
Stefania Mantelli al Tempo delle Sigle 2!
12 Maggio 2017
Macbeth Rock Opera
1 Giugno 2017I PROTAGONISTI – La punta di questo solido iceberg è rappresentata da una coppia già collaudata e dalle mille
soddisfazioni: Roberto Rossetti, in scena come il Re di Cuori, e Brunella Platania, nei panni della Regina di Cuori. «La partecipazione di Roberto Rossetti è straordinaria, non dimentichiamo che è stato la Bestia in La bella e la bestia, ed ora è a capo della Compagnia De La Marca che ha messo in scena da poco la storia di Edda Cianu. Accanto a lui c’è Brunella che ha preso il Golden Award come miglior performer non protagonista nel 2016, con il ruolo di Mamma Butman in Georgie – Con loro si ripropone una coppia già collaudata, visto che lo scorso anno è andato in scena il “sogno di una notte di mezza estate il musical”, che li vedeva nei ruoli di Perone e Titania (un trionfo tra le altre cose) . Anche questa volta li troviamo di nuovo marito e moglie litigiosi sul palco.»
ALICE, REXANTHONY E IL BABAU CLUB – «Alice Underground arriva in scena a Macerata dopo quattro rappresentazioni a Roma. Questa volta Alice entra in un disco club che è anche uno spazio polifunzionale. Il Babau Club è nato il 29 aprile ed è il coronamento del sogno di mio figlio Massimo Cervigli. La serata del 3 giugno si articola in due momenti: il primo momento è tutto legato alla nostra Alice, il secondo momento è Rexanthony che fa un momento di I remember techno night e l’underground del teatro diventa un underground della disco-music. Tutto di seguito, perché i nostri personaggi rimarranno insieme al dj figlio d’arte fino alle 5 del mattino. Proprio per questo motivo, la scenografia e le luci sono state pensate tanto per la necessaria illuminazione e per la dotazione tecnica del teatro puro. I personaggi si muoveranno nel pubblico, in mezzo ai bar, abbiamo avuto la necessità quindi di mantenere gli effetti teatrali ma anche un sistema di luci e di effetti speciali che permetterà un prodotto diverso.» Non pensate che Alice Underground sia uno spettacolo per un
pubblico ristretto, fareste un errore. «Io credo e penso che possa essere appetibile a palati diversi, che è un po’ anche l’aspirazione di Accademia, nata come scuola di teatro e musical, ma che crede nel concetto che teatro e musica sono universali e che la musica può declinare aspetti diversi, rimanendo godibile anche ad orecchie che vogliono ascoltare anche generi diversi. Inizieremo nel musical pieno per poi scivolare in un’ambientazione diversa e sposabile.» Ma perchè chiamare Babau un disco club? « Il BABAU, nelle filastrocche tradizionali della buonanotte, è il boogeyman, l’uomo nero, il mostro che spaventa i bambini di ogni dove da generazioni e generazioni. Affascinante considerazione: nessuno l’ha mai visto, di lui si sa solo che è fatto di oscurità. Immaginate: una discoteca storica, frequentatissima, consegnata da tempo alla polvere che oggi cambia pelle e offre spazio alla realtà underground, si arricchisce di Dj set internazionali, che spaziano dalla Tecno al Drum’n’Bass con incursioni nei concerti dal vivo, Rock Alternativo, Rap/HipHop fino alle note morbide del Jazz classico e moderno, senza trascurare serate dedicate agli amanti dei balli più tradizionali. Tratti distintivi di BABAU sono strumentazioni audio e luci di altissimo livello, curati da un’azienda londinese leader in termini di qualità del suono, tecnologia, luci e marchio di qualità di importanti festival internazionali come il Riverside Festival e il Reading Festival. Un club che si sviluppa in due sale: la maggiore dedicata ai grandi nomi della scena musicale, la seconda ideata per ospitare DJ underground e dare spazio alle sperimentazioni, concerti live, serate jazz e performance teatrali e di Musical con artisti di risonanza internazionale. Un rilancio in pieno stile del polo attrattivo storico di Sforzacosta. Perché chiamarlo BABAU? Perché di notte nessuno dorme nel paese del BABAU!»
