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Tratto dal film campione di incassi con Leonardo Di Caprio, la nuova scommessa di Piero Di Blasio è un musical dedicato al rapporto delicato tra padre e figlio
È una scommessa vinta quella di Piero Di Blasio che, insieme alla Viola Produzioni, porta sul palcoscenico Prova a prendermi; la storia tratta dall’omonima pellicola campione d’incassi con Leonardo di Caprio che narra le vicende di Frankie Jr. e del padre. Frankie Jr, definibile il truffatore trasformista più scaltro di tutti i tempi, è talmente bravo da riuscire ad “interpretare” la vita e la professione di chiunque riuscendo a far credere, come un attore navigato, di essere il personaggio che ha deciso di interpretare.
La scommessa di Prova a prendermi
Effettivamente, l‘impegno del regista si rivela vincente perché il musical offre tutto ciò che Piero DI Blasio voleva trasmettere – e che ha promesso, raccontandolo in conferenza stampa qualche mese fa – in più di due ore di musical. Tra una truffa e l’altra, tra un cambio di personalità e l’altro, seguendo le indagini di Carl Hanratty si ride e si riflette. La truffa non arriva dalla produzione di questo spettacolo, in quanto il risultato finale è davvero divertente e accattivante. Andare a teatro a scatola chiusa, senza conoscere chi sono, nel panorama italiano, i nomi selezionati per quest’avventura è forse l’arma migliore che può avere lo spettatore. Questo perché rimane decisamente sorpreso dalla freschezza, giovinezza, dinamicità del giovane Tommaso Cassissa, il TikToker star dei social – nominato anche da Forbes come il miglior creator digitale – un diamante allo stato grezzo che contagia con il suo modo di fare così frizzante e allegro. Cassissa non solo è alla sua prima esperienza in musical, ma nel teatro in generale e si è dimostrato all’altezza sia come presenza scenica che nell’aspetto canoro. Il giovane protagonista ha soddisfatto in pieno le aspettative del regista che lo ha voluto fortemente. Un altro aspetto molto positivo arriva da Claudio Castrogiovanni, ovvero il detective Carl Hanratty, che torna al musical dopo una lunga assenza e con la sua prestazione canora convince decisamente. Un po’ meno persuasivo è stato invece Simone Montedoro, anche lui al debutto teatrale nel musical, è un volto noto per la tv ma non ha una voce che rimane impressa nel musical. L’applauso più grande è per Benedetta Boschi: il suo assolo trasmette tutto il dolore della rottura tra Brenda e Frank, con la sua estensione vocale fa venire giù il teatro. È decisamente cresciuta rispetto alla Pritti che abbiamo visto in Jamie, un balzo in avanti che tutti hanno potuto notare. Ritrovare la simpatia e la bravura di Martina Lunghi in un musical così potente è la ciliegina sulla torta di un cast perfetto per questa impresa.
In parallelo a quanto detto finora, si aggiunge tutto un lavoro dietro le quinte determinante per la riuscita di Prova a prendermi. Saltano agli occhi immediatamente le scenografie, curate da Gabriele Moreschi, un gioco di incastri talmente fluido che sembra veder scivolare le strutture sul palco. Una menzione speciale sono per i costumi di Federica Grossi: dalle divise della Pan Am alle paillette colorate del corpo di ballo. Tutto è un meccanismo rodato che tra luci, costumi, coreografie e scenografia – in particolar modo i tre livelli con led colorati presenti sul palco, che danno l’impressione di essere in una tv d’altri tempi – trasportano negli anni ’60 e sostengono il ritmo della narrazione. Non sarebbe tutto così leggero senza la presenza silenziosa ma necessaria della band dal vivo. La direzione musicale di Angelo Racz trasla e detta il ritmo dello show sulle note dello swing classico dell’epoca.
Le tematiche delicate di Prova a prendermi
Esiste una cosa che nella vita non si riesce a perdonare con facilità: il tradimento in famiglia. Prova a Prendermi contiene come tematica anche questo aspetto. Direi dominante. La bugia in famiglia è la cosa che i figli o i genitori non riescono a perdonare e Prova a Prendermi inizia proprio con il tradimento della madre di Frank Jr nei confronti del padre, figura dominante e molto stimata dal protagonista di questa storia.
Io scappo perché così loro capiranno che la loro vita è stare insieme a me
Frank Jr è sempre stato un ragazzino intelligente e carico di aspettative, che non si accontenta mai, desideroso di migliorare sempre di più. Proprio queste caratteristiche lo portano a realizzare le sue truffe: falsario di assegni, pilota della Pan Am, responsabile medico di pronto soccorso. In tutta la sua carriera Frank Jr ha alle calcagna il detective dell’FBI Carl Hanratty, e sarà proprio quest’ultimo a realizzare il sogno di Frank Jr e a porre fine a questa fuga infinita. Il desiderio di Frank Jr, dopo aver visto il tradimento della madre Paula con uno degli amici del padre e aver vissuto sulla sua pelle il divorzio, era quello di riabilitare il padre e di riavere indietro la sua famiglia unita. Non è mai risultato una figura molto legata alla madre, mentre è proprio per il padre che inizia il sistema delle truffe. Nonostante i vari tentativi, questo riavvicinamento non avverrà mai e Frank Jr si rassegnerà a una vita caratterizzata dalla fuga continua. In questo frangente interviene il personaggio di Carl Hanratty. È davvero toccante il momento in cui il detective comprende la vera mancanza di Frank Jr attraverso una telefonata la notte di Natale, ma il vero punto di svolta arriva solamente quando Carl interrogherà Frank Abagnale Senior e comprenderà la situazione tra padre e figlio. Il finale è tutto da scoprire, il teatro è magico e allo spettatore toccherà vedere se Frank Jr smetterà di scappare, se avrà il suo lieto fine, ma soprattutto come!
Dopo Jamie, per Piero Di Blasio c’è da inanellare un altro successo: Prova a prendermi.