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La recensione

Riccardo Bertoldi: Resti? – La recensione – Sara Colangeli
Il tempo di un caffè è relativamente poco. Eppure davanti ad un caffè si possono prendere molte strade diverse. Possono accadere tante cose. Nel caso di Riccardo Bertoldi e di “Resti?“ prendere un caffè è la prima cosa che ti viene in mente guardando la copertina del romanzo. Non sai mai cosa ti può capitare quando entri in un bar per prendere un caffè, quando ti siedi ad un tavolino, quando ti avvicini ad una macchinetta automatica. Avere 5 minuti per prendere un caffè, è una tempistica sufficiente per trovare l’anima gemella.
Il caffè non è proprio la bevanda preferita di Andrea e Irene, ma i due protagonisti di “Resti?” si conoscono proprio ai tavolini di un bar. A completare il quadretto perfetto c’è la presenza in primo piano, non a caso, dei libri. È proprio grazie alla lettura che il protagonista riesce, in modo originale, ad attaccare bottone con la ragazza. Irene, dapprima schiva e diffidente con chiunque, si rivela essere una ragazza solare e intelligente, matura per essere una studentessa, con un bagaglio di esperienze che spesso fa impallidire i coetanei. Migra dalla città , Torino, al paesino di montagna e scopre pian piano che la vita di paese non è poi così male. Andrea è un ragazzo semplice, di poche pretese, che vive a Nosellari fin dalla nascita e non ha molta intenzione di avventurarsi verso una grande città , come invece fa il suo amico Max. Andrea e Irene sono anime gemelle e diventano una delle coppie più belle del paese altoatesino. La loro storia sembra una normale vita di coppia eppure l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e la vita mette a dura prova i due ragazzi.
Non è facile parlare di questo libro, che ha colpito molte volte punti nascosti del cuore e dell’anima. Riccardo Bertoldi è stato molto abile nel descrivere il desiderio di stare insieme dei due protagonisti, intrecciandolo con le storie parallele di quelli che sono gli amici della coppia, le problematiche profondamente diverse che vivono le due famiglie, quelli che sono i desideri di vita dei ragazzi giovani studenti e di una madre che vuole solo il meglio per i propri figli.
“Resti?” è il modo migliore per descrivere quell’amore puro che colpisce una sola volta nella vita, quello che non sfuma mai, ma che si trasforma assumendo mille altre sfaccettature. Anche se qualche tratto ha uno scivolone stilistico verso un linguaggio più social che letterario, le descrizioni delle montagne di Nosellari, i sentimenti che vengono snocciolati e raccontati attraverso la narrazione e la costruzione dei personaggi di “Resti?” – ispirati agli amici reali dello scrittore – sono un compromesso accettabile per quella che è una delle storie d’amore più pure raccontata degli ultimi anni.
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La video intervista effettuata all’autore di “Resti?” in occasione della presentazione a Roma.