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La recensione

Il girotondo – Sara Colangeli
Il girotondo è uno spettacolo ricco. È la storia di donne e di uomini che si intrecciano in una sequenza particolare ma ben definita e che porta il pubblico a interrogarsi su diversi aspetti relazionali tra uomo e donna.
Sul palco ci sono Maverick Morello, Fabrizia Sorrentino, Carmine Cacciola, Michelle Rizzo, Kevin Di Sole, Francesca Demarchi e Luigi Grippa. Giovani attori, freschi di accademia, talentuosi e molto bravi a calarsi nelle vesti di predatori e prostitute. L’erotismo e la sessualità che si respirano in “il girotondo” sono componenti molto alte in tutto lo spettacolo. L’atmosfera nel Teatro Abarico è severa già al primo impatto, quando si entra e ci si trova davanti alla scena con le ragazze già nella parte e pronte alla prima scena. Viene da chiedersi poi come mai sia presente l’introduzione del buio per avviare lo spettacolo. Al di là delle sfumature tecniche decisamente da rivedere e migliorare, come ad esempio nel reparto luci e musiche, la pièce è davvero interessante. Gli attori ripercorrono il testo di Arthur Schnitzler con brillantezza, marcando bene quelli che sono i punti salienti di un intreccio di storie diverse. Con dei toni noir e forse anche di altri tempi, sottolineati in particolar modo dai costumi inusuali nella contemporaneità, si intrecciano storie di ogni giorno. Donne insoddisfatte e uomini predatori, al quale il letto coniugale non basta più.
Il girotondo si crea da questo balletto di donne e uomini, generando una sequenza di incastri di vite che si incontrano in posti nascosti alla luce del sole, che partoriscono gli interrogativi canonici ai quali ci sottoponiamo tutti. La donna è ancora sempre e solo un oggetto del piacere maschile? Chi è che tira le redini di “comando” in un gioco segreto, donna o l’uomo? La donna è riuscita a raggiungere davvero l’emancipazione anche in ambito sessuale, o è ancora relegato nella visione pura e casta impartita dalla Chiesa da secoli?
Sono stati particolarmente d’impatto due momenti diversi che lasciano interrogativi e andrebbero approfonditi in dibattiti esterni. Fabrizia Sorrentino è una donna che conduce una doppia vita amorosa, torna a casa dal marito e si genera un dialogo nel quale emerge da parte del maschio l’ideale di donna pura, che deve essere fedele ad una certa casta sociale, stando ben lontana da certe frequentazioni perché considerate sconvenienti. Una sequenza che rispecchia molto l’ambito sociale degli anni ’20. Uno scorcio di vita coniugale che è vivo ancora oggi, ma che ci si guarda bene dal farlo vedere. Il personaggio interpretato da Kevin Di Sole offre un altro spunto riflessivo su quanto siano d’impatto le parole di un uomo sulla psiche femminile. Il trio Sorrentino, Rizzo, De Marchi è anche un modo di vedere oltre il velo imposto dai canoni di “bene” imposti dalla società perbenista, portando lo spettatore a chiedersi: cosa davvero è in potere all’uomo e quanto invece è un gioco condotto dalla donna?
A differenza di parte del pubblico vista in sala, poco rispettosa anche nei confronti degli attori stessi, Il girotondo è uno spettacolo intenso, che andrebbe preso con molta serietà. Portato in scena egregiamente e condotto molto bene da Umberto Bianchi, la compagnia dell’Estintore farà parlare di se!
Gli spettacoli belli, quelli per cui è bello lavorareUmberto Bianchi Luigi Grippa
Geplaatst door Flaminio Boni – Un Posto In Prima Fila op Zaterdag 16 november 2019