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16 Aprile 2021“Non perderti niente” il romanzo autobiografico di Luca Barbarossa
In uscita il 13 aprile
Il cantautore festeggia il suo sessantesimo compleanno con un racconto avvincente, fatto di storie di vita vissuta, di passioni e di incognite. Strade percorse ed altre ancora da esplorare.
Esce il 13 aprile “Non perderti niente” di Luca Barbarossa, romanzo autobiografico, edito da Mondadori, nel quale per la prima volta il cantautore si mette a nudo davanti a tutti, raccontandosi non attraverso le canzoni ma con la scrittura. Una vita che racchiude tante storie, piene di passione e di incognite. “Non Perderti Niente” arriva in libreria due giorni prima del suo sessantesimo compleanno, il prossimo 15 aprile: «Festeggio i miei primi 60 anni con un libro che racconta molto della mia vita. Cose che non ho mai detto né cantato. È come se si fossero dati appuntamento il ragazzo che ero e l’uomo che sono diventato, per scoprire che hanno ancora molte cose in comune. Certe volte la vita somiglia a un romanzo d’avventura, a un film d’azione. Magari sul momento non sempre te ne accorgi ma se cominci a raccontare quello che ti è accaduto, fai perfino fatica a credere che il protagonista sia tu.»
Il libro si apre proprio sulla scena dei preparativi del sessantesimo compleanno di Luca che, sottraendosi alla dittatura del racconto cronologico, è sia il padre felice che il ragazzino che medita la fuga per non mancare agli appuntamenti con gli imprevisti. Il fulcro del racconto non sono gli avvenimenti immaginati attraverso il loro susseguirsi temporale, ma gli incontri straordinari che hanno reso altrettanto straordinaria la sua storia di vita e di artista: con Maradona e Pavarotti, Benigni e Bruce Springsteen, così come quelli con una spogliarellista spagnola, un pescatore cubano, un mago messicano e il suo gallo Django.
Non perderti niente è l’autobiografia irregolare di Luca Barbarossa, quasi un romanzo di formazione che procede chiedendo passaggi in autostop alla memoria, per tornare alle piazze europee che da adolescente batteva con stivali texani ai piedi e chitarra in spalla, o ai grandi palchi, ai successi sanremesi, prendendosi gioco del tempo che “si allunga, si accorcia, è prematuro, in ritardo. Qualche volta però è di un puntualità spiazzante”.
Canzoni come Roma spogliata, Via Margutta, L’amore rubato, Portami a ballare e Passame er sale non sono mai slegate da vicende personali e nazionali: il cineforum alla sezione della Fgci di Mentana, gli anni di piombo, Roma, la Roma, il Social Club, gli amori tossici, fugaci, eterni. Tutto narrato con ironia e intensità in questa appassionata ode a quel viaggio incredibile che è la vita, che cambia e sorprende a ogni curva. Lui, che da ragazzetto avrebbe voluto essere Adriano Panatta, è diventato uno dei più rispettati artisti italiani.