CONNUBIO CON REXANTHONY – Non è una cosa molto frequente nel mondo del teatro (e soprattutto dei musical), unire generi diversi con serate particolari come quella che verrà il 3 giugno. Come nasce la collaborazione con Rexanthony? «Lui è underground. Il suo vero nome è Antonio Bartuccetti, musicista e produttore discografico italiano, figlio di un chitarrista rock progressive e di una musicista sperimentale. Tutti e due dopo gli studi di pianoforte classico, sintetizzatore e applicazione informatica, hanno iniziato il loro percorso musicale e questo ragazzino nell’88 ha preparato il suo primo brano, Alfa1, che poi è diventato un video e ha iniziato a collaborare con Grey John, un’ecletticità pur essendo un musicista di generi elettronica hard core e heavy metal. Rexantony è diventato il continuo del padre e questa idea di continuazione generazionale mi è piaciuta moltissimo, così da creare il proseguimento della serata dove c’è un’Alice con tutti i personaggi tradizionali. Ma in realtà c’è poco di conosciuto nella mia Alice, perché io vi presento una protagonista che gioca nel sottosuolo e che diventa qualcosa che è godibile anche da chi ama questo genere di musica. La fusione delle musiche è qualcosa che si dovrebbe praticare. È chiaro che tutto ciò porta al discorso centrale che è sottoterra, lontano dalla luce, dagli occhi di tutti, dove si annida il perturbante, dove si mettono a dormire i morti e poi si trovano le ossa. Dove un giorno andò a finire Alice e forse dove ci vuole portare Rexanthony.»
IL CAST – La regia è delle sorelle Platania, con il supporto prezioso di Miriam Tocci per l’assemblamento del libretto teatrale. I movimenti coreografici sono di Marcello Sindici, il vocal coach è Massimiliano Luciani, maestro dell’Accademia. L’acting coach, maestro di recitazione e movimenti scenici nonché mimo straordinario, è Francesco Paciolli. La dancing coach è la giovanissima Elisa Teodori, al trucco c’è Rudy Teodori, straordinario perché con l’aerografo creerà maschere incredibili, utili anche per il post rappresentazione, quando i cosplay faranno compagnia agli spettatori durante il momento disco music. Lo spettacolo sarà particolare e vivrà dell’atmosfera underground insieme alla compartecipazione di Rex Anthony. «Il musical ha una parte musicale sostanziosa e molto bella, costituita da canzoni quali wonder, magic to do, quiet, it’s a musical, it’s crazy, one night in bankok, my favourite thing, home glory, true immagination e molte altre ancora. Queste sono musiche tratte da musical molto belli ed ancora in scena a Broadway, ma che probabilmente non rientrano tra i più conosciuti e abusati.» Ad interpretare musiche affascinanti è stato selezionato un cast misto di volti noti nel panorama teatrale e studenti dell’Accademia Platafisica, un misto di esperienza e di freschezza per dare un senso di continuità, ma soprattutto per trasmettere esperienza ai nuovi professionisti. «Nei panni dei personaggi fantastici più importanti abbiamo Alessandro Casalino che fa il Bianconiglio, Francesco Propersi è il Cappellaio Matto, Enrico Verdicchio per noi è il Ghiro, Fabio Tartuferi che è Hampy Dunphy e il Dodo. Dalla parte dell’accademia invece abbiamo Alice piccola interpretata da Sofia Tornambene, un’autentico talento musicale che io consiglio caldamente perché ha poco più di 14 anni e sicuramente una carriera se portata avanti con impegno e costanza. Alice grande è Eleonora Cinti che comunque aveva frequentato e ha fatto il master a Milano, lo Stregatto che è Michela Ardito, il Brucaliffo che è Paola Leschini, la Lepre Marzolina che è Daniela Tomizi, Angelini è la Lucertola , la Contessa che è Donatella La Perzia, la Regina Bianca è Cristina Ricotta e poi ci sono ancora rane e pesci, le ostrichette interpretate da Donatella La Perzia e Chiara Spernanzoni, i fiori sono Donatella La Perzia, Giulia Ridolfi e Chiara Spernanzoni.» L’impiego di attori in questo caso non è differente, ma per un’esperta come Maria Laura, che tempo fa portò quaranta attori in scena con Hair, è un gioco da ragazzi.
- Alice Underground – Voglio Tornà Bambina
- Alice Underground – Voglio Tornà Bambina
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- Alice Underground