuditta arriva a co-condurre trasmissioni insieme a personaggi ai quali si è ispirata per questo lavoro. Come si può gestire l’emozione? C’è un momento in cui si pensa “non mi sento pronta per questo”?
“Rischio di sembrare presuntuosa se ti dico che non ho mai pensato una cosa del genere? Mi spiego, è chiaro che l’emozione è stata pazzesca, ma sia io che i miei colleghi sappiamo che se sono arrivata a determinate fasce è perchè ho lavorato duro, e poi non sarei mai andata in onda non sentendomi pronta, non sono un kamikaze.”
La vittoria dell’Accademy prevedeva un contratto di un anno, ovviamente RDS non si lascerà mai scappare una conduttrice così, giusto?
“Dovrebbero rinnovarmi il contratto a luglio. Io ho intenzione di restare qui finchè mi vorranno, è raro trovare un gruppo di persone cosi con cui lavorare, sono tutti grandi professionisti e soprattutto siamo tutti molto amici.”
Dalla scheda personale, emerge che alla ragazza di Varazze piace Zafon e la musica rock, le due cose non si coniugano molto. Ci sono altre sfaccettature di Giuditta che ancora non sono uscite fuori?
“Io credo che ascoltandomi in radio si possa capire davvero tutto di me, mi piace trasmettere quello che sono, anche con i dettagli della mia vita. Credo che mostrarsi “nudi” davanti agli ascoltatori sia il modo migliore di intrattenerli, e soprattutto amo la radio VERA e sincera. Se vuoi che ti dica qualche alto dettaglio: adoro andare ai concerti, piango guardando i film d’amore, leggo anche David Foster Wallace (che forse si adatta di più al rock), ma ascolto anche le canzoni smielate.”
Sono già andate in onda le nuove puntate della seconda edizione dell’Academy. E se Giuditta dovesse dare consigli cosa direbbe?
“Spero per loro che riescano a divertirsi prima di tutto. L’Academy è un’esperienza unica, che capita una volta nella vita, quindi devono cercare di viverla a mille come abbiamo fatto noi della prima edizione. E poi io mi diverto ancora tutti i giorni andando in onda, se ti diverti si diverte anche chi ti ascolta.”
L’esperienza pregressa gioca un ruolo importante per la gestione dell’emozione, consigli alle nuove reclute?
“Sono la persona sbagliata per parlare di gestione dell’emozione, io mi faccio prendere dal panico con una facilità incredibile, ma per natura la mia reazione è essere ancora più lucida, al massimo può partirmi una risatina isterica.”
Anche nei fuorionda di Giuditta, i colleghi la adorano. In effetti dopo un anno di conduzione e anche durante le trasmissioni, è emersa una persona molto educata, solare che va d’accordo con tutti. Qual è il segreto di Giuditta?
“Booooh! Scherzi a parte, io sono cosi, come mi avete vista nell’Academy, come mi sentite quando sono in onda, e sono così anche con i colleghi. Non sono mai stata in grado di tirarmela, preferisco ferire me stessa piuttosto che fare qualcosa di male a qualcun’altro, credo nell’educazione e cerco sempre di non urtare i sentimenti altrui.”
Nell’ambiente lavorativo, dove ci potrebbe essere molta competizione, arrivismo, qual è il segreto per mantenere l’armonia? Qual è il segreto di RDS?
“Lavorare tutti per un fine comune. Qui abbiamo tutti ben chiaro che stiamo lavorando insieme per creare un prodotto radiofonico che sia competitivo, intelligente e divertente, e secondo me ci stiamo riuscendo bene.”
NB: Vorrei ringraziare pubblicamente Giuditta Arecco per quest’intervista. Pensate che mi ha risposto in diretta… Mi ha fatto davvero tanto piacere raccontarla!