Alice Underground
26 Maggio 2017Un pozzo di emozioni al km12 di via Tiburtina
19 Giugno 2017Tra tanti musical e tra le tante opere prodotte da Shakespeare perché hai scelto di mettere in scena proprio Macbeth?
“Mi sono innamorato della storia, di tutti i personaggi, ricordo gran parte del testo originale a memoria. L’idea di Macbeth è nella mi testa dal 1994, quando un po’ per caso, un po’ per sbaglio, sono capitato in un’aula in cui la docente Marinella Rocca Longo, teneva un monografico sul Macbeth. La cosa bella fu che lei aveva i fondi dalla Terza Università con i quali, a fine anno accademico, metteva in scena con i suoi studenti il tema del monografico. Il progetto si faceva in lingua inglese, quindi ho iniziato a frequentare le lezioni ed il gruppo di teatro, preparando e studiando Macbeth in scena. Quello fu il mio battesimo di attore, perché all’epoca ero già musicista da una decina di anni. Recitando in inglese il ritmo dello script ha cominciato a risuonarmi in testa. Già all’epoca Hurly Burly, la scena di apertura del musical, prendeva forma in chiave death metal. Per tre anni abbiamo replicato l’opera, ampliando la compagnia e trovando attori sempre più in gamba. Abbiamo fatto anche uno scambio culturale portando il nostro Macbeth a Londra. Io ero Macbeth già all’epoca. Sempre all’università ho conosciuto Alessia Ciccariello e abbiamo messo su la Compagnia Vega, sempre nell’ambito del progetto teatro in lingua, producendo come primo spettacolo Jesus Christ Superstar. All’epoca internet si usava poco e male, parliamo degli anni 1999/2000, quindi il cast l’ho composto con il passaparola, amici di amici, andando in giro per locali di Roma in cerca di voci simili al personaggio che cercavo.”
Perché non battezzare la neonata compagnia producendo subito Macbeth?
“Probabilmente non ero pronto. Avevo in mente la scena delle streghe, ma non sapevo come si scrive un musical. Jesus Christ Superstar è stata una palestra vera e propria, Webber è un genio come anche Rice. Studiando Jesus ho imparato a usare la voce, a fare coaching sugli altri cantanti, ho capito cosa sono le orchestrazioni, le armonizzazioni, i temi, insomma i canoni di scrittura di un’opera. Jesus Christ Superstar è andato avanti per tre anni, nel frattempo avevo scritto musica mia e suonavo in cover band. La nostra seconda produzione è stata Rocky Horror Show. In quell’occasione ho iniziato a sperimentare le armonizzazioni, che studiavo ascoltando Layne Staley degli Alice in Chains. Ad un certo punto ho iniziato a produrre il primo pezzo delle streghe, in successione il pezzo che oggi chiude il primo atto. Erano però tutte idee estemporanee. Nel 2006, in concomitanza con la nascita di Cristiano (primo figlio) abbiamo interrotto la compagnia Vega per poi riprenderla nel 2010. Negli anni di pausa ho ripreso Shakespeare, le vecchie registrazioni, ho rielaborato a mente i personaggi tratteggiandone le caratteristiche personali, emotive e caratteriali. In base a questo disegno ho scelto le timbriche e i range vocali su cui indirizzarli e su cui scrivere le partiture.”
Quindi come siamo arrivati alla stesura finale di Macbeth?
“Nell’estate 2009, ho finito il primo atto in due mesi. A novembre 2013, ho scritto il secondo atto in una settimana. Poi ho registrato i nuovi demo e infine ho cominciato gli arrangiamenti delle orchestre e del piano. A fine 2015 era pronto, musicalmente parlando.”
Invece lo spettacolo in quanto tempo è stato preparato?
“Ho chiesto ai membri più stretti della compagnia di darmi una mano per la creazione dello spettacolo vero e proprio e nella primavera 2016 con Alessia Ciccariello e Marzia Bagli abbiamo cominciato a creare la visione dello spettacolo. Dopo l’estate, sebbene avessimo concepito solo 5 o 6 scene, durante una riunione creativa ho detto: ‘ok, se non decidiamo di farlo non lo faremo mai. La prossima primavera lo portiamo in scena.’ Era fine agosto, primi di settembre.”
Il cast come è stato concepito?
“Per fine ottobre abbiamo messo online il bando per la ricerca degli attori. Dopo due settimane abbiamo iniziato le prove con la maggior parte dei performer arrivata dai provini. Le voci più particolari non le avevo trovate però, quindi è riscattato il passaparola. Alcuni personaggi sono stati convocati su chiamata diretta, ad esempio Aleks Ferrara. A dicembre ci mancava ancora parte del coro, abbiamo fatto un altro bando e a gennaio abbiamo chiuso il cast.”
Quanta influenza del tuo bagaglio musicale personale c’è in Macbeth Rock Opera?
“Nasco con Elvis, per orientarmi verso Pink Floyd, Doors e Genesis. Approdo ai Guns ‘N Roses, Alice in Chains e Soundgarden, Tool, Rage Against the Machine e Skunk Anansie. Aggiungerei anche Led Zeppelin e Deep Purple.